Parte 126

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Entro in bagno, mi immergo completamente nella vasca. Non tralascio fuori nessun pezzo di me.

Penso alle confidenze di un'amica, che ieri credo mi abbia sconvolto la vita.

Mi ha raccontato di Flavio insieme ad una ragazza giovane e con tre figli alle spalle. Mi ha detto che hanno scopato, che l'ha scoperto mentre urlavano.

Qui nessuno è santo, ed io sono una maledetta farfalla.

Gli imbecilli sono i miglior furfanti.
Mi hanno dato della lesbica, solo per aver scelto di amare una donna. Sono annegata in quel vocabolo, perchè prima di all'ora... quando ero sposata con un uomo mai nessuno si era sognato di chiamarmi 'etero'. Non vedo perchè debbano iniziare adesso.

Mi sento stupida, la mia migliore amica è una cretina che mi ha lasciato sola.

Mio marito mi addossava la colpa, quando in realtà lui rispettava la classifica odierna degli uomini mediocri che scopano le ragazzine.

Si è nascosto tanto... mentre mi riempiva la testa di argomentazioni lavorative, un fatto eclatante. Abbiamo sempre parlato di mille cose, tutte tranne il lavoro e alla fine cosa vado a scoprire? Quelle mille cose le dedicava ad un'altra.

La sua pelle e tutto quello che ha negato.

Sento ancora le sue urla come se fossero un frastuono.

Non è una storia, è il mio tormento.

Sono annegata in una chioma bionda, solo per essere definita 'ossessionata', anche quando porgevo il mio umile silenzio.

Sollecitavano, sollecitazioni... tutto quello che mi viene in mente, tutto quello che non ho mai voluto comprendere.

Negli ultimi anni faceva l'amore sempre in modo pessimo, come se fosse stanco e Maria mi dava tutto. Lui mi ha solo fatta sentire parte di un circolo vizio a cui ho partecipato con soddisfazione per amore, per creazione, per allenare il mio essere attoriale.

La vita reale è cruciale perchè non è scritto su nessun copione cosa possa accadere all'improvviso, avviene tutto in modo terrificante. 

Non ho mai infangato la sua persona, ho sempre preferito descrivere la verità... anche al costo di tornare a casa e di essere offesa, perchè desiderava che nessuno parlasse di lui, che io non parlassi di lui, come lui... 'sotto mentite spoglie' non esordiva la mia figura.

In parte mi pento di ciò che ho compiuto, ma come effetto collaterale preferisco considerarlo ancora un 'amico'. Di questi tempi non si può mai sapere!

Senti il suono di un pugno picchiettare sulla porta.

"5 minuti ed esco Mery", urlo.

"Sabri... mi stai facendo preoccupare... di solito non impieghi tutto questo tempo per fare una doccia. Soprattutto quando sei da me", esclama.

"La porta è aperta, entra... cosi ti accerti che siano solo pensieri", mantengo un tono di voce elevato.

Lei entra in bagno, con i capelli arruffati, l'aria assonnata e il pigiama rosa che le sta a pennello.

"Grazie per avermi ospitata", confido.

"Adesso non penso che i miei ormoni possano ospitare tale tentazione, soprattutto quando uscirai da quella vasca", esordisce in modo malizioso.

Stringe una mano tra le gambe.

"Io mi asciugherò e tu ti bagnerai, non ti piace come cosa?", domando in modo ironico.

"Mi farai avere un attacco di cuore", sussurra mentre guarda il mio seno.

Esco dalla vasca e indosso l'accappatoio, senza legarlo.

"Sei un'amica splendida Mery", dichiaro mentre il suo sguardo continua a perdersi.

"La Fanelli si arrabbierà parecchio", insinua.

"Molti la definirebbero una 'botta e via'. Io non ho tanta voglia di sta cosa con te", ribadisco.

"Perchè?", domanda con aria indispettita.

"Non si infanga il proprio passato... piuttosto lo si abbandona", insinuo.

"Chi ha detto che io e te lo dobbiamo abbandonare in modo obbligatorio?"

"Perdonami Mery, ma sono stanca del nostro via vai... vado a rifare il letto".

Poggia le mani sul mio viso, avvicinando la sua fronte alla mia.

Mi distacco dopo alcuni istanti, senza consentirle una replica.

Vado in camera da letto e trovo la sua parte ricomposta, mentre la mia è ancora in disordine.

Mi abbraccia da dietro.

"Guardala cosi... una donna libera che scopa tutti tranne la persona che ama, e l'altra libera di amare la donna che ama", dichiara.

Mi avvolge un brivido che non mi lascia respirare in pace, che mi solletica il cuore.

Sistemo il lenzuolo e la coperta.

"Adesso siamo pari", affermo.

"Se non posso svestirti perchè sei ancora nuda, posso almeno avere l'onere di vestirti?"

Annuisco e lei prende dalla mia valigia la lingerie. 

Le sue braccia sfiorando le mie nel mentre mi fa indossare il reggiseno. Ansimo.

Mi gira di spalle per abbottonarlo.

Si inginocchia, prendendo tra le mani la mia brasiliana, alzo le gambe e lei la tira su... fermandola quasi vicino alla vagina, rimane in sospensione. Le sue labbra iniziano a baciarmi dall'ombelico verso il linguine. Avvicino il suo viso alla mia intimità, consentendo alla sua lingua di accarezzarmi. Gemo, in modo forte e lento. Lei accelera fino a farmi venire, urlo il suo nome quasi fino ad imprecare.

Mi alza la mutanda, mentre la mia vagina continua a pulsare.

La stringo forte tra le mie braccia, lei mi lecca le labbra diverse volte.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora