E' sabato sera, insieme con Maria e le bambine, stiamo guardando la puntata di Amici.
Le piccole si divertono tanto a cantare le canzoni, guidate da Maria. Da sole si cimentano anche nei balletti.
Maria mi guarda sorridendo. Mi concentro sulla similarità del suo vestito nero merlettato, con il mio rosso.
Quel vestito le piacque tanto. Ricordo che mentre io volevo spogliarla per prendere i suoi vestiti e portarli nel mio armadio, lei tutta la registrazione, restò ferma, impassibile a guardare il mio scollo.
Mi mancava in quei giorni, dove eravamo obbligate a vederci come due sconosciute, perchè in giro si parlava troppo spesso di noi.
Accarezzo i capelli di Maria, poggiando la testa sulla sua spalla. Ha un buon profumo stasera.
"Manca poco e andranno a letto", bisbiglia Maria con aria maliziosa.
Le accarezzo la gamba, mi stringe la mano.
D'improvviso squilla il suo telefono, mi allontano da lei, concentrandomi a sorridere alle bambine. Non voglio che avvertano la mia tensione, sono abbastanza ansiosa, ogni volta che le suona il telefono, ho paura che sia Barbara, che la porti via da me.
Maria afferra il suo cellulare, risponde al numero sconosciuto.
"Sei in sua compagnia?", questa è la domanda che percepisco dall'altra parte.
Prendo il telefono dalle sue mani, chiudo la chiamata.
Lei mi guarda, senza riuscire a battere ciglio, è rimasta basita. Quale altra donna non avrebbe fatto il mio stesso gesto?
"Se io l'avessi fatto a te?", chiede basita Maria.
"Hai fatto peggio", dico continuano a sorridere alle bambine.
Vorrei alzarmi, andare in camera da letto, riposarmi e non dormire con Maria.
"Vi va di dormire con me questa notte? Qualcuno qui si merita di dormire sul divano", dice Maria.
La guardo male, è come se avesse letto le mie intenzioni, ma le ha interpretate male, come è suo solito.
"Dorme anche Sabrina con noi", dice Antonella prendendomi la mano.
"Si, ti prego, anche Sabrina. Lei è la più bella", afferma Giovanna saltando tra le braccia di Maria.
Lei mi guarda, come se dovesse prendere una decisione, quando ormai già è stata presa.
"Non te la darò vinta", dice imperterrita.
"Non importa, tanto è come se già avessi vinto".
La bacio, facendole una carezza sul viso.
"So che preferisci Barbara a me, ma ogni tanto puoi evitare di dimostrarlo", sospiro.
"Sai che sogno da sempre di avere una mamma come te, da quando ero piccolina quasi minuscola. Io la volevo bella come te", dice Giovanna guardandomi negli occhi.
Le do un bacio a stampo, la prendo tra le braccia.
"Mi vuoi togliere anche le bambine?", chiede con tono provocatorio Maria.
Fingo di non sentirla, concedendomi alle coccole della bambina.
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Ogni stella merita di brillare
RomansaL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...