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<< Ha fatto tutto questo per te?>> commenta Veronica, sbattendo le palpebre, appena finisco di raccontarle la vicenda.

<< Non penso l'abbia fatto per me, ma per difendere il suo rango.>> è un uomo che tiene al proprio titolo, non permetterebbe a nessuno di scalfirglielo, e lo dimostra costantemente, anche con uno sguardo.

Amalia irrompe nella cucina.
La sua faccia è corrugata dalla rabbia: non è riuscita nel suo intento.
Ci alziamo in piedi, riprendendo il lavoro... io ci provo, visto che non posso toccare niente.

<< Gea vieni qui.>> ordina con voce sprezzante, alzando l'indice.
Mi avvicino guardandola negli occhi, non ho paura di lei.

<< vista la tua impossibilità nell'usare le mani, aiuterai gli stallieri per qualche giorno... poi tornerai a lavorare come cameriera, tutto chiaro?>>

E non posso essere più felice.. non voglio più mettere piede, in quel retrocucina.
<< perfettamente!>> esordisco, non riuscendo a trattenere la gioia.

Mi guarda storto.
<< fossi in te non sarei così felice...>> sussurra, assottigliando lo sguardo.
<< i tuoi giorni, in questa casa, sono contati.>> conclude.
Gira con le sue scarpette, controllando le altre cameriere.

È una minaccia?
E perché?
Non ho fatto niente, da quando sono arrivata, se non lavorare senza battere ciglio.

Mi avvicino a Veronica, incrociando le braccia al petto.
<< Non darle retta.>> mi conforta toccandomi un braccio, ma io non riesco a stare tranquilla.

Quando si tratta di quella donna, è meglio stare attenti.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora