Parte 146

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Il fondo di tutto questo è che in un semplicissimo lunedì mattina, al posto di redigere la nuova scaletta per la prossima puntata, io sto disegnando le mani di Sabrina su un foglio, ricordando ogni singola cellula, e pensando a quanto mi manchi sfiorarle, nel profondo.

Le ricalco con tanta concentrazione e sicurezza da non rendermi conto di far cadere un bicchiere, fino a quando non avverto il tonfo del vetro a terra.

La nostra storia non ha mai seguito una durata lineare o simile a quelle di tante coppie che non svolgono il nostro mestiere. Abbiamo vissuto una vita altalenante, ma volta a non mutare mai, all'eterno in cui non finisce mai di iniziare da capo.

A differenza di tutte le persone che vorrebbero navigare nel nostro oro, se non mi fossi innamorata di Sabrina, non avrei avuto modo di approfondire l'aspetto affettivo, che mi è mancato di base. Noi nati al nord, cresciamo con il senso di dare amore più per dovere, che per spontaneità, mentre lei è sempre stata una caciara in senso affettivo, lì dove poteva accarezzarmi, non perdeva un colpo, ed io ne ero felice, assumendo sempre più il controllo.

Lei in questo momento è volata a Milano, per la presentazione di Dinner Club, la terza stagione, Cracco ha una passione segreta per lei e non potrei essere più felice di vederla partecipe.

Mi manca da morire, ma quando è in presenza della Fanelli, dimentica persino di essere composta durante le conferenze. Si comporta come fa con me, e mi chiedo tante volte cose a cui non dovrei prestare attenzione.

Mi manda un video, lei vestita di rosso con quel pantalone di pelle, bellissimo, lo ruberei io a lei, ma le sue cose sono sacre, non sia mai...

Sulle mie labbra spunta un leggero sorriso.

Le scrivo un messaggio:"Non stare troppo vicina alla Fanelli..."

Sabrina:"A Mari, fatti li cazzi tua!"

***

°Sabrina°

Sono in posa dinanzi al cartellone dedicato a Dinner, arriva Emanuela e l'abbraccio, molto calorosamente, non prestando attenzione ai fotografi, penso che anche per loro sia un bel momento.
Arrivano anche gli altri e ci facciamo fotografare tutti insieme, io stringo la mano di Emanuela, non lasciandola per nessuna ragione al mondo.

Poggio una mano sul suo viso, accarezzando le labbra, le sussurro:"Ci pensi se ci baciassimo dinanzi a tutti?"

Lei esclama un:"Ma sei matta?"

Ridacchia, mentre io cerco di rubarle il bacio fotografico, almeno sulla guancia, ma lei si lascia prendere dalla timidezza.

Dopo aver terminato il servizio fotografico, abbiamo deciso di rintanarci nella zona privata dell'hotel, dove alloggiamo e per fortuna stiamo sole, sedute su un divanetto rosso, aspettando che ci servano due cicchetti di tequila.

Non riesco a smettere di guardarle le labbra, sono gli occhi a cedere, mentre le nostre mani fanno a gara a chi si stringe di più, per quanto il mio pensiero mi suggerisca di fare la brava.

Mi arriva un messaggio, Maria:"Fai la brava, cretina, ho i miei sesti sensi attivati e occhi ovunque. Non voglio raccomandarti in continuazione".

Emanuela mi strappa il telefono da mano, gettandolo dietro alla sua schiena, e mi bacia in modo passionale.

"Certo che te l'amore te lo fai levà da bocca", dice con fare divertito.

Nascondo l'imbarazzo, e il disagio che nutro... Maria non è qui, è dentro di me il casino. Mi verrebbe da piangere in questo momento, mi limito a stringerle la mano e a mostrare un sorriso forzato.

Durante la conferenza stampa ho omesso di averla fortemente voluta per la terza edizione, perchè si sarebbe pensato male, soprattutto per il mio forte spirito di volermi ricongiungere a lei. Un'anima molto simile alla mia, mi ci rispecchio molto. Mi piace a tratti quella sua freddezza che si scioglie in un sorriso, ma questo non nasconde che mi sto sentendo terribilmente in colpa.

"Ho bisogno di un momento", dico mentre mi alzo.

Lei mi afferra con il braccio, per non lasciarmi andare.

"Ci sono stati troppi momenti di separazione in questi mesi, Sabrina, quando capirai che mentre con Maria ogni scusa sarà buona, tra me e te esistono solo ragioni".

"Maria è la mia ragione", dico con voce tremante.

"E allora perchè stai cosi?"

"Il solo pensiero di perderla, mi terrorizza. Tra me e te c'è stato qualcosa di speciale, perchè lei aveva scelto un'altra", dico con le lacrime agli occhi.

"Non vedi che stai male, come sto male io. Sabri, dovresti saperlo che le storie si ripetono, e che io ho sempre aspettato il momento per esserti fedele", evidenzia.

Non riesco ad ascoltarla a lungo, e per fortuna arriva il cameriere con la nostra ordinazione, bevo in fretta e furia.

"Me va di essere incoerente, va bene? Me va proprio, almeno per oggi".

Ci baciamo, e lascio che i miei sensi di colpa cadano.
Continuiamo a farlo, senza spiegarcelo.

"Me fai riposa er core".
"Hai visto?", domanda sottovoce.

"Te sto a senti".

Ci baciamo.

***

Quando entro in stanza, trovo sul letto un bigliettino:"Ferelli è come dire forever, io e te". Emanuela.
Quanto mi è difficile stare da sola, continuo a guardare di sfuggita il telefono, perchè non ho la forza di scrivere a Maria, di dirle che ho sbagliato, mi spaventa, e so che non è stato un impulso più forte di me, quanto ben si voluto.
Sto per digitare un misero:"Come va?"

Quando avverto il ticchettio sulla porta, e decido di far avanzare.

Emanuela entra in modo impavido, mi bacia.

"Che stavi a fa?"

"Stavo pensando che per quanto mi duole, questa storia deve finire qui... a Milano, a Roma c'è Maria e per il momento non me la sento", dichiaro con tono sicuro.

Lei mi dà un bacio sulla fronte.

"Vorrei che questi giorni a Milano durassero più del dovuto", confida.

E' molto probabile che qualcuno si stia per fare male, che non basterà un sorriso a rimettere tutto apposto, che stiamo valicando le regole illegali di ogni coppia, ma non posso fare a meno di afferrarla per i capelli e distenderla sul letto. I nostri respiri si mescolano in un bacio appassionato, in due sguardi velati che hanno voglia di giocare, di nuotare dove la pelle è maggiormente languida. Le mordo la mascella, mentre le sue mani si insinuano sotto alla mia camicetta velata.

"Pensavo... che per quanto ti stia bene, starai sicuramente meglio senza", dice con tono caldo.

"Ho voglia di te... in tutti i modi", prosegue.

Le dò piccoli baci dall'orecchio fino al collo. Ci guardiamo in modo sfacciato, Roma sarà Roma, ma adesso ci attende il creato.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora