Parte 10

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"Non è come sembra", dice subito dopo distaccandosi.


"Non devi darmi spiegazioni", le sussurro con molta calma.


"È sbagliato", i suoi occhi diventano lucidi, le accarezzo il viso, nella speranza che riappaia, quel sorriso in volto.


"Era un semplice gesto che sentivi di fare. Non essere intimorita... sono quasi le sette...ti va almeno di salire per un caffè?"


"Va bene", dice annuendo.


Esco dalla macchina, vado ad aprire la portiera e l'aiuto ad uscire, appoggio un braccio dietro la sua schiena, sfiorando lateralmente il suo seno, mentre lei si regge al mio collo.


"Me verrebbe voglia de staccartelo per quello che me combini", dice molto ironicamente, le sorrido. Chiudiamo l'auto ed entriamo in casa. Ci dirigiamo nella mia camera da letto, Sabrina si stende sul letto, appoggiando la testa sul mio cuscino, stasera farò dolci sogni, mentre annuserò il suo profumo che permeerà ancora nell'aria. Mi stendo accanto a lei, chiedendole se preferisca dormire o che le vada a preparare un caffè, non risponde, desumo che vorrà riposarsi.


Passano ore...


Rientro in casa, dopo aver passeggiato nel parco con i miei bassotti.


"Sabrina", urlo dall'ingresso.


"Sono in cucina", risponde, urlando.


Mi dirigo in cucina e la vedo davanti ai fornelli.


"Non so dove cercare le cose, qui...non se capisce niente", dice mentre rovista nella dispensa.


"Lascia stare, se ne occupa Annabelle... non ti scomodare", le dico, mentre mi avvicino alla sua schiena per farle una carezza.


"Senti, le cose che me magno, devono essere fatte a modo mio, altrimenti non le mando giù", dice alterandosi.


"Quanto sei pignola", dico sbuffando.


"Sarò pure pignola, ma mai trasandata come te", dice incrociando le braccia e distaccandosi dalla dispensa. Si accomoda sulla sedia.


"Adesso che fai?"


"Te guardo, mentre me procuri le cose che me servono", dice imbronciata.


"Cosa vuoi cucinare?", le chiedo sorridendole, mi mette allegria vederla con quel muso.


"Tortellini in brodo".


"Ah... la minestra della nonna?"


"Statte zitta e dammi le cose".


Mi avvicino a lei, inginocchiandomi e poggiando la testa sulle sue gambe. Mi accarezza i capelli, ci guardiamo negli occhi.Mi rialzo, le do dei baci sulla guancia

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora