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Apro gli occhi e sono tra le braccia del Marchese.
Se è un sogno vi prego non svegliatemi.

Guardo i suoi pettorali che si innalzano e si riabbassano dolcemente: il suo respiro è sereno, come quello di un bambino quando dorme con i genitori.
Mi è mancato ogni suo piccolo particolare, soprattutto la piccola cicatrice che ha vicino alle labbra.. non gli ho mai chiesto come abbia fatto a procurarsela.

Si sveglia anche lui, dilatando le pupille.
Sorrido mordendomi le labbra.

<< Siete così bella...>>mi accarezza una guancia.
<< da non sembrare reale.>> e non sono abituata ad un Marchese sdolcinato, ma mi va benissimo così.

<< invece esisto, come esistono le cose belle oltre a quelle brutte.>> rispondo e su questo argomento lo trovo sempre in disaccordo, ma stavolta sembra capirmi.

<< Devo tornare a lavoro.. Ernesto avrà sicuramente avvertito la mia assenza.>> gli dico sollevandomi dal letto, mettendomi i vestiti puliti che mi ha portato Veronica.

<< Tutti abbiamo avvertito la vostra assenza.>> sento dire da dietro le mie spalle.
Mi volto verso destra, continuando a rimanere girata.
<< Tutti?>> chiedo conferma sorridendo.

<< Soprattutto io>> si sbilancia.

Mi volto verso di lui per baciarlo, ma vengo fermata.
Che gli prende?

Guarda l'angolo del letto.
<< Non nego di provare un sentimento per voi, ma ho bisogno di tempo.>> mi rivela e penso sia per rispetto di Cecilia.
Da una parte lo capisco, dall'altra non comprendo questo autocontrollo.

<< Come fate? Cioè voglio dire... io non mi allontanerei mai da un vostro bacio.>> faccio prendere voce ai miei pensieri.
Continua a non guardarmi negli occhi.
<< Non posso credetemi, ho bisogno di tempo..>> sono sempre queste le sue parole e voglio rispettare questa sua esigenza.

<< Va bene.>> rispondo scendendo dal letto.
<< ci vediamo dopo.>> lo saluto uscendo di camera.

Scendo le scale e arrivo in giardino.. sta iniziando a fare un po' freddino la mattina, per questo prendo uno scialle da mettermi sulle spalle.
Qualcuno mi afferra un braccio.
Urlo pensando che sia di nuovo il mio rapitore.

<< Shh.. sono io.>> mi dice Giovanni tappandomi la bocca.

<< vi sembra questo il modo di chiamarmi?!>> mi arrabbio staccandomi dalla sua presa, ho ancora il fiatone per lo spavento.
<< Ditemi..>> gli dico riaggiustandomi lo scialle sulle spalle.

<< Avete parlato con il vostro fidanzato di me?>> mi chiede e me ne ero completamente dimenticata, sono stata investita da mille emozioni al mio arrivo.

Scuoto la testa.
<< ancora no.. e comunque non siamo fidanzati ufficialmente, quindi è solo il mio capo.>> metto in chiaro questo punto.

Ruota gli occhi al cielo.

D'improvviso il Marchese sbuca e lo afferra dal collo sbattendolo al muro.
Quando è arrivato?

<< Chi siete?! Siete stato voi a rapire Gea? Che cosa volete ancora?!>> gli urla contro e sembra indemoniato, lo sta per uccidere se continua così.

<< Lasciatelo, vi prego!>>
<< se non fosse stato per lui sarei morta di fame nel bosco.>> cerco di riassumere velocemente.
A queste mie parole lo lascia andare.. Giovanni si tiene il collo con le mani tossendo.

<< Stai bene?>> domando toccandogli una spalla.

<< Si..>> sussurra a malapena.

<< Scusatemi.. non potevo saperlo.>> si giustifica il Marchese aggiustandosi il cappotto.

<< Se magari aveste chiesto, prima di attaccarmi.>> Giovanni risponde a tono ricomponendosi e non è questa la strada giusta per andare d'accordo con il Marchese, che appunto lo sta squadrando dalla testa ai piedi.

<< Possiamo andare nel vostro ufficio? Devo chiedervi un favore.>> mi rivolgo al Marchese che continua a guardare Giovanni.

<< Andiamo..>> risponde poi.

****

Entriamo nello studio e non so da dove iniziare.

<< Bene.. di che favore si tratta?>> mi chiede guardandomi e so di ricevere un mega rimprovero, ma glielo avevo promesso.
<< Come ho detto poco fa, se sono viva è in gran parte merito suo.>> lo indico e tiene le mani incrociate sul petto quasi come se stesse sfidando l'autorità del Marchese, deve smetterla.

<< Questo lo avete già detto andate avanti.>> mi sprona il padrone.

<< Si Gea, vai avanti.>> mi sprona anche Giovanni.

Faccio un sorriso forzato.
<< Ecco.. vede, gli avevo promesso un posto di lavoro... in caso fossimo riusciti a tornare.>> butto fuori, tanto prima o poi dovevo dirglielo.

Il Marchese alza un sopracciglio pensando sia uno scherzo, mi torturo le mani aspettando la risposta.

<< Ho capito bene?>> chiede in maniera retorica.

Annuisco lievemente, mentre Giovanni sembra divertito da tutta questa situazione... che tipo strano, invece di ringraziarmi, ride.

Il Marchese si schiarisce la voce.
<< Gea non posso farlo.. non posso alzarlo di rango.>> mi fa notare e non avevo pensato a questo particolare.
Muovo gli occhi a destra ed a sinistra.
<< Vi prego non potete fare un'eccezione?! Mi ha salvato la vita.>> lo prego.

Ma ovviamente è irremovibile, non riesce ad andare oltre le regole di questo regno.

<< Mi dispiace..>> dice solamente.

Abbasso le spalle sconfitta.

<< Posso parlare un attimo con voi, in privato?>> prende voce Giovanni facendo un passo in avanti.
Che sta facendo?
Se non ci sono riuscita io che lo conosco da mesi, pensa di riuscirci lui?
L'ho già detto che è un tipo strano?!

Il Marchese annuisce con la testa.

<< Come volete.>> rispondo, tentar non nuoce.
Esco dallo studio chiudendo la porta.
Mi metto a sedere su una poltroncina in corridoio e aspetto che loro abbiano finito di parlare.

Dopo nemmeno cinque minuti si apre la porta presentandomi un Giovanni trionfante; gli occhi del Marchese al contrario spruzzano fuoco da tutte le parti.

<< Allora?>> domando alzandomi.

Il padrone inclina la testa nervoso.
<< Giovanni si occuperà della sicurezza della casa.>> stringe i denti e non riesco a crederci. Come l'ha convinto?
Come ha fatto?

Detto ciò Giovanni se ne va lasciandomi sola con lui.

<< State alla larga da lui.>> mi ordina e non capisco cosa gli prenda.
<< Perché?>>

<< perché non mi piace.. vi prego fatemi questo favore.>> e lo vedo terrorizzato?
Cosa sta succedendo?

<< Cosa vi ha detto?>> provo a domandare guardandolo negli occhi.

<< niente.. mi ha solo detto quello che ha fatto per voi.>> mi spiega aggiustandosi i capelli.

Sorrido.
<< So che vi ho chiesto tanto, ma grazie di cuore.>> dico abbracciandolo, sapevo che non mi avrebbe negato questo favore.. in fondo anche lui è una persona buona.

<< adesso devo proprio tornare a lavoro.>> dico correndo per il corridoio.

<< Fate ciò che vi ho detto.>> urla dietro le mie spalle, ma io sto già scendendo le scale.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora