Parte 52

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E' sera, sto per spogliarmi, sto per mettermi a letto.

Flavio dormirà in un'altra stanza, gli ho chiesto di lasciarmi sola. Se non ce l'avessi fatta, lo avrei chiamato.

Prima della riunione di domani, ho bisogno di tempo per sfogarmi, per pensare al fatto che lui stia provando in tutti i modi a ricostruire una famiglia con me, anche se cerca di nasconderlo. Io sono avvolta dal dolore che provo per Maria, non voglio pensare di dover resistere cosi, ma probabilmente questo è l'unico modo.

Squilla il telefono, è lei, accetto la chiamata.

"Che vuoi?", rispondo fredda.

"Parlare, posso?".

"Già lo stai facendo", dico imperterrita.

"Cosa siamo?".

Ha avuto davvero il coraggio di farmi questa domanda.

"Dovrei chiederlo io a te", ribatto.

"Due sconosciute, Sabrina? Io penso a te".

"Non siamo due ragazzine Mari, come cazzo sto facendo a vivere senza di te, non lo so. Ma non posso, non voglio discute', non abbiamo 15 anni, non siamo adolescenti, abbiamo una vita bella solida, che va avanti. C'abbiamo cose da fa', non dobbiamo pettina' le bambole".

Sento i passi di Flavio avvicinarsi, il solito origliatore.

"Non è giusto Sabrina", dice con tono lacrimante.

"Ripetitelo quando te scopi quella, perchè io me lo so ripetuto troppe volte. E' inutile Mari, sto bene, a me ce pensa Flavio, se sa prende cura de me. Tranquilla".

"Sei felice con lui?", mi domanda.

"Te sai con chi ero felice, adesso voglio solo che tu resti in silenzio. Rispettami, non mi cercare, non pensare. Evita di ricordarmi, perchè noi non meritiamo di ricordare qualcosa che non esiste più", dico seccata.

Flavio entra in camera, si siede sul letto, allunga la sua mano per stringere la mia, la bacia.

Inizio a piangere, tremando. Copro il viso tra le braccia di Flavio, lui mi accarezza la schiena, prende il telefono dalla mia mano.

Dice a Maria:"Mi dispiace, non posso farci niente, non è colpa mia. Non sto cercando di portarla via da te, non ti porto rancore. Voglio solo prendermi cura di lei, sperare che sia felice, e rispettala. Sono sicuro che tornerete ad essere, almeno,amiche, ma rispettala, ne ha bisogno".

Lo guardo negli occhi, tra le lacrime gli dico che non ce la faccio a stare cosi male.

So che ho bisogno di lei, ma vederla in questo momento non mi renderebbe felice, non mi fido più.

"Dille che le voglio bene, ora vado", dice amareggiata Maria.

"Certo, lo sa".

"Flavio, io non posso vivere senza di lei, quindi anche se parlarmi non le fa bene, parlami tu. Dimmi come sta, per favore".

"Non preoccuparti Mery, lo farò. Adesso però è tardi, sono le 23. Vuole riposarsi".

"Dalle il bacio della buonanotte da parte mia".

"Non mancherò", dice Flavio.

Spegne il mio telefono, lo appoggia sul comodino.

Flavio torna ad abbracciarmi.

"Dormo con te, non posso lasciarti sola. Ho paura di farlo, perchè so che Maria è la persona più importante della tua vita e fa male, sto male anche io per te. Ti amo Sabrina, voglio che tu stia bene".

Annuisco, sforzando un sorriso.

Lui si stende sul letto, sotto le coperte, mi metto accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto. Mi accarezza i capelli, cercando di farmi addormentare.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora