«Nore, lasciami da solo, voialtri anche» affermò solenne Cristen.
Nella sala principale del Tism i suoi passi risuonarono tra le ampie volte nere e giù nella crepa del pavimento. Di lì, ancora, fuoriusciva una spirale di fumo sottile e sinuosa.
Dopo settimane da quando l'aveva vista l'ultima volta, Morr per lui era diventata insignificante. Aveva davvero desiderato che l'amazzone rimanesse con lui? Non lo ricordava.
La osservò trovandosi alle sue spalle. I capelli neri scompaginati lungo il bordo foderato di rosso della sedia vibrarono. Era legata, Morrigan dell'Abbazia: le mani costrette nelle ruvide corde vichinghe, le gambe imbrigliate ai pioli della sedia d'ebano e velluto. Il capo cadeva in avanti, la divisa da amazzone era sgualcita in più punti, il volto appariva tumefatto e arrossato. Cristen immaginò che avesse lottato quando l'avevano divisa dalla bambina: di sicuro i Legnaiuoli non erano stati gentili con lei.
Il sinedrio si era sciolto da poco e tutti avevano avuto modo di esprimersi su come finire Morrigan.
Cristen si era lasciato persuadere con facilità: la resistenza dei primi giorni era ormai un ricordo, essendosi abbandonato alle pretese del sinedrio e alle cure dello speziale.
Il vichingo girò attorno alla prigioniera, scrutando con la coda dell'occhio il fumo che saliva e si avviluppava alle colonne. Si chinò su di lei, come per odorarla.
La sua vicinanza destò Morrigan dal torpore.
L'amazzone alzò lo sguardò e un fiotto di saliva mista a sangue le sgorgò dalla bocca e le cadde sul petto. Provò a muovere le mani, ma sapeva di essere imprigionata. Inspirò un paio di volte e sollevò le palpebre gonfie. Era giunto il momento di sapere.
«Cos'è cambiato?» sussurrò lei.
Cristen si abbassò, sorrise debolmente. Era un piegare di labbra mellifluo e pericoloso.
«Bentornata, Morrigan dell'Abbazia.»
L'amazzone piegò il collo: anche solo doverlo guardare la stancava immensamente. «La riserva... Cos'è cambiato da quando mi hai lasciata andare?» domandò flebilmente.
Cristen manifestò un altro ghigno doloroso. Poi rispose: «Tutto è cambiato, amazzone», e si sollevò potente di fronte a lei. «Ora vedo le cose più chiaramente, sono finalmente libero.»
Morrigan scorse una vacuità in lui che non lasciava dubbi. Conosceva ciò che aveva assunto ancor prima che lui lo nominasse.
«Il Berserkr... Conosci il metodo degli antichi...» affermò asciutto, e le posò un pollice sulla fronte, alzandole di poco il viso.
Morrigan ebbe contezza di ciò che era accaduto nelle settimane che l'avevano divisa da lui ancor prima che parlasse.
«All'inizio è stato difficile, ma il sinedrio si è dimostrato comprensivo» dichiarò il vichingo sorridendo malamente. «Nel periodo iniziale si vorrebbe smettere subito. Ma, ti assicuro che poi tutto si aggiusta e si comincia a stare meglio, molto meglio. Al quarto giorno ho pensato di cercarti e convincerti che era la cosa migliore anche per te. Sentivo di doverti sollevare dalle tue pene: poi mi sono ricordato che a te non serve il Berserkr. Tu non hai mai provato per me ciò che io provo per te» disse, prendendole il viso tra le mani e cacciandolo all'indietro con foga.
Si voltò e prese a camminare verso il fumo.
Morrigan conosceva il Berserkr, come tutte le donne. C'era stato un tempo in cui gli uomini non riuscivano a rinunciare con facilità all'amore nei confronti delle proprie mogli, madri e figlie. Ancora doveva evolversi una specie che potesse essere dispensata dalle fascinazioni e dai sentimenti per le donne. Il Berserkr si era rivelato un valido strumento. Gli ingredienti del rituale inizialmente non erano conosciuti al di fuori del mondo vichingo. Ma ben presto il Berserkr era divenuto l'unico modo per dimenticare l'amore e dedicarsi alla guerra e alla dominazione del mondo. Nessuna distrazione o donna da cui tornare, nessuna perdita di tempo e, soprattutto, la fine delle rivolte. Le donne avevano assistito alla trasformazione dei vichinghi dapprima e, in seguito, l'intero genere maschile era cambiato. Il Berserkr, che consisteva in un pestato di speciali erbe e sassi compattati in una zolletta, doveva essere posto sotto la lingua due volte al giorno per mesi. Così diminuiva la volontà di amare.
Era la cura.
Aveva avuto molti nomi e si era diffusa in ogni popolazione. Ed era grazie al Berserkr che avevano avuto inizio le persecuzioni nei confronti del genere femminile. Le rivolte femminee non erano riuscite a contrastare la violenza maschile e tutte le donne erano rimaste schiacciate con forza. Dopo di allora giovani e vecchie dovevano tirare i villaggi galleggianti sull'Aril, erano destinate a vivere nelle cucine per preparare i pasti, costrette a occuparsi delle pulizie delle latrine e dovevano farsi carico dei raccolti e delle coltivazioni. Le poche donne del mondo crescevano le ultime rimaste preparandole ad un destino di privazioni e schiavitù.
Così vivevano le donne del mondo, se si eccettuavano le amazzoni che, sino a pochi giorni prima, erano riuscite a sopravvivere nella riserva. Caduta anche quella, non rimaneva nulla. Come era caduto il re, in una sofferenza che aveva logorato suo padre prima di lui. Le motivazioni di Cristen nell'assumere il Berserkr erano diverse da quelle dei suoi antenati. Egli deteneva il potere sul mondo intero, ma non era riuscito ad avere lei. Cristen dei vichinghi era l'unico tra gli uomini a cui era stato concesso di avere una donna al proprio fianco, eppure aveva fallito.
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L'amazzone e il vichingo
Fantasia"Morrigan capì le loro intenzioni solo quando il re si avvicinò a lei, le prese la spalla, le strappò via la manica e le racchiuse il bicipite dentro un anello dorato. Si dimenò, tentò di scostarsi, ma erano in due a tenerla ferma e, ben presto, il...