Sono gelosa, odio vederla in compagnia di un'altra donna che non sono io. Non voglio esagerare, mi sono ripromessa di non farlo, ho intenzione di essere razionale, lasciarla libera.
Non voglio farmi trascinare dai suoi baci, pensare che possano significare altro.
Lei sa che sono pesante, ma questa volta sto gestendo la situazione.
Ho 58 anni, non sono una ragazzina, accetto solo quello che mi sta bene. Lei mi conosce fin troppo, e sa che i boni non mi bastano, che per quanto gli addominali siano attraenti, non varranno mai quanto le sue parti meno curate, che desidero accarezzare lentamente ogni sera. Sono insicura, perchè in questo momento sento di voler avere le sue mani addosso, che seguono un percorso sulle mie intimità.
Ci guardiamo negli occhi, mi da un bacio sulla guancia. Appoggio la mano sul suo viso.
"Stai pensando a Barbara?", le chiedo infastidita.
Lei annuisce, si avvicina alle mie labbra e mi bacia.
"Te pensi solo a fare la cretina, Maria mia, il tuo non è un comportamento da donna matura, ma che te credi, che ti perdoni? Sai perfettamente, che non lo farò mai".
Mi allontano da lei.
"Hai rovinato n'altro momento, complimenti, la porta sta là, se te ne voi andà, me fai un favore", affermo dirigendomi verso l'ingresso per farle strada, anche se la conosce alla perfezione.
Mi arriva un messaggio su Whatsapp, da parte sua. E' un'immagine, su cui c'è scritto: "Ti va di essere la persona a cui romperò le palle per tutta la vita?".
"Guarda, se non costasse mille euro sto coso, te lo tirerei addosso", dico guardandola in modo brusco.
"Tu non solo me rompi le palle, ma ti prendi anche la comodità di farlo con il mio totale dissenso", aggiungo.
"Perchè so cosa nascondi, non riesci a dirmi di no", dice sorridendo.
Quanto si sente fiera questa donna? Quanto è impertinente?
Mi aspettavo che insistesse di più sulle scuse, sul farsi perdonare, ma si vede che è troppo impegnata a stare bene altrove. Io a fingere, lavoro per cui a volte vengo pagata. Ma quando riguarda sentimenti cosi forti come si fa? Come si può?
Non me lo so spiegare.
Io non la perdonerò mai, ma resisterò sempre.
Cercherò di mettere il meno cuore possibile nei miei gesti. Sarò forte, anche se in tutta la mia vita ho sempre fatto in modo che l'amore sia il mio punto debole, lo spiraglio su cui ferirmi.
Maria è l'unica donna che abbia mai amato in tutta la mia vita.
Ma come posso dire al mio cuore di continuare a fidarsi? Quando so perfettamente, che quando uscirà da quella porta penserà ad un'altra, è cosi che deve andare.
Mi offro spesso volontaria per aiutarla, anche a gestire le emozioni. Non vorrei farne un merito, perchè ci vedo tanto da rimproverarmi, ma se ancora ad oggi parliamo, è solo merito mio. Mi dispiace, ma è cosi. Le ho provate tutto e non so cosa mi spinge ad insistere. Sono innamorata a tal punto da sentirmi ridicola? Da volermi del male da sola? Sono innamorata a tal punto da non riconoscere che lei non prova un sentimento per me, che è diventata fredda, che i suoi gesti sono solo per consolarmi? Sono innamorata a tal punto da soffrire.
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Ogni stella merita di brillare
RomanceL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...