Parte 82

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Le bambine sono arrivate da poco a casa, Maria è uscita per fare la spesa, nel mentre noi ci stiamo occupando di scrivere una frase, di fare un disegno per la biondina.

"Secondo te le piacerà?", chiede con gli occhi colmi di speranza, Antonella.

Annuisco, dandole un forte abbraccio.

"Anche io voglio un abbraccio", esclama Giovanna, unendosi a noi.

Sono piccole e indifese, molte volte mi chiedo quanta crudeltà costringa le donne ad abbandonare questi esseri speciali.

Ho sempre avuto paura del parto, altrimenti sarei diventata mamma. Ho provato tante volte, ad iniziare un percorso simile, ma si è presentato solo a dicembre. L'accoglienza non è da sottovalutare, perchè anche se siamo una famiglia saltuaria, sempre tale restiamo.

"Mi aiuti a scrivere?", chiede Antonella.

Poggio la mia mano sulla sua, guidandola nella scrittura. E' piccola, ma tanto intelligente. Scriviamo:"Ti vogliamo bene Maria". Sorrido davanti a quella frase, al pensiero che è frutto di un amore quotidiano, sincero, puro, non ha uguali. 

Sento le chiavi aprire la porta di casa, i passi si avvicinano, Maria entra in cucina, con due buste tra le mani, le bambine si avvicinano, l'abbracciano, lei si concede ad un grande sorriso, che fa stare bene anche me.

Posa le buste sul mobile, Annabelle le disfa, mentre Maria si avvicina per baciarmi con molta delicatezza.

"Cosa stavate facendo?", chiede curiosa.

"Una sorpresa per te", dicono le bambine all'unisono.

Le pongono tra le mani il disegno, Maria legge la frase, i suoi occhi si illuminano. Ci diamo un super abbraccione tutte e quattro. Avrei voluto incontrarla prima, vivere questa realtà sempre.

"Siamo una bella famiglia", bisbiglia Giovanna. 

Guardo Maria, fantasticare mentre guarda gli occhi delle bambine. Lei ama percepire la vita, il valore di ogni anima.

"Cos'hai comprato di buono?", le chiedo con un certo languorino.

"Per te niente, stai sicura che tutto quello che ho qui... nelle buste, è per le bambine".

Loro tre  ridacchiano, guardandomi. Provo un'invidia positiva, sono la cosa più bella della mia vita.

"Beh Mery è un po' cattivella", dico agitando lievemente la testa.

"Disse la cafoncella", ribatte ridendo Maria. 

Ho troppa voglia di baciarla, di averla mia. Quella maglietta nera le mette in risalto il sesso, fa risaltare tra i miei pensieri, anche l'immagine di noi due felici. Voglio averla addosso, baciarle ogni parte del corpo. Le prendo la mano.

"Devo dirti una cosa, ci mettiamo 5 minuti va bene?"

"Cos'è successo scema?", chiede preoccupata.

"Una cosa molto grave", dico ironizzando.

"Cretina", afferma.

Le prendo la mano, andiamo in bagno, chiudo la porta a chiave.

La bacio in modo passionale per diversi minuti, nei quali le mie mani sfiorano il suo seno.

"Amore stasera facciamo tutto il sesso che vuoi, ma ora le bambine sono sveglie", dice Maria con aria da professoressa inglese.

"Però tu non vuoi farlo abbastanza", dico infastidendomi.

"Te lo faccio vedere stasera quanto lo voglio abbastanza", sussurra sulle mie labbra.

Mi dà un bacio sul collo, stringendo il mio petto contro il suo, la tensione sessuale non smette mai di esistere. 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora