Parte 143

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L'ossessione per la musica che ha Sabrina, mi induce ad inserire una playlist dance anni 80' mentre l'aiuto a finire di sistemare la tavola.

"Noi due ci siederemo vicine?" le domando con tono caldo.

Le dò un bacio sulla spalla, prima che possa percepire una risposta non soddisfacente dai suoi occhi.

"Vorrei dire a tutti cosa succede davvero, ma il mondo non è pronto per comprendere quanto la tua sensibilità abbia ripulito il mio cuore da tutte le ustioni", dichiara mentre mi porge la mano.

"Sabri, non sentirti incompresa. Hai ragione, dobbiamo custodire le nostre buone ragioni, per non tradirci nella bocca della gente che prova molto più pessimismo di quanto si possa pensare!"

Stringo la sua mano, e la bacia.

***
Manca poco, Sabrina è totalmente presa dall'eccitazione, non vede l'ora, dopo anni dovrà fingere una coppia fasulla per cercare di ottenere quante più soddisfazioni possibili, cercando di mantenere le circostanze ufficiali.

Nonostante tutto sia pronto, tardano ad arrivare, Flavio le manda un messaggio, affermando che sono bloccati nel traffico, è improbabile che riescano a giungere prima delle tre del mattino.

Quest' uomo è talmente intelligente da partire da Milano con l'auto, o forse è talmente volubile da aver cambiato idea, cosi come sono mutate le sfumature del viso di Sabrina, che mi danno la percezione di quanto si senta inadeguata dinanzi a questa difficoltà.

Prima che scelga di distaccarsi da me, come suo solito, cerco nel suo armadio un cappotto e la costringo ad indossarlo.

"Non permettere a nessuno... di far si che il tuo lavoro non valga la pena. Rimango qui, Flavio dormirà sul pavimento, perchè nemmeno il divano merita, e noi mangeremo tutto ciò che hai preparato, nei prossimi giorni".

"So vecchia Mari... so regina, ma anche le regine vanno in pensione", balbetta come se fosse sconfitta.

"Che so ste parole da una donna che non prova vergogna, ma solo allegria? La stessa allegria di cui sono innamorata, perchè nessuno può infrangerla. Sai come so ste cose nel mondo, tanto bolle in pentola, ma non tutto viene concluso come sperato. So che prima la tua vita scorreva con una certa frenesia, ma a volte le cose cambiano, e bisogna solo gioire per tutto ciò che è successo, chi meglio di te può saperlo?
E poi ho un'idea... questa notte piove, ho una macchina con il riscaldamento, quindi potremmo rifugiarci lì, e andare ovunque tu voglia e far l'amore come scrivono nei libri, con lo stesso piacere dei giovani e la volgarità dei quadri", dico amorevolmente.

"Te blateri troppo Mari, ma nun sai quanto ne ho bisogno".

Ci baciamo in modo passionale.

"Sei un'ossessione", prosegue, lasciando scivolare il cappotto a terra.

La prendo in braccio.

"Voglio condannarti alle mie emozioni, voglio che tu sia il mio sfondo sul quale non vedo l'ora di gemere, lentamente", dico con tono ardente.

Continuiamo a baciarci, mentre ci incamminiamo in camera da letto.

"Ci facciamo venire per la quinta volta durante la giornata?", domanda con fare ammiccante.

"So pronta anche per la settima".

Ci spogliamo in modo frettoloso, e appena la vedo nuda, le faccio il solletico, per farla distrarre da tutto il pessimismo, che non merita.

Non voglio che pensi che io sia la sua unica possibilità attuale, ma soltanto che sia l'unico lusso dopo le tante peripezie che non le causa una crisi ma solo la sensazione che la vita non possa farla sentire meno bella di quello che è. Non solo perchè siamo in questa stanza, ma soprattutto perchè non è amata per abitudine, ma per una stronza che ha legato al suo corpo il filo rosso del destino.

***

Dopo tre ore, ci distacchiamo l'una dall'altra, ma pur sempre tenendoci per mano.

"Sai che non mi sarebbe dispiaciuta l'idea in macchina", dice con aria sognante.

"Avevamo troppa fame, l'una dell'altra".

Si siede a cavalcioni su di me, mordicchia i miei capezzoli.

"Troppa Mari, troppa".

"Sembri una diciottenne", ridacchio.

"Io sono pronta a tutto".

Ci baciamo in modo passionale, inghiottendo completamente il nostro desiderio che giace in un lento bacio.

Questa giostra non ha scadenze, ed è la cosa migliore. Essere un luogo esotico l'una per l'altra, lo rende molto più erotico e travolgente, persino quando le feste vengono rovinate. Sopravviveremo a tutto fino a quando il nostro amore non sarà svanito, lì azioneremo l'adrenalina, che come in questo caso diviene l'epilogo stringente delle nostre doti sessuali, in grado di superare le dieci unità che utilizziamo per accarezzarci le parti sotterranee.

***

La notte è scura e spoglia, accanto alle uniche braccia gigantesche a tal punto da rappresentare lo spettacolo d'argento e oro in grado  disegnare le oscillazioni che battono nel nostro petto, come se fosse un pendolo  condiviso.

Ci guardo dallo specchio si intravedono contorni dei nostri corpi in maniera confusa,  come se fossero una scena che non ha fondo, ma incombe nell'oscurità.

Il petto di Sabrina è tutto ciò che mi causa il cuore in tumulto, soprattutto guardarlo mentre si scontra con il mio, due cuore, un amore sdoppiato complementariamente.

°Sabrina°

Maria si è messa d'impegno come se fosse Cupido per lei e per me, senza frecce, ma solo con un tempo che non conosce il significato dello spreco. Tra di noi dominano gesti sicuri che sono all'altezza delle volte in cui ci accarezziamo l'inguine, ma anche di un sostegno amichevole che cerca di nascondere tutta la seduzione, di chi non vorrebbe divorziare per la seconda volta, anche se l'Italia ha più che ragione ed io e Maria restiamo dalla parte della sorgente immensa che cade come se fosse una cascata d'amore, dinanzi agli occhi della gente, alla radice di un programma che afferra il fuoco della solarità che tramuta in un tripudio "carnevalesco"  rappresentato dalle nostre scene, soprattutto quando mi pone dinanzi alle sue assurdità "occulte".

Chino il capo verso il suo viso, e lentamente batte le palpebre, è intenta a sognare, non riesce a comprendere quanto ho ancora voglia di un bacio lungo, di uno scatto di sussulti, nonostante sia tardi per ricominciare.

Lei è la testa, ed io l'eros in cui si scalda, nelle viscere, come in questo momento in cui le passo una mano sulla vagina. Ridacchio, lei pone la sua mano sulla mia.

È il centro, l'invincibilità che sa di cioccolatini e di talento,  guarisce in un semplice gesto.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora