Parte 147

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°Emanuela°

Rimango estasiata dalla calma con cui si sposta tra le lenzuola, dall'ansia che sembra padroneggiarle il petto, perchè abbiamo fatto fin troppo rumore per non essere svelate. Abbiamo curato il nostro orto interiore come non facevamo da tempo,e probabilmente da domani i social parleranno dei nostri gesti, li spacceranno per un qualcosa che sa di voglia di aversi, e non avranno tutti i torti.

Di solito le donne non mi sono mai interessante, questo è il primo fattore ad accomunarci. L'altro è che non ci accontentiamo del minimo, vorrei solo che non ci separassimo. Vorrei mantenere il tono ironico, di due che si prendono i rischi sul serio, eppur le sue ragioni corrano come un treno in direzione filippica.

Non voglio che ritorni a mancarmi, e non voglio essere preda delle soluzioni che esisteranno intorno a me, senza mai avere la certezza che potrà amarmi e resterò una filastrocca di orgasmi.

"Buongiorno amore", le dico appena apre gli occhi.

Lei sbadiglia e dà una prima occhiata intorno.

"Come hai dormito?"

"Cosa abbiamo fatto?", domanda con un sorriso sornione.

"Abbiamo alleviato il nostro spirito", rispondo ridacchiando.

"Ti va di fare una doccia?", le domando.

Lei mi scruta con fare colmo di desiderio. Dal primo momento in cui ci siamo viste, ieri, non ha fatto altro che guardarmi le labbra, nel mentre le mie guance si coloravano di rosso, lo stesso pallore che mi ricopre in questo momento.

Le percorro il seno con le dita, accarezzandola lentamente, fino a sollevare la sua schiena per poggiare le mie braccia e lasciare che le mie mani si insinuino sul suo sedere.

Strofino il naso sul suo, mi sorride, la bacio con delicatezza. I nostri capezzoli divenuti turgidi premono gli uni sugli altri. Lei capovolge la situazione, scendo fino al pube, dove si muove con una certa destrezza, le sue dita stringono le mie gambe e non contenta della situazione mi volto e mi posiziono con la vagina sul suo viso, e viceversa, il kamasutra direbbe 69.

"E' come mangiare un gelato, profumi in ogni angolo", esclamo.

"Oddio", emette gemendo.

"Sabri... ti voglio mia".

Ci riposizioniamo, guardandoci negli occhi e lasciamo che il bruciore del desiderio si sfoghi in un intenso bacio.

Mentre mi fissa sento qualcosa di più forte, come quel pensiero fisso che scappa dalla fantasia e si divincola nella realtà, in queste mura che ci proteggono. Lei è la qualità più importante di qualunque persona scelga di averla nella propria vita. Ho risparmiato soldi, per non ingoiare la negatività, ma da quando l'ho conosciuta, ho smesso di dare importanza alle notizie che sarebbero saltate fuori, alle percezioni, le cose risiedono nel cuore come principio, inizia tutto da qui il nostro approdo.

***

°Maria°

La luce tiepida della strada illumina, il traffico sembra un manto che non ha la forza di smuoversi, vorrei rompere queste macchine e procedere il più velocemente possibile.

Una sirena assordante appartenente all'ambulanza mi sta dietro, vorrei farla passare, ma il traffico di Roma non è indifferente.

Ho il telefono puntato dinanzi e ogni tanto guardo il video di Sabrina con la Fanelli, sono curiosa di sapere cosa dicono, cosa fanno, è da ieri che non ho sue notizie, non dipende da me. Voglio uscire da questa macchina, la voglio andare a prendere. Poggio la mano con insistenza sul clacson. Questo cuore non è infrangibile, ed io non voglio sbriciolarlo come se fosse quello di una ragazzina. Ho conosciuto tanti dolori, che non ho posto per una storia andata male, però cazzo... Sabrina poteva evitare di mandarmi questo proiettile, di produrre con savuarfer il loro rapporto. Persino in un video sembrano in una certa complicità. Voglio tornare a casa il più presto possibile.

Parcheggio e guardo il suo profilo su Instagram, si sono spostati all'hotel De La Ville, vorrei giungere lì. Dista mezz'ora, ma non so se le foto sono di prima che partisse per Milano, non mi ha aggiornata su questo fattore.

E' cosi bella con quel colore addosso, avrei voluto vestirla e svestirla con le mie mani.

La videochiamo e risponde, la vedo coperta da una felpa nera, di sottofondo sento la voce di una donna.

"Amore, come stai? Mi manchi. Come sta andando lì? Sei bellissima nelle foto che hai postato su Instagram", le dico senza indugio.

"Sto bene, ce stemo a diverti, starò per una settimana qui a Milano, poi torneremo a Roma. L'abbiamo deciso io ed Emanuela, anche per riposarci e trascorrere un po' di tempo insieme".

Mi fa infuriare pensare che staranno insieme per una settimana, e chissà se dovessero dormire insieme, o il peggio già l'hanno attuato.

"Perchè starai con lei? Gli altri ndo stanno? Sabri... non me di che ve siete prese la camera insieme, per favore", dico con tono infastidito.

"Mary.."

Non la lascio parlare, perchè non voglio avere pensieri che vadano oltre.

"Lascia stare, ho tremila pensieri e responsabilità riguardanti il mio lavoro. Voglio solo una relazione tranquilla, non una che sguizza anche con altre appena può".

"Tutte le tue storielle le abbiamo dimenticate?"
"C'eravamo promesse fedeltà e tu mi stai lasciando da sola", dico con tono spezzato.

Non riesco a guardarla negli occhi e nemmeno lei riesce a fare lo stesso.

"Il sesso non è un divertimento, non stai parlando con Flavio e con la vostra relazione libera, la nostra stava diventando ristretta, ma se volessi goderti Emanuela ti auguro solo di essere felice".

Lei non parla, restiamo in silenzio entrambe per circa cinque minuti.

"Vuoi venire a Milano?"

"Ad assistere a tutto il vostro show?"

Fa un cenno di dissenso con la testa.

"Ti rendi conto che metà web mi sta dando come cornificata? Faccio i salti mortali per non far uscire la mia vita privata", la bacchetto.

"Ma che te frega? Voi la verità, la conosci e non aggiungo altro", pronuncia Emanuela intromettendosi.

"Vi auguro di vivere la vostra esperienza, in assoluta serenità. Soprattutto a te, auguro di non provare dispiacere per me, non essere contraddittoria, non far diventare uno sport di vita le pieghe che dai sia al nostro rapporto che a quello con Emanuela. Sono io quella innamorata, ed io la quella che ti augura di fare le cose per bene".

"Ho perso tanto Mari", sussurra.

"Pensa che io ho perso te e per me questo già è troppo", sottolineo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 18 hours ago ⏰

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