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Entriamo insieme nella sala da ballo e sento mille occhi puntati addosso, ma non me ne curo.. se sono felice io, degli altri non m'importa niente.
Mi avvicino a Veronica ed insieme ci cambiamo le scarpe.

Melory è già pronta ed oggi indossa un abito color argento.. mentre l'acconciatura è stratta sulla testa.. non ha nemmeno un ciuffo fuori posto.. tutto il contrario dei miei che devo lottare per domarli.
La continuo a guardare e mi chiedo se Cecilia assomigliasse a lei.. quindi bionda, occhi azzurri, postura decisa.
Ed è tutto ciò che il padrone ama.
Non capisco come abbia fatto a posare gli occhi su di me... dall'anima travolgente, postura disordinata, mora con gli occhi scuri. Esattamente l'opposto.

Ci mettiamo al centro e si presenta in sala Giovanni. Che ci fa qui?
Guardo subito il Marchese che ha smesso di ridere con il Duca e si è alzato in piedi.

<< Beh.. che c'è?! Voglio imparare a ballare anche io.>> Giovanni dice ad alta voce sentendosi gli occhi puntati addosso.
<< ci dovrebbero essere delle scarpette in più, fate veloce.>> Melory risponde con la sua parte diplomatica.
Giovanni si dirige verso l'angolo sinistro della stanza e il padrone lo guarda in cagnesco. Non riesco a capire questo atteggiamento. Sembra un suo acerrimo nemico e si conoscono da una sola settimana. Ero convinta del contrario: che sarebbero andati d'accordo.

<< Gea potresti aiutarmi.>> mi sussurra all'orecchio Giovanni e vorrei tanto restituirgli il favore, ma ballo peggio di uno scimpanzé.
<< Non ti sarei d'aiuto.. però c'è qui Veronica, che è una bravissima ballerina.>> la tiro da un braccio.

Si presentano in imbarazzo.
<< Veronica, potresti aiutarlo?>> domando scongiurandola con gli occhi.
Le sue guance sono rosso fuoco annuisce lievemente.

Fantastico!

Insieme si avviano al lato della stanza ed oggi Melory ha comunicato che balleremo a coppie. Cerco un partener, ma le coppie sono già tutte formate.
Sbuffo.. e adesso che faccio?
Grazie al cielo un ragazzo entra in ritardo.. quindi starò con lui.
Ci mettiamo in due file parallele e iniziamo a ballare. Cerco di seguire tutte le dritte del Marchese e non distolgo nemmeno per un secondo lo sguardo dal mio partener, che devo dire essere bravo. Mentre balliamo qualcuno tossisce, ma non mi giro; sento che persiste e cerco di capire da dove provenga. Il Marchese si sgancia il bottone del colletto e mi fa segno di avvicinarmi. Faccio come dice e mi sto preoccupando.
<< state bene? Volete un bicchiere d'acqua?>> chiedo toccandogli il viso.

Mi dice di si, allora vado subito in cucina e lui mi segue.
Che sta facendo?
<< Ve la porto io...>> cerco di dire, ma mi blocca tra le sue braccia.
<< adesso sto bene.>> mi dice lasciandomi senza parole.
Ma all'improvviso collego tutto.
<< siete geloso?>> chiedo assottigliando lo sguardo, altrimenti non riesco a capire questo suo repentino cambio d'umore.
Muove un po' la testa.
<< Mmh.>> ammette e mi viene da ridere.
<< ma stavamo solo ballando.>> mormoro e non è tanto convinto.

<< non gli toglievi gli occhi di dosso.>>

aggrotto la fronte.
<< Ma me lo avete detto voi che lo sguardo è importante.>> gli faccio presente.
Si morde le labbra.
<< è vero... ma non riesco a stare fermo a guardare, mentre la mia donna balla con un altro.>> si lascia andare e per una volta riesco a capire le sue emozioni. << Quindi questa è una scenata di gelosia?>> dico ridendo.

<< Chiamatela come volete, ma non riesco a vedervi avvinghiata ad un uomo, che non sia il sottoscritto.>>

<< E chi l'ha detto che sono vostra?>> assottiglio l'occhio destro.
In risposta mi sbatte al muro e inizia a divorarmi le labbra.
<< vi basta come risposta?>> sussurra al mio orecchio appoggiando poi il suo membro sul mio desiderio, sussulto per l'emozione. Ritorno sulle sue labbra e voglio di più. Ci strusciamo senza contegno, ci desideriamo da troppo tempo. Mi tocca una coscia con una mano ed un seno con l'altra. Impazzisco quando ce l'ho così vicino.

<< Chi è là?>> sentiamo la voce di Amalia. Sorridiamo entrambi e come due ladri scappiamo ai piani di sopra, passando dalla scala di servizio, fino ad arrivare dentro la sua stanza.
<< Dormite con me?>> chiede conducendomi verso il letto.
Annuisco cercando di baciarlo, ma si sposta.
<< Ho detto che sono un gentiluomo.>> e sentirgli pronunciare queste parole mi riempie il cuore d'amore. Non è come certi uomini, che non riescono a controllare il loro istinto animale.

Per non rovinare il momento mi stendo con lui nel letto e ci fissiamo negli occhi, non abbiamo bisogno di parlare, perché i nostri cuori sono già connessi.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora