Quella di allora...

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Morrigan lanciò uno sguardò nervoso ad Amy.

«Saremo io, mia moglie.» annunciò il re porgendo la mano a Amy, «E Morrigan dell'Abbazia tra le fila degli sconfitti. Poi te ne andrai» ordinò rivolgendosi alla sorella maggiore.

«Non mi piegherò, vichingo! Ricorda queste mie parole!» rispose lei rabbiosa.

«Quante volte ho sentito questa frase. Da te, dagli altri... Non si può lottare contro ciò che è già scritto.»

Morrigan sostenne il suo sguardo.

«La guerra con la Nebbia mi ha prosciugato. Prima ero stretto nelle mie regole, invincibile ed equilibrato. Ho perso la ragione nell'Oltreconfine e ho vinto solo aggrappandomi alla profezia che ha accompagnato la mia nascita. Sapevo che avrei sconfitto la Nebbia anche quando sembrava non ci fosse speranza. So che verrai, Morrigan, perché è così che andranno le cose. Se voglio una cosa la ottengo sempre, poiché il mio destino è già stabilito.»

«Sei pazzo, lo sei sempre stato...»

Morrigan, anche se impegnata a contrastarne la furia, notò i suoi lineamenti duri, la pelle del viso segnata. Era diventato cinico, quasi si era rassegnato ad averla persa.

«Morr, vieni con noi. Porterai con te le bambine più piccole, se vorrai. Potrà farlo?» domandò Amy al re.

«Verrà. Non mi interessa come, lascio a te i dettagli.» Cristen, insistendo sulla presenza di Morrigan, determinava un antico possesso e la certezza che la donna avrebbe infine ceduto.

Al solo sentir nominare le bambine, e non certo per lo sguardo prevaricatore di Cristen, Morrigan si coprì il volto con le mani e si voltò andandosene di fretta.

Amy sentì l'esigenza di spiegarsi al re. «Scappò da te, mio re, e quando tornò non fu più la stessa. Il senso di colpa per aver lasciato indietro molte di noi l'ha dilaniata e continua a farlo.»

«E tu sai come volgere la cosa a tuo favore...»

«Porterà con sé Zadra. È la più piccola e le è sempre intorno. Non può fare a meno di lei. Forse anche Lena...»

Cristen vagò con lo sguardo oltre la radura della Fonte. Vide Morrigan addentrarsi sconsolata tra gli alti fusti dei larici, in cerca di pace dall'orrenda prospettiva di recarsi Oltreconfine per decretare, quattro anni dopo, la sconfitta delle amazzoni per mano dei vichinghi.

Sentimenti contrapposti si mescolavano in lui e lo confondevano. Era cambiato da quando si erano lasciati, e allo stesso tempo anche lei lo sembrava.

In Morrigan sopravviveva lo stesso ardore di un tempo, un guizzo vivace e furioso. Ma, appunto, era solo un accenno, una sorta di vago ricordo sopito. Assieme a quella scintilla, in lei si avvicendavano debolezza e amara rassegnazione. Era più bella di quanto il re ricordasse, lo era diventata a causa delle sofferenze e delle privazioni, poiché solo un fiore che sta per appassire è fulgido e splendente giusto prima di seccarsi e morire. Aveva i capelli liberi e lunghissimi, mossi in leggere onde sinuose che le accarezzavano la base della schiena. Gli occhi espressivi apparivano incassati in profonde e pesanti occhiaie che, però, sottolineavano la dolcezza infinita del suo sguardo. Morrigan era pallida, eterea come la luna di maggio, quando finalmente si riesce a vederla con chiarezza dopo l'inverno. Per Cristen, in un certo senso, fu come non averla mai lasciata andare. Gli sembrò, mentre la vedeva ancheggiare selvaggia nel bosco alla ricerca di una soluzione impraticabile, che se ne fosse andata da un solo giorno e che fosse tornata a lui perché non poteva vivere senza... Senza possederlo di nuovo.

Con prepotenza, al re tornò in mente l'ultima notte trascorsa con lei nella vasca delle abluzioni dell'Abbazia. Era un ricordo che mai l'aveva abbandonato, così vivido e chiaro che credette di stare per impazzire. Si sentì sdoppiato, come se una parte di sé fosse lì e l'altra ansimasse di nuovo assieme a lei sulle scalette scivolose della vasca.

Rabbrividì capendo di essersi assentato dal mondo: non aveva udito una sola parola di ciò che Amarantha gli stava domandando.

Il re, dunque, potendolo fare, la ignorò e si voltò per andarsene.

«Partiremo questa notte. I miei uomini libereranno le amazzoni e noi ci avvieremo al confine con un drappello dell'esercito. Siate pronte, tutte quante» e fece un cenno con la mano.


L'amazzone e il vichingoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora