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Canticchio una canzone mentre assaporo le prime luci dell'alba.
Chiudo gli occhi inspirando dal naso.

Come ogni mattina mi appresto a curare ogni fiore.. tutto deve essere perfetto.

<< Gea.>> a chiamarmi è la governante.
Mi volto lentamente mettendo a posto un vaso.
<< Buongiorno Amalia.. mi dica.>> la guardo tenere una cesta di vestiti sporchi tra le mani.

<< dovete lavare questi panni.>> me li porge senza darmi nemmeno il tempo di rispondere.
<< in realtà avrei altre cose da fare.. e non è il mio compito.>> le faccio notare visto che è la seconda volta che mi opportuna.

Alza un sopracciglio.
<< le altre cameriere sono indaffarate e poi è un ordine del Marchese.>> mi fa presente.

Corrugo le sopracciglia.
Perché mai mi farebbe lavare il bucato?
Non me lo ha mai fatto fare.. a parte all'inizio quando lavoravo come sguattera.

<< Cosa fate ancora lì.. a lavoro!>> strilla tornando verso la villa.

Sbuffo sonoramente avviandomi verso il ruscello.
Quanti vestiti ci sono qui dentro?!
Pesano una tonnellata.

Finalmente arrivo.
Li appoggio a terra, sedendomi in ginocchio e uno alla volta inizio a lavarli.

Mi guardo un po' intorno e c'è davvero tanto silenzio stamattina.. sento un nodo allo stomaco, ho un brutto presentimento.
Scuoto la testa scacciando via questi pensieri.. sarà la stanchezza.

Afferro la camicia del padrone e l'avvicino al naso.. c'è ancora il suo profumo sopra.. è così buono.

All'improvviso vedo tutto nero..
Che succede?!
Strillo capendo di avere sulla faccia un sacco di juta.

Qualcuno stringe sul collo.
<< Chi siete? Lasciatemi!!>> cerco di urlare con la poca voce che mi è rimasta.
<< Aiuto!>>
<< Aiutatemi!>>

Mi volto toccandolo nel viso e sento una grande cicatrice sulla guancia destra.
Provo ad allontanarlo, ma non ci riesco.
In poco tempo mi manca l'ossigeno e casco a terra.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora