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È l'alba di un nuovo giorno e il padrone sta svolgendo la sua cavalcata mattutina.
Nutre davvero tanta passione per gli animali.. glielo leggo negli occhi premurosi e nel modo in cui li accarezza.. è sempre attento a non fargli del male.

Sono seduta sul prato e guardo il mio riflesso dentro un secchio pieno d'acqua.. questa fascia alla testa è orribile.
Sembro uno zombie ambulante.
Intorno a me scovo delle viole.. sono così belle.
Ne colgo alcune e inizio a creare una coroncina.. le mie dita si muovono da sole, come se sapessero già cosa fare.. forse prima di venire qui ero una fioraia.

L'appoggio sopra la benda così da coprirla e mi sento già meglio.

Sento gli zoccoli del cavallo che si scontrano sul prato, lo stalliere è già pronto ad accogliere il Marchese e per una volta anche io.

Si salutano prima di posare lo sguardo su di me.
Sembra colpito, ma non riesco bene a capire da cosa.
Afferra il suo inseparabile cappello a cilindro e si avvicina di qualche passo, ma dopo l'ultima volta cerco di stargli lontana.
Faccio mezzo inchino.
<< buongiorno Marchese.>>

Inclina la testa per poi scuoterla.
<< Avete bisogno di qualcosa, non è così?>>

Spalanco gli occhi, come fa a saperlo? Come sempre sono un libro aperto!
Sto per dirgli che si sbaglia, così da non dargliela vinta.. ma decido di mettere l'orgoglio da parte.
<< Si.. ma è una cosa facile da risolvere.>> mi torturo le mani guardando un po' a terra.

si lecca le labbra. << mi dica prima di salire sopra un cavallo e scappare.>>

Quante volte ancora dovrà tirare fuori questa storia?
<< mi sono già scusata e poi- >>

Mi ferma allungando una mano
<< Non iniziate con i vostri monologhi.>>

Sospiro e cerco di non offendermi per ciò che ha appena detto.
<< Con il vostro permesso vorrei diventare una giardiniera..>> ammetto sperando in una risposta positiva.
Si tocca la barba.
<< ne avete già parlato con Amalia?>>

Cosa gli importa? È lui il padrone.

Sto per ruotare gli occhi al cielo, ma mi trattengo.
<< si, ma.. ecco preferivo parlarne con voi.>> e detta così può essere fraintesa.
<< c'è nel senso come.. padrone, non certo come..>> indico sia me che lui.

<< capisco.>>
<< la mia risposta è uguale a quella di Amalia.>>

Tiro giù le spalle sconfitta.

<< potrebbe essere un si.>> forse ho ancora una possibilità.
Alza l'angolo della bocca beffeggiandosi di me, poi mi sorpassa.
<< in tal caso non vi sareste rivolta a me.>>

Rimango qui sola con le mani in mano mentre il cavallo del Marchese sembra prendersi gioco di me.
<< ridi, ridi pure.. >>
<< non ti conviene metterti contro di me.>> gli punto un dito per poi abbracciarlo.
<< sei uguale al tuo padrone.>>

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora