[Ascoltate anche la colonna sonora]
Il re si abbassò di nuovo e le si fece vicino. «Non ho mai conosciuto amore, e se questo lo è, continuerò a ripulirmi da esso giorno e notte e pregherò perché gli dèi lo allontanino da me. O, forse, lo cercherò con veemenza fino a ritrovarlo. Sono l'unico di questo mondo destinato a generare figli, l'unico autorizzato a farlo, poiché io onoro gli antichi. Potrei conquistare ogni angolo della terra, comandare uomini, muovere eserciti e organizzare un regno, ma non posso costringerti a ricambiare brama nei tuoi confronti» concluse a labbra strette e il fiato su di lei. «Nonostante questo, ti chiederò di fingere e di mentirmi per un'ultima volta.»
Morrigan, agitata, intravedeva diverse possibilità: ora che lo osservava per bene, sapeva che Cristen stava dicendo il vero.
Quando il vichingo le confessò i suoi sentimenti, ella provò una irragionevole stretta al petto e ne fu sconvolta.
Ciò che venne dopo, però, non le lasciò il tempo di indugiare su quei pensieri.
«Stai con me questa notte e sarai libera. Donami ciò che non avrò mai più. La mia integrità mi impedirà di cercarlo ancora. È l'unica via per la libertà, Morrigan.»
Cristen, con la prospettiva di possederla una volta ancora, si era acceso e il desiderio cresceva a ogni gesto. «Mentirai un'ultima volta? Non ti costerà nulla...»
Morrigan, alzando le dita leggere, gli sfiorò un ciuffo ribelle e glielo spostò dietro l'orecchio.
«Sono tua, mio re» disse l'amazzone, abbassando il volto e asservendosi a ciò che lui voleva.
Re Cristen non aveva mai visto una sala per le abluzioni, perché i rituali di purificazione per i vichinghi si facevano sempre e solo nei fiumi e nei laghi. Rimase molto colpito quando entrò nella stanza acquea dell'Abbazia e fu sconcertato dal fatto che risultasse piacevolmente calda: il tepore che emanava concedeva benessere a corpo e mente.
La sala era molto grande e aveva forma rettangolare. Dei grandi scaloni digradanti verso l'acqua permettevano l'accesso all'immensa piscina che aderiva perfettamente ai muri. Le pareti, dunque, si immergevano e la muratura si fondeva con i lastroni di pietra della vasca. Grosse fucine nei sotterranei mantenevano l'ambiente umido e le acque tiepide.
Cristen la trovò già lì ad aspettarlo.
Morrigan era stata condotta da Nore dalla prigione fino alla sala delle abluzioni perché si lavasse. Prese dalle mani del famiglio una tunica leggera e la indossò.
Così abbigliata scese un gradone, poi un secondo. Si sentì meglio quando poté finalmente immergersi e scacciare il pensiero della prigionia: si sciacquò il viso e si mosse un poco di lato. Non aveva idea di cosa sarebbe accaduto e di dove sarebbe stata condotta dopo le abluzioni. Il re, infatti, l'aveva liberata dalla prigionia e l'aveva messa sotto la custodia di Nore, fino a che non fosse stato pronto a presentarsi a lei per la loro ultima notte assieme.
Entrò solennemente e dopo essersi acclimatato la individuò.
Un leggero vapore si disperdeva sopra l'acqua, ciò lo fece rabbrividire poiché gli ricordava la Nebbia.
Morr si voltò.
Il re la fissò con durezza. Si denudò lentamente, non perdendola di vista e senza tradire alcun imbarazzo. Scese le scale e infine entrò in acqua.
Morr galleggiò verso di lui, toccava con i piedi il fondo dell'ampia sala di pietra e l'acqua le carezzava il collo e le spalle.
Giunse a poca distanza da lui e gli sorrise.
Il re avvertì le vibrazioni che l'amazzone generava e si sentì subito accendere di desiderio, ma non si mosse. La stava apprezzando con lo sguardo.
Fu Morrigan a fare il primo ben ponderato passo. Si avvicinò e con furbizia allungò le braccia e gliele intrecciò dietro la nuca.
Lui lasciò che giocherellasse con i suoi capelli raccolti nel codino alto. Sapeva che avrebbe ottenuto ciò che voleva solo perché lei desiderava andarsene via più di ogni altra cosa.
Morrigan lo seduceva lentamente, con occhi languidi e pieni di desiderio. Le cosce pian piano aderirono al bacino di lui e con un ampio gesto lo avvinghiò premendosi sul suo basso ventre.
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L'amazzone e il vichingo
Fantasy"Morrigan capì le loro intenzioni solo quando il re si avvicinò a lei, le prese la spalla, le strappò via la manica e le racchiuse il bicipite dentro un anello dorato. Si dimenò, tentò di scostarsi, ma erano in due a tenerla ferma e, ben presto, il...