Parte 111

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'Stima' .

Se dovessi descrivere il nostro rapporto farei in modo che si ergesse intorno a questo termine e alla sua più autentica definizione.

Ho dimenticato le telecamere e la presenza delle persone in studio. Quando le ho poggiato una mano sul collo, sono rimasta a mezz'aria, come se fossi appesa ad un filo che mi avrebbe trascinata nell'abisso senza diritto di replica.

Sono mesi che non ci baciamo come si deve, come due persone che scopano e questa sera era più bella del solito, avrei voluto che indossasse quella maglietta a cena, farla rimanere solo con il top, accarezzare le sue rughe interne.

Cerco sempre di metterla in difficoltà per sentirmi a mio agio, per sentire tra le parole un'intenzione rivolta a me, nel modo che conosciamo solo noi due.

Mentre la guardavo con quel cuore in mano, l'immaginavo con la mia vita tra le braccia.

Mi mancano i suoi baci sul collo, le volte in cui le sussurro che è la più bella del mondo prima di darle piccoli baci sulla punta del suo nasino e vederla sorridere, rendendomi conto che la vita smuove tutto, ma del nostro rapporto non cambierà mai una piega.

La amo perchè mi rende felice nel suo troppo chiacchiericcio.

"Maria tesoro mio", mi richiama alle spalle una voce conosciuta, direi quasi amata.

Mi volto per guardarla, è Barbara la giovane imprenditrice napoletana.

La saluto abbracciandola e per un istante sporgo le mie labbra in direzione delle sue.

"Te possino ammazzatte", esclama la voce più inconfondibile della mia vita.

Sabrina mi guarda furiosa.

"La signora Ferilli, buonasera", esclama Barbara.

"Me auguro che pe te lo sia, fijia mia, te sei presa la corona ma er trono nun to lascio... sappilo", istiga con tono minaccioso.

"Maria, è sempre cosi scontrosa la tua amica?"

"La signora De Filippi sa quando mi comporto in questo modo, di solito amo il genere vivere", afferma con disinvoltura.

"Bene, allora ti andrebbe di venire a cena a casa nostra? Sai... per inaugurare la mia presenza nella vita di Maria", dice con sorriso sornione.

"La tua presenza? Goditela!"

Osservo Sabrina vorrei afferrarla per il braccio, dirle che si tratta solo di perversione e non di altro, non potrei. La vedo allontanarsi, ma non posso seguire i suoi passi. 

***


Pov's Sabrina

Tommaso Paradiso canta:"Ma lo vuoi capire?"

E' la canzone a cui ho pensato tutto il tempo mentre mi preparavo per la registrazione che continuo a rammentare dopo il nostro saluto 'televisivo'.

Io e lei siamo fatte per essere insieme, essere sceme o forse sembrare innamorate, dipende dalla situazione.

Nessuno sa che la notte tra le braccia di Flavio mi sveglio, e inizio a dialogare con lei tramite Whatsapp, questo ha fatto aumentare il mio livello logorroico.

Nessuno sa che le sue mani sulla mia pelle fanno lo stesso effetto delle bollicine nell'acqua, tutto diventa effervescente.

Si è lasciata prendere la mano, le ho detto 'don't forget me'. Non avrei voluto che mi dimenticasse, tra l'altro tra le braccia di una donna che non amerà mai quanto ama me.

 Ho quasi finito di struccarmi per tornare a casa e per stasera mi sarei aspettata qualcosina.

L'ho presa in braccio per ricordare il suo peso, non ho avuto un'occasione differente, mi manca vederla tra le braccia con gli occhi rivolti al mio sguardo. Diventa piccolina quando si specchia nelle mie iridi.

Chissà forse so io che me illudo e quella starà su er divanetto rosso a gambe aperte, con la faccia della bionda tra le gambe, sorseggiando Martini, come se ce fosse da divertisse, me sta pensando io lo so, quella è n'orgogliosa de merda, che al posto de mettermi n'anello al dito, de farme pensa de voler rischia tutto, se prende quella de Napoli, pe farce du conti? L'imprenditrice, che donna modello!

Esco fuori dagli studi per fumare una sigaretta, prima di ritornare a casa.

Ricordo quando a casa di Maria c'erano le mie mutande a terra, e adesso chissà di che colore saranno le sue nel cassetto.

Mi concedo di far gocciolare poche lacrime dai miei occhi.

Avverto la presenza di qualcuno alle mie spalle, mi afferra la mano.

"Ho spiegato a Barbara e al tuo autista che stasera ti avrei accompagnata io a casa".

"Vattene da lei", dico con tono strozzato.

"Hai la minima idea di quanto male mi faccia vederti cosi?"

"Che te credi che dopo la scomparsa di Maurizio, pace all'anima sua per averti sopportato, non mi sarei aspettata nessun gesto eclatante da parte tua? Non mi sarei aspettata i miei vestiti nel tuo armadio, casa nostra Maria, casa nostra... quella che avevamo sempre sognato, perchè nun volevo che restassi sola, volevo sta co te", ansimo.

"Preferisci che non ti accompagni?"

La guardo, anche i suoi occhi sono lucidi. Faccio un cenno di dissenso con la testa.

***

Sono tornata a casa poco più di venti minuti fa, mi trema la pelle e non perchè fuori fa troppo freddo, anzi azzarderei a dire che fanno due gradi.

Sono sotto alla doccia, mi massaggio la pelle mentre penso a Maria e contemporaneamente a mio marito che giace nella stanza accanto.

Vorrei non amare Maria, vorrei che i miei occhi in questo momento non bruciassero a tal punto da risultare gonfi.

Vorrei parlare con lei, raccontarle tutto... mi riesce difficile pensare che nello stesso modo con cui mi sorride, sia rivolto ad un'altra.

E' giusto, non la biasimo, io amo anche Flavio o almeno cosi dovrebbe essere, in salute e malattia.

Lei è il mio cliche, la famiglia dove c'è un grande sentimento, intelligenza e leggerezza. Lei è il mio segreto più evidente, ma che mai rivelerò.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora