Busso alla porta di casa sua, non sono molto sicura di quello che sto facendo, ma non posso rientrare in macchina, ascoltare una canzone e tornare sotto casa sua.
Sabrina apre la porta, appena mi vede, il suo istinto la spinge a richiuderla, ma qualcosa la ferma.
"Che cazzo sei tornata a fare? Vuoi dirmi che dovrò vedere le bambine con te e con Barbara, perchè la prossima volta che le ospiterai staranno con te?"
"NO! Stavo tornando a casa, ma ho ascoltato una canzone alla radio che mi ha fatto indietreggiare, sono tornata fuori al tuo palazzo e mentre ero assorta nei miei pensieri, ho visto tuo marito. Lui mi ha fatto ragionare, mi ha aiutato a capire che noi due abbiamo bisogno delle nostre libertà, ma di perderci mai".
Con un cenno della testa mi invita ad accomodarmi in casa, andiamo in salotto.
"Ceni qui? Ho cucinato per due, però mi sa che Flavio non tornerà", dice con tono seccato.
"Posso svegliarmi accanto a te domani mattina?"
Fa un cenno di consenso.
Sul tavolo sono presenti i due piatti, la tavola apparecchiata con una candela profumata al centro. Ci sediamo l'una di fronte all'altra."Secondo te Flavio starà pensando che noi due scopiamo ancora?".
Mi domanda turbata, come se avesse paura che questa volta il suo matrimonio possa rovinarsi in maniera pubblica. Ormai già è cosi, Sabrina vive la sua libertà, Flavio non si fa problemi a lasciarglielo fare.
"Non credo Sabrina.Sai, lui sa che io amo un'altra donna".
"Non utilizzare quel termine, mi infastidisce", dice irritata.
Ceniamo, senza più parlare. La tensione esplode, come se non volesse lasciarci in pace, siamo in crisi, prima di tutto con noi stesse.
Finiamo di cenare, sparecchiamo, mettiamo i piatti nella lavastoviglie. Sabrina va in camera da letto, si spoglia, mentre la guardo mi tocco con l'indice e il pollice le labbra, faccio un piccolo sorrisetto.
"Mi devo togliere il reggiseno, puoi girarti?"
"Perchè? Ti ho vista mille volte nuda", le dico continuando a guardarla in modo incantato.
Lei rimane solo con il tanga, mentre lei indossa il pigiama, decido di spogliarmi anche io. Mi passa una sua camicia da notte.
"Però smettila di guardarmi così, sei troppo bella, tacci tua", sbuffa Sabrina.
"Posso?", dico avvicinandomi a lei a braccia aperte.
"Se te dicessi de no, andrei contro me stessa".
L'abbraccio in modo forte, alzandola quasi di pochi centimetri, le do alcuni baci sulla spalla.
"Lo vuoi fare giusto per o perchè lo vuoi davvero?", le chiedo.
"Te come stai?", mi domanda.
"Mi fai un sorriso?"
Ci sorridiamo entrambe. 'Quanto è bella', rifletto tra me e me. Sabrina copre il mio viso con le sue mani.
"Te sei na cazzara".
Poggio le mie mani sui suoi zigomi, avvicino le nostre fronti.
"Non avere dubbi, perchè hai scelto di andare con Barbara, io me so tolta tutte le fantasie", dice staccandosi.
"Volevo stare vicino ad una mia amica, non stavo facendo nulla di male".
"Te non fai mai qualcosa di male", pronuncia irritata.
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Ogni stella merita di brillare
RomansaL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...