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Alle otto spaccate il Marchese viene in giardino a prendere la sua composizione e ci ho lavorato tutta le mattinata per renderla il più perfetta possibile.

<< Davvero molto bella..>> si complimenta con me girandosela tra le mani.

<< Molte grazie.>> rispondo, ed è così che dovremmo sempre essere, padrone e giardiniera.. senza altri tipi di legami.

<< Al mio ritorno vi voglio nel mio studio.. ho delle cose da dirvi.>> conclude prima di andarsene.
Cosa vorrà dirmi ancora?
Non sono pronta all'ennesima delusione.
Ho capito.. non c'è posto nel suo cuore per me, quante volte ancora vorrà ricordarmelo?

Mi stropiccio il viso stanca di questa situazione e non pensandoci torno al mio lavoro.

<< Gea.>> a chiamarmi stavolta è Amalia.
<< Si..>>

<< potresti accompagnarmi in paese, visto che le altre cameriere hanno tanto lavoro da sbrigare?>> dice veloce tenendo un cestino vuoto stretto tra le mani.
Non sono autorizzata ad uscire senza il Marchese.. ma se me lo chiede la governante significa che posso farlo.

<< Va bene.>> rispondo mettendo a posto l'annaffiatoio.

Mi sembra strano uscire da qui..
Seguo Amalia sopra un calesse e mi ritornano alla mente tanti ricordi.. quando arrivai a Corvalle non sapevo cosa mi sarebbe aspettato.. non sapevo che mi sarei innamorata del proprietario di casa.

Guardo fuori dal finestrino mentre Amalia non perde tempo per squadrarmi.
<< Volete dirmi qualcosa?>> la sprono a parlare.. non mi piace quello sguardo intimidatorio.

Fa un verso strozzato.
<< Non so cosa ci veda in te il padrone.. tutto qui.>>

Ancora con questa storia.. possibile che non riescono a pensare ad altro.

<< Forse la simpatia?>> provo a buttare lì e stranamente la vedo sorridere.
<< non prenderti gioco di me..>> si ricompone.

<< Posso farvi una domanda?>> dico sperando in un si.
Mi guarda male.. come sempre.
<< Solo una.>>

Non posso crederci.. questi sono progressi.
<< Come mai non siete salita di rango?>> getto la bomba.
stringe le labbra.
<< Sto bene dove sono.>>
<< Più si sale di rango e più i pericoli aumentano.>>

Corrugo le sopracciglia.
Di che cosa sta parlando?

Sto per chiederlo quando il cocchiere ci viene ad aprire.
<< Forza andiamo.>> ordina Amalia scendendo.

La seguo e trovo davanti un enorme mercato: bancarelle di frutta, verdura, pesce.. chi si occupa dei fiori, attrezzi per cucina.. qualsiasi cosa.
Non mancano ovviamente i bambini che corrono avanti e indietro, mentre le loro mamme li richiamano.
Che bella la libertà!
Un respiro di aria fresca.

Molte persone hanno gli occhi puntati su di me.. forse perché non mi hanno mai vista da queste parti.

<< Forza Gea prendi questo e vai a comprare un po' di frutta.>> mi porge il cestino e faccio come dice.
Torno indietro ed una bambina fissa il mio cesto.. indossa abiti umili, pieni di buchi.
Senza che Amalia se ne accorga mi abbasso sulle ginocchia così da essere alla sua altezza.
<< Ciao tesoro.. cosa ti piacerebbe prendere?>> le dico mostrando ciò che posseggo.

Con i suoi occhioni verdi mi indica una mela.
<< ottima scelta.>> sorrido porgendogliene due.. starà sicuramente morendo di fame ed ho provato sulla mia pelle cosa significhi.

<< grazie..>> mi abbraccia riempendomi il cuore di gioia e finalmente un'emozione positiva.

Vado verso la governante che ha comprato un po' di pesce e del pane.. ed è arrivato il momento di tornare alla tenuta.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora