Il sinedrio, ormai riunito da diverse ore, seppe che il re era stato visto strisciare dolorante verso il portone principale del Tism. Cristen venne condotto nella sua stanza e Nore si diede da fare curando l'ustione. I generali accorsero al capezzale del re volendo disquisire con lui riguardo la sorte di Amarantha e di tutte le amazzoni.
«È stato un grosso errore concedere loro dei vantaggi. Sarebbe stato meglio, mio re, che avessi preso in moglie una donna dell'Ovest» dichiarò il capo dei Grigi.
Cristen si toccava la coscia e masticava il prodigioso fango dell'Aril: a poco a poco si riprendeva. «Sono destinato a regnare con la sorella maggiore delle amazzoni, questo è nella profezia e nelle antiche ballate...» dichiarò inspirando.
«Ti ha quasi ucciso, un'amazzone! Dobbiamo fermarle tutte! Dobbiamo chiedere ai Legnaiuoli di imprigionarle, perseguitarle e sterminarle!» continuò il Grigio.
«Voglio vedere Amarantha, ora, portatela qui!» sbraitò e si alzò di poco dal giaciglio.
Poco dopo, Amy fu portata di fronte a lui, ben legata ai ceppi e costretta a stare accucciata.
«Via tutti, lasciate qui solo Nore.»
Il sinedrio si sciolse, anche se tutti i suoi componenti avrebbero voluto assistere al colloquio.
«Amarantha, regina dei vichinghi...» sospirò lui scuotendo la testa.
Amy appariva seria, granitica.
«Hai sconfessato la tua promessa, gettando via ogni privilegio che ti è stato concesso sposandomi...» continuò. Assunse una posizione di superiorità e non sembrava in pena.
«Un inganno degno delle amazzoni dell'Abbazia.»
Amy rabbrividì, poi alzò il capo accennando un sorriso. «Ho fatto ciò che nessun'altra amazzone ha avuto il coraggio di mettere in atto. La misericordia di Morrigan, come nostra sorella maggiore, è sempre stata inaccettabile.»
«La lungimiranza da parte sua è, invece, stata molta. Come credevi di poter scampare ai miei uomini, dopo un simile affronto?»
«I tuoi uomini senza di te sono nulla. Io porto in grembo tuo figlio e regnerò sul mondo fino a che il tuo erede non sarà in grado di farlo!»
Cristen scosse la testa disgustato. «Il sinedrio non l'avrebbe mai permesso, sciocca. Non capisci che l'unica persona che divide te e le tue sorelle da morte certa sono io?» latrò, battendo un pugno sul letto. «Un mondo retto da uomini e amazzoni è pura utopia» concluse. Si massaggiò la ferita sotto le garze di lino impiastricciate di umori violenti.
«Regneremo sul mondo. Io e il mio bambino!» disse Amarantha fregandosi il ventre.
Cristen la guardò storcendo le labbra. «Ti rimanderò all'Ovest, nella riserva, dalle tue sorelle. Morrigan ti riaccoglierà in seno alle amazzoni e tutte voi rimarrete chiuse tra i terreni dei tagliaboschi.»
«Che re magnanimo! Che perfetto esempio di rettitudine! Mi accompagnerai tu stesso?» domandò lei. Impossibile definire cosa avesse in mente.
«Morrigan dell'Abbazia è il mio destino...» sussurrò Cristen, cercando di ricordarne i lineamenti, gli occhi stanchi, lo sguardo corrucciato.
Il re vedeva con chiarezza le abissali differenze tra le due donne. Morrigan, dallo spirito vendicativo, aveva difeso le proprie ragioni non andando oltre la propria coscienza. Amarantha no, sembrava obnubilata dal potere e dall'ambizione personale e Cristen immaginò che, qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe stata per il proprio tornaconto.
«E del bambino che ne sarà?» domandò lei con gli occhi lucidi, ostentando dolore.
Cristen chiuse gli occhi in un misto di sensazioni contrastanti. «Tornerai al Tism per partorirlo» enunciò mortifero.
Pensò al figlio che avrebbe retto il mondo, alla donna che lo partoriva. Si figurò Amarantha e il suo sacrilego tentativo di ammazzarlo. Un conato di vomito lo sconquassò, accompagnato da fitte alla coscia. «Ti condurrò da Morrigan» concluse.
Amarantha sorrise.
Cristen doveva vederla. L'aveva desiderata intimamente ogni giorno da quando l'aveva ed ella era stata anche l'ultimo suo pensiero prima di invocare il contastorie.
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L'amazzone e il vichingo
Fantasy"Morrigan capì le loro intenzioni solo quando il re si avvicinò a lei, le prese la spalla, le strappò via la manica e le racchiuse il bicipite dentro un anello dorato. Si dimenò, tentò di scostarsi, ma erano in due a tenerla ferma e, ben presto, il...