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Siamo tornati alla tenuta e sono più rilassata rispetto a prima.
Mi tocco il collo e lo sento dolorante.
Colpisco il braccio del Marchese facendolo girare.
<< Che succede?>> domanda non capendo.

Con il dito indico il succhiotto, di cui mi ero dimenticata.

Lo fissa intensamente e cerca a stento di trattenere una risata.

<< Lo trovate divertente?>> alzo un sopracciglio.

Si lecca le labbra.
<< Di che vi lamentate... questo si chiama opera d'arte.>>

Opera d'arte?
Ho capito bene?

Alzo l'indice.
<< Prima dite di non essere il mio cagnolino e poi marchiate il territorio? Non torna come discorso, non trovate?>> lo beffeggio.

Smette di sorridere capendo la mia battuta.
<< Non vi allargate.>> commenta stizzito e mi viene da ridere, la sua faccia imbronciata è qualcosa di epico.

Scuoto la testa non riuscendo a smettere di sorridere.
Inaspettatamente mi tocca un punto sotto la bocca a sinistra dal mento.
<< Quando parlate o ridete, vi si forma un piccolo buchino qui.>> lo indica con il pollice.

Non ci avevo mai fatto caso.

Continua a toccarmi il viso salendo verso l'alto.
<< Avete una pelle così delicata, che mi manda fuori di testa.>> continua a descrivermi.
<< i vostri occhi invece hanno una luce così avvolgente, che mi è difficile distogliere lo sguardo.>> e se continua così rischia di farmi sentire la più bella del mondo.

<< Le vostre guance prendono colore solo con uno sguardo.>> le sfiora lasciandoci poi un bacio sopra.
Sto letteralmente andando a fuoco.
<< Basta vi prego.>> borbotto.

Sorride facendo scontrare le nostre labbra.

<< Devo andare.>> lo informo.
Mi morde il labbro inferiore e poi mi lascia andare.
<< Fate la brava.>> aggiunge.

Gli faccio la linguaccia avviandomi al mio giardino.

******

Sono le sei del pomeriggio, sono appena arrivata al ruscello, per i quotidiani allenamenti.
Per adesso c'è solo Sofia che è seduta sul prato: sta giocando con una margherita.
Appena mi vede si alza in piedi mascherando questo lato dolce con uno sguardo di sfida.
<< Hai raccontato tutto al padrone?>>
<< sono licenziata, non è vero?>>
<< è ciò che desideri giusto?>> fa domande a raffica, senza lasciarmi il tempo di rispondere

Inclino la testa.
<< Sono settimane che mi stai addosso, ho cercato in tutti i modi di farti capire di starmi lontana, di non immischiarti nella mia vita... ma non mi hai dato retta.>> mi fermo vedendola traballare sul posto.

<< Ho capito, devo farmi le valigie... non c'è bisogno che vai avanti.>> prorompe arricciando il naso.

Continuo a guardarla negli occhi.
<< Ma non ti sei tirata indietro.>>
<< E questo perché stai cercando in tutti i modi di attirare la mia attenzione, di chiedermi aiuto...>> concludo.

Un passo all'indietro le fa perdere la sicurezza che di solito ostenta.
Stringe le labbra con i denti, mentre una lacrima le solca il viso.
<< Ti sbagli.>> soffia fuori a fatica.

Scuoto la testa.
<< Perché non dirmelo prima? Di cosa hai bisogno?>>
<< Come posso aiutarti?>> le prendo le mani.

<< Ho detto che ti stai sbagliando!>> ringhia allontanandosi.
Nello stesso istante arriva Giovanni che la guarda dubbioso.
<< Ti ha dato ancora fastidio? Avete litigato?>>

<< Stavolta no.>> dico iniziando il riscaldamento.

**********

È notte e siamo tutti in soffitta.
Ognuno di noi alza le coperte infilandosi sotto.
io non smetto di fissare Sofia: è a disagio.
"io ci sono" le mimo con le labbra, per darle tutto il mio conforto; ma lei non mi considera, si stende sul materasso dandomi le spalle.

Do la buonanotte a Veronica e Giovanni dopodiché cado nelle braccia di Morfeo.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora