Morrigan aveva insistito perché Lena la lasciasse andare. I Legnaiuoli le avevano quasi uccise mentre si riparavano sotto il nocciolo e Morrigan non poteva permettere che la giovane amazzone fosse in pericolo per causa sua. Le aveva quindi ordinato di tornare sui suoi passi lungo il sentiero per la riserva.
«Spiegami cosa sta succedendo, Morr!» aveva urlato Lena coprendo le orecchie alla povera Zadra.
«Non ora. Devo andare, ma tu non puoi venire con me.»
«Ma di cosa parli, Morrigan? Perché stai scappando?»
«Lena, smettila!»
«Si tratta di Amy? Il fatto che abbia sposato e ucciso il re vichingo ti ha sconvolta... Che hai fatto nel bosco con lui? Come è riuscito a raggiungerci? Amy ha fatto ciò che noi tutte speravamo!»
«Non è come pensi, Lena» aveva risposto Morrigan, in preda all'agitazione.
Lena non comprendeva, proprio non poteva capire.
«Torna all'accampamento, veglia sulle tue sorelle e aspetta il mio ritorno» le aveva detto Morrigan, schioccandole un bacio sulla guancia.
Lena aveva protestato, ma poi si era convinta.
Qualche minuto dopo, l'agile Morrigan era sfrecciata via con al collo Zadra.
L'Abbazia era stato un rifugio sicuro per le due settimane seguenti.
A Morrigan era parso che tornare nel luogo dove tutto aveva avuto inizio fosse un buon modo per prendere tempo e riflettere. L'Abbazia, rimasta come la ricordava dopo la battaglia, era vuota e i piccoli piedi di Zadra solcavano il salone principale echeggiando sulle pareti di pietra.
«Questa è la nostra vera casa...» spiegò la sorella maggiore, nostalgica.
Era mancata dall'Abbazia da anni: prima la guerra, poi la fuga alla Fonte, infine la riserva a ovest. Il suo era stato un passato di migrazioni continue.
Tornare laggiù, tra le mura fredde ma accoglienti dell'Abbazia, fu un balsamo per la sua anima e, inaspettatamente, ella pensò a Cristen dei vichinghi.
Si adoperò per rimettere in funzione il sistema di riscaldamento nei sotterranei del castello: voleva preparare la sala delle abluzioni per farsi un bagno caldo nella grande vasca.
Quando mise piede sugli scalini di pietra si tolse gli abiti e svestì anche Zadra. L'acqua ristorò entrambe. L'ambiente familiare, ovattato e reso gradevole dal vapore, rinfrancò gli animi e Morrigan si sentì al sicuro. Con lo sguardo incespicò sui gradoni che si immergevano nell'acqua. Zadra spruzzò acqua poco distante.
Quasi come colpita da una scossa, breve e intensa, Morrigan rivisse il momento in cui si era unita a Cristen, un giorno lontano di tanti anni prima. Sprofondò nell'acqua imbarazzata e una raggiera di capelli scuri le circondò il viso pallido. Così tanto tempo... E ancora tremava al pensiero del corpo di lui sopra il suo. Era tutto così sbagliato.
Cristen rappresentava per lei tutto ciò che doveva rifiutare. Eppure, si lasciava sedurre con facilità da ricordi estatici dei momenti che aveva vissuto con lui e dal singolare rapporto che si era creato tra loro, nonostante le circostanze ostili. Un cuore di lava bollente si accese in lei. La pietra di cui era composta la sua anima aveva ora il colore dell'orizzonte del Tism, spaccata in frammenti che rivelavano un nocciolo fuso, vivo.
Morrigan aveva fatto di tutto per disprezzare Cristen e c'era quasi riuscita: solo che poi l'aveva rivisto. Agognava con forza un contatto con lui che fosse fisico, violento, senza sentimento, o almeno così giustificava le proprie emozioni.
Era più facile ridurre una complicazione come l'amore alla sola necessità di sentirsi appagata intimamente. Più difficile era spiegare il resto dei turbamenti manifestatisi da quando Cristen era ricomparso. Lo desiderava, voleva sentire l'odore della sua pelle, e, a volte, le capitava di avvertire davvero quel profumo.
No, Morrigan non si interrogò sui sentimenti che nutriva per lui. Per ogni dubbio aveva una risposta, nessuna delle quali coinvolgeva la propria sfera emotiva.
I giorni all'Abbazia furono perfetti.
Morrigan si premurava ogni giorno di controllare che il fumo dai comignoli non risultasse visibile agli abitanti della Valle. Da quando la guerra era finita, a nessuno più importava dell'Abbazia, ma le precauzioni non erano mai troppe.
Le due amazzoni trascorsero qualche giorno di pace, nascoste dal mondo.
Da due persone Morrigan voleva fuggire e una di queste tramava nell'ombra, avendo fiutato dove potevano essersi rifugiate. L'inquietante presenza le aveva raggiunte pochi giorni dopo il loro arrivo all'Abbazia e, avendole viste sistemarsi al castello, studiava ogni loro mossa.
Ben presto entrò in azione.
[Siamo al 60% del libro in vendita su Amazon]
STAI LEGGENDO
L'amazzone e il vichingo
Fantasía"Morrigan capì le loro intenzioni solo quando il re si avvicinò a lei, le prese la spalla, le strappò via la manica e le racchiuse il bicipite dentro un anello dorato. Si dimenò, tentò di scostarsi, ma erano in due a tenerla ferma e, ben presto, il...