"C'avrai mai il coraggio de rispondemme ai messaggi?" domando entrando in modo furioso nel suo ufficio.
"C'è so persone che se fanno i comodi loro nei propri uffici, e t non te disturbi manco a prendere il telefono per scriverme come sto? So tre giorni che nun te fai senti" proseguo alzando lievemente il tono della voce.
"Perdonami Sabri... ma quando si avvicinano le puntate di Amici, e arriva il weekend, in cui sai che lavoro di meno, mi ritrovo sommersa... tra l'altro stiamo anche pensando a C'è posta... mica è facile fare la mia vita" dichiara con tono riflessivo.
Mi accomodo dinanzi a lei, iniziando a giocherallere con una pallina presente lì dinanzi.
"Ho capito che se non vengo io da te... in ufficio, tu manco te ricordi che c'hai na fidanzata" dico con tono amareggiato.
Poggia la sua mano sulla mia, soprattutto per interrompere il mio movimento.
"Come faccio a non ricordamelo?"
"Pensa te Maria... perchè nun t'aspetto tutti i giorni a casa, perchè non indosso una fede con su scritto il tuo nome, questo nun te dà il diritto de nun pensamme" sbuffo.
Lei si alza sporgendosi verso di me.
"Te lo capisci che faccio l'impossibile?"
"Ogni tanto l'impossibile dovresti farlo anche per stare con me".
Mi dà un bacio sulla fronte.
"Non fare i capricci".
"Nun so capricci Mari..."
Sulla sua scrivania intravedo una scatola bianca, su cui è riportato a caratteri cubitali:"Brunello Cucinelli".
"Cos'è quello?" domando facendo cenno allo scatolo.
"Un regalo da parte di un brand".
Le faccio una carezza sul viso, come se volessi addolcirla.
"Amore mio...ma non sai che quando capitano queste cose devi chiamarmi?"
"Non mi hai dato nemmeno il tempo di verificare di cosa si tratti. Magari è solo una miccetta da parte di Giovannino" ironizza.
Le dò un piccolo schiaffetto sulla spalla.
"Dai cretina... apri, vediamo di cosa si tratta".
Lei posiziona le mani sulla scatola, la apre e scarta la carta che avvolge la superficie, si intravede una stoffa brillantinata con paillettes.
"Non è quello che penso vero Mari? Te ma dai a me, a prescindere, pe tutte le volte che me torturi" dico con fare prepotente.
"Ne hai decine nell'armadio, su..."
Noto che sulla scrivania c'è anche un bigliettino, lo apro, e leggo il contenuto:"Alla nostra regina italiana, per ringraziarti di tutto l'affetto che ci doni. Un abbraccio casa Cucinelli".
"Secondo me se so confusi, forse volevano scrivere alla queen delle attrici" dico tenendo il bigliettino tra le mani, lo guardo con attenzione.
Noto di sottocchio che lei sta aprendo la stola. Getto il biglietto sulla scrivania.
"Te sai a quanti miei abiti starebbe bene un pezzo cosi? Che t'ho dico a fa Mari, all'intero armadio... tanto me devi fa ancora tanti regali per sdebittarte, su..."
"Cretina, la smetti di essere cosi impaziente e logorroica?"
"Nun voglio che ce fai na brutta fine, prima de dammela" evidenzio.
"Ma va... sarebbe stata tua a prescindere, soltanto che me sarei voluta risparmiare il regalo di Natale" ironizza.
"Te sei matta!"
Chiude la pashmina nello scatolo, e me lo porge tra le mani.
"Una grande cosa, per farmi perdonare tutti quei piccoli messaggi che non ti invio" dice con tono smielato.
La bacio in modo passionale.
"Sei contenta?"
"De sape che stai bene".
"Ma che paracula"
***
Sono uscita per comprare dei dolcetti di pastella dolce per Sabrina, questa sera voglio addolcirla un po'.
Passo dal fioraio per comprare una rosa vera, e lo invito a scrivere: Cafona, accompagnato da un cuoricino.
Torno a casa e sento la sua voce che canta"Rossetto e Caffè" senza pietà per i vicini.
Mi avvicino al bagno, la vedo nella vasca che si insapona le gambe molto delicatamente.
"Amore sono tornata" dico sorridendo, mentre tra le mani ho il vassoietto che pongo in evidenza.
"Poggialo li" dice, indica il mobiletto con la specchiera.
Lo lascio lì e le avvicino la rosa.
"Fresca?"
"Vedi di non farla diventare bagnata" ironizzo.
Me la strappa da le mani e se la porge tra i denti. Mi dira la felpa, tanto da farmi cadere su di lei. Getta la rosa nell'acqua, e mi bacia in modo passionale.
"Per quanto tu sia irresistibile non posso entrare nella vasca vestita" dico cercando di allontanarmi, perchè tra meno di un'ora e mezza dovrò essere in ufficio.
"Cosa aspetti?"
La guardo ridendo.
"Ao.... credi che te stia prendendo in giro?"
Si alza dalla vasca e mi tira più forte. Mi spoglio velocemente, restando in intimo. Entro nella vasca.
"Certo che te sei incontrollabile" ridacchio.
"Me voi di che nun voi?"
Non le lascio il tempo di ascoltare la mia risposta che la mia mano inizia a insinuarsi nel suo spazio interno, pulsando e consentendo alla mia mano di eccitarla fino a gemere.
Sposto il tappo che trattiene l'acqua, per farla scivolare nello scarico. Voglio godermi il suo corpo di più. Posiziono la testa sulla sua vagina, la lecco fino a quando non mi viene in faccia. Mi pulisco le labbra con il pollice. Ci baciamo.
"Aahh Mari...cu tte nun invecchio mai" dice soddisfatta.
***
Sabrina continua a dormire, ed io dovrei tornare a casa, ma non so per quale ragione resto dinanzi allo specchio a fissare la mia giacca. A tratti dò piccole sbirciatine dietro di me, per notarla nel suo sonno quieto.
Osservo i suoi abiti posti sopra la sedia, le scarpe a terra, e quei calzini gettati all'aria di cui si intravede uno finito sotto al letto.
Guardo l'orologio, a momenti dovrei uscire per andare in ufficio, ma è come se mi mancasse la forza.
Quando sono a casa, da sola, arrivo anche mezz'ora prima, ma stamattina non vorrei.
Lei inizia a muoversi, come se stesse per svegliarsi, le sue palpebre lentamente si aprono.
"Mary" sussurra con fare assonnato.
I suoi occhi mi sorridono ancor prima di mettere a fuoco la mia immagine.
Mi volto verso di lei, andando prontamente ad adagiarmi accanto.
"Buongiorno amore" dico, dandole un bacio sulla fronte.
"A te... che stai a fa?" domanda sbadigliando.
"Devo andare a lavoro" le comunico.
"Ma è presto... resta ancora un po' qui con me".
Mi tira per il braccio ed io mi distendo su di lei, baciandola. Mi accarezza i capelli.
"Nun me scompiglija l'outfit che c'ho messo mezz'ora per trovare qualcosa di decente nel tuo armadio" ridacchio. Sa perfettamente che è una bugia, perchè indosserei qualunque cosa pur di avere il lusso del suo profumo addosso.
"Che vor di? Avemo invertito i ruoli d'improvviso?" domanda.
Mi dà diversi 'schiaffetti' sul sedere, le sorrido e lei mi bacia.
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Ogni stella merita di brillare
RomansaL'unica cosa reale risale alla composizione fisica, non che ai nomi delle protagoniste, vi troverete personaggi inventati, che tuttavia non risaltano il carattere eloquente, ma rispecchiano cio' che l'autrice ha desiderato narrare. Che sia per tutti...