Cento gradini

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Il mattino dopo, Morrigan fece come aveva detto. Si recò nel bosco accompagnata da Nore e fu grata che il vichingo non conoscesse la religione delle amazzoni. Gli chiese di sedersi e di rimanere in attesa mentre creava il capanno che le sarebbe servito per onorare la Grande Madre della Valle.

Recuperò diverse frasche, costruì un capanno con dei rami di larice e vi si rinchiuse per la successiva mezz'ora.

Nore la guardò con poco interesse e non si preoccupò che, in effetti, l'amazzone sarebbe potuta rimanere sotto i rami se quel riparo fosse crollato. Dopo un po' di tempo, vide uscire del fumo dalla capanna e immaginò che ciò facesse parte del rituale sacro delle amazzoni.

Udì mormorii, sussurri e mugolii ma non si scompose. La vedeva accucciata tra i rami con le gambe incrociate e la testa rivolta in avanti, ciondolante tra le spalle.

Morrigan spargeva dei rametti ardenti innanzi a sè facendo un gran fumo e recitava segrete formule impossibili da comprendere. Poi tacque per diversi minuti. Che fosse svenuta a causa del fumo che si propagava dalla capanna? Nore, comunque, non l'avrebbe soccorsa.

Quando la vide uscire perfettamente a suo agio, solo un poco annerita sul volto e sulla veste, non si sentì affatto sollevato, proprio perché mai si era preoccupato per lei.

La riaccompagnò alla tenda ed ebbe cura di incatenarla. Cristen gli aveva detto di tenerla libera se lo riteneva prudente, ma lui non si sarebbe mai fidato. Non era sicuro che una schiava nemica girovagasse tra i vichinghi indisturbata. Cristen affermava fosse la loro regina e lei sembrava comportarsi proprio come lo fosse, ma Nore non le credeva, non avrebbe mai riposto fiducia in una donna.

Quando il re rientrò, Morrigan gli chiese di accompagnarlo durante l'attacco all'Abbazia. A suo dire, le sorelle, non appena l'avessero rivista, avrebbero deposto spontaneamente le armi senza alcuno spargimento di sangue. Cristen le rispose che nessuno avrebbe torto loro un capello. Ma Morrigan aggiunse che, forse i vichinghi non le avrebbero toccate, ma di contro le amazzoni erano allenate e letali.

Era necessario che lei intervenisse in modo da chiedere loro di arrendersi.

«Non ti permetterò di prendere parte alla battaglia» le aveva annunciato Cristen, pochi giorni prima della partenza per l'Abbazia.

«Dovrai farlo. Le mie sorelle vanno protette, soprattutto da ciò che credono sia giusto fare, ovvero combattere e trucidarvi.»

«Non uccideranno nessuno dei miei uomini» continuò Cristen, tornando a fregare la spada con uno speciale panno che la rendeva affilata.

«Io ci sarò. L'Abbazia è la mia casa e non permetterò che mi si lasci da parte.»

Cristen la guardò aggrottando la fronte e scuotendo il capo. «Mi potrai accompagnare ai boschi vicini all'Abbazia Alta, ma là dovrai aspettarmi.»

E Morrigan, dunque, ottenne ciò che voleva.

Dopo due giorni, era quasi mattina, il riverbero rosa dell'alba colorava il cielo contro cui l'esercito si stagliava in silenzio, a piedi e senza cavalleria.

Il reggimento dei vichinghi era partito la sera precedente e aveva attraversato le zone bonificate dalle precedenti incursioni contro la Nebbia per farsi strada verso le montagne.

L'Abbazia Alta si trovava arroccata sulle rocce e con esse si fondeva, sfruttando come parete gran parte della pietra. Di lì, si dipartivano le mura di un vasto cortile aggettante sull'intera Valle e sull'Abbazia Bassa. Quest'ultima si trovava qualche miglio più in basso, alla fine dei cento scalini, ed era molto più grande e meglio organizzata per la difesa.

I vichinghi giunsero, su suggerimento di Morrigan, all'Abbazia Alta scalando le montagne e infiltrandosi silenziosamente nella boscaglia circostante. Si riunirono sotto le mura e attesero l'arrivo del re che avrebbe preso parte all'attacco con il secondo squadrone, subito dopo gli incursori.

Morrigan, coperta da un pesante cappuccio di tessuto invernale, era l'unica a cavallo e, come tale, si era tenuta nelle retrovie.

Cristen, dopo aver camminato tutta la notte al suo fianco e portando le briglie del cavallo, la osservò al chiarore roseo e appena accennato dell'alba che filtrava nel bosco di larici.

Fermò il cavallo con un gesto, dopodiché le tese la mano in modo che potesse scendere.

«Entrerò per secondo lassù» disse. «Una volta sconfitti gli Scuri, scenderemo i cento gradini verso l'Abbazia Bassa e prenderemo in custodia le tue sorelle.»

«Cristen, le amazzoni sono sanguinose e pronte!»

«Mi aspetterai qui, tornerò a prenderti quando sarà tutto finito.»

Con la tenuta da combattimento, i capelli ben raccolti e le ferite sul volto, a Morrigan, il re sembrò invincibile. Deglutì in ansia.

Cristen, a quel punto, si allungò su di lei e le allacciò le braccia attorno al collo stringendole il capo e intrecciando le dita ai capelli scuri avvolti nel nodo. La baciò sulla fronte.

Si voltò senza guardarla e partì verso il secondo squadrone. 

L'amazzone e il vichingoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora