Parte 91

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Non merito di saper niente, non merito di averla nella mia vita.

Non voglio questo, non voglio sapere che mentre stavo provando a conoscere anche in amicizia, altre persone, lei sentiva la nostalgia dell'amante, della sua fidanzata.

"Io ti amo ancora Sabrina, siamo amiche da quasi 17 anni, non posso pensare che tu non voglia saperlo".

Faccio un respiro profondo, prima di prendere il coraggio di riguardarla negli occhi.

"E cosa dovrei fare? Applaudirti, dirti che sei stata abbastanza in grado di farmi credere che l'avresti lasciata, che saresti tornata, ed io come una cretina c'ho pure creduto. Hai 5 minuti per pensarci bene, fumati una sigaretta, se decidi che vuoi stare con lei, non mi chiamare più, non mi cercare più. Vai, a fare in culo però", continuo ad urlarle contro.

Lei segue il mio consiglio di fumarsi una sigaretta, io copro il mio viso con i capelli, per nascondere le mie lacrime. Non riesco nemmeno a guardarla, come potrei?

"Lo so che mi odi, che provi rabbia in questo momento. Ma io non voglio lasciarti, ho bisogno della mia migliore amica", sentenzia Maria.

La guardo, non dando importanza alle lacrime che fuoriescono dai miei occhi.

"La tua migliore amica non esiste più".

"Potrebbe essere un'occasione, avere una doppia vita, stare con lei e stare con te, e tu potresti stare con quel...".

Mi avvicino a lei e le do uno schiaffo sul volto, con tutta la consapevelezza, dovevo mettere a tacere quelle cattiverie che stava pronunciando.

"Ben ti sta! Io un'altra vita non la voglio. Farmi vedere in pubblico con Flavio, non corrisponde alla mia vita privata. Pensavo che ti fossi abituata ai baci che do anche agli altri, ma stai ben convinta, che per quante persone abbiano sfiorato la tua fi... volevo dire me, nessuno sarà mai come te. Te lo dico solo per farti sentire in colpa, perchè meriti di stare male, per non avermi scelto come priorità. Per il resto, se te ne esci da questa casa, puoi avere anche una vita migliore della mia. Anzi, te la auguro di vero cuore, perchè non ci vorrà tanto. Alzati e va via, su...", la tiro con un braccio, per farla avvicinare alla porta. Scendiamo giù, ci avviciniamo all'ingresso.
Singhiozzando, accenno ad un:"Ciao".

Lei mi abbraccia, io resto impassibile, non riesco a stringerla, non voglio farlo. Mi guarda negli occhi.

"Grazie per avermi usata come se fossi la tua pezza, per spazzare via... un rapporto che non avrà mai uguali e lo sai anche te", continuo a blaterare tra i singhiozzi.

Maria poggia le sue mani sui miei zigomi, per frenare le mie lacrime.

"Non voglio andarmene".

"Allora che cazzo vuoi? Avere dimostrazioni di come sto, sapendo che ami più Barbara di quanto ami me?"

"Voglio solo sapere che il nostro rapporto..."

Freno le sue parole, affermando:"No, Maria, non esiste più niente". 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora