Oggi ho deciso di distrarre un po' la biondina.
Mi dispiace quando penso che ogni giorno sia tutta sola, nel suo ufficio, senza la mia presenza 'petulante' a darle fastidio, o meglio a distrarla ogni cinque minuti... se diverte a guardarmi.
La vedo concentrata su alcuni documenti, e allora decido di prendere la mia pashmina, e decido di fare alcune mosse di danza, la utilizzo come se fosse la bacchetta a 'Tu si que vales'.
"Ti stai preparando per la finale?" domanda sorridendo.
"Mari... manca almeno un mese, e poi o' sai com'è con te... nun me posso mai preparà prima... altrimenti te prepari er doppio della carneficina che me potresti fa... eheheh" dico ridacchiando.
"Tanto il falò tra te e Giovannino è stato carino, dai.."
"Daje a te... che se avesse preso foco lui... non sarebbe stato male".
La guardo chiudere i documenti e spegnere il computer.
"Ti porto in un posto" dichiara.
La guardo con fare sorpreso.
"Ce andamo a perdere su una montagna?"
"Quasi" ridacchia.
"In che senso Mari? Famme almeno salutà la mia famiglia"
"Scema... te la farò salutare in modi migliori quando ce ne sarà occasione... adesso ti va di venire con me?" mi guarda in modo amorevole, decido di accettare.
Usciamo dal suo ufficio, incamminandoci verso il parcheggio e salendo in auto.
"Dove andiamo?"
"A fare un picnic, ti va?"Annuisco.
Arriviamo fuori Villa Borghese, Maria parcheggia l'auto, e ci dirigiamo all'ingresso. Poco dopo la sicurezza c'è uno stalloniere che ha tra le mani la lunghina appartenente ad un cavallo bianco.
"Ti piace?" domanda guardandomi e sorridendo.
"Te sei matta" rido annuendo.
"L'ho chiamato Pegaso, per donargli l'aria di magia".
In questo momento il desiderio di baciarla si impossessa di me, come se fosse un fuoco a cui è difficile liberarmi.
"Per le ultime giornate di sole da trascorrere insieme, ho pensato che una in particolare, poteva essere davvero magica" afferma mentre prende la mia mano, per baciarla.
L'abbraccio, restando per alcuni secondi attaccata al suo corpo.
Maria prende le redini, sale sul cavallo e mi invita a fare lo stesso. Il primo pensiero lo rivolgo alla speranza di non cascare insieme, di seguito mi aggrappo a lei e iniziamo ad incamminarci.
"Altro che scandalo qui, se ce dovessero fotografa, mettono sto monumento appeso nella Cappella Sistina" ridacchio.
"Ti porto a fare un giro stile royal... cosi tutti vedono la regina de Roma".
Le dò un bacio sul collo.
Le persone iniziano a guardarci in modo strano, altre ci salutano e sorridono.
"Non potevi scegliere un luogo più appartato, tipo na spiaggia vero Mari?"
"E' strano che due migliori amiche giochino a fare le bambine?"
"E' strano perchè tutte le persone già guardano i nostri sguardi" dico in modo secco.
"E tu lasciale guardare, per una volta Sabrina... lascia che il mondo immortali anche me e te insieme, non soltanto te con le altre, con la Fanelli".
"Lo stai facendo per questo?"
"No, lo sto solo dicendo perchè devi smettere di avere dei punti fissi in testa, sai com'è il mondo, pensa soltanto al tuo".
Le dò un bacio sulla guancia. Arriviamo vicino al laghetto, dove a terra vedo un cestino da picnic.
"Ce semo diminuite gli anni co sto giretto" dico con tono soddisfatto.
Scendiamo dal cavallo, e Maria lo lega all'albero.
"Stai bene Sabry?"
"Non esiste un modo, nella più fantomatica nella immaginazioni, per stare meglio".
Poggio entrambe le mani sul suo viso e le dò un bacio a stampo.
Ci sediamo sull'erba e lei estrae dal cestino un plaid.
"In realtà torniamo a casa per cena, ma questo l'ho fatto portare qui in caso di emergenza".
"Come si vede che la De Filippi può tutto" la guardo in modo fiero.
"Solo tu puoi darmi le giuste motivazioni" dice mentre picchietta con la mano sulla mia gamba.
"Stasera te faccio passa i dolori dei calli che c'hai" ridacchio.
"Stanno già passando adesso".
Mi dà un bacio al lato della bocca.
"Vedi come ti penso quando lavoro? Posso essere perdonata per tutte le volte in cui dici che non lo faccio abbastanza?" dice con voce smielata.
Le dò un bacio a stampo.
"E poi se ti richiamo è perchè ho voglia di te" canticchio.
"Un panino l'ho portato".
Tira fuori un involucro di carta argentata, contenente un panino simile a quello che abbiamo condiviso durante la puntata.
"Un morso tu e un morso io?" domanda mostrando un sorriso ammiccante.
"Tanto te mangi dalla parte mia, manco come se usa fa nei film romantici".
"Perchè sai che poso sempre la vita sulla tua stessa prospettiva".
"Mary quando me dici ste cose... me fai piagne... non scherzo".
Le sorrido, e d'improvviso scoppiamo in una risata senza senso.
Le dò un bacio sulla fronte.
"Piccola mia".
***
*Maria*
Sabrina sembra essersi addormentata sul telo, proprio come se non gliene fregasse niente di mostrarsi in modo composto.
Le accarezzo la pelle, soffermandomi attentamente sui suoi lineamenti, sul trucco che le copre gli occhi, le piccole linee e puntini che ha sulla fronte.
Gli orecchini a forma di diamante che luccicano e che le rendono il viso maggiormente luminoso.
Le guardo per diversi minuti senza svegliarla.
Mi incanto dinanzi al tramonto, dinanzi alla leggerezza con cui tengo una mano sulla sua schiena.
Al buio pesto, decido di svegliarla, lei sbadiglia, non prestando molta attenzione al luogo in cui si trova, ma prununciando soltanto:"Ao Mari ma che ore so?".
Prima che possa rispondere si guarda intorno, prendendo cognizione con il luogo.
"Ammazza ao... quando me so addormentata c'erano gli uccellini che cantavano, mo sento l'ufo, che è successo?"
"Eri cosi bella mentre riposavi i pensieri che non ho voluto disturbarti" dichiaro.
Mi bacia.
"Potrebbe sembrare assurdo, ma sai come mi piacerebbe trascorrere la prossima gita al parco?" domanda con lo sguardo sognante.
"Come?""Come due ragazzine che si accampano nel campeggio e si raccontano i segreti. Con l'eccezione che io e te sappiamo già tutto l'una dell'altra, ma non capiremo mai abbastanza quanto ci amiamo".
Mi dà un bacio a fior di labbra.
Ci alziamo e la stringo tra le braccia.
"Sai che sei proprio scema vero?"
Annuisce, io la bacio, e la sollevo facendo una giravolta.
"Nun so na piuma, te domani starai male" puntualizza.
"Ma oggi sto bene, ed è questo che me frega" le dico con fare contento.
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Ogni stella merita di brillare
RomanceL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...