Parte 64

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E' trascorsa circa una settimana, da quando non vedo Sabrina. Dopo Parigi, si è fermata a Milano, per degli impegni lavorativi, deve promuovere il suo film.

Barbara dorme ancora beatamente, le accarezzo i capelli. Tra poco dovremo andare a lavorare.

L'accompagnerò io, voglio sostare davanti casa di Sabrina e sperare di vederla rientrare.

"Buongiorno", sbadiglia Barbara.

Ricambio il saluto con un sorriso, le do un bacio sulla fronte, invitandola ad alzarsi per andare a fare colazione.

Andiamo in cucina, vedo sulla tavola una bustina bianca, con un bigliettino poggiato sulla chiusura.

Mentre Barbara apre la busta, io leggo il messaggio:"Un pensiero anche per te!".

Sarà stata Sabrina. Con un cenno di voce chiamo Annabelle, che arriva di fretta, le chiedo chi abbia portato la busta, lei mi conferma che è stata Sabrina.

"Ha avuto un pensiero gentile... i maritozzi sono sempre buoni", pronuncia Barbara, dando un morso al dolce, e di seguito poggiando le sue labbra sulle mie.

"Condividiamo anche la panna che cola", dice con ironia.

Le sorrido, mi limito, quella bastarda della Ferilli, non sa quanta nostalgia mi causa.

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°Sabrina°

Sto andando a casa di Maria, per una volta ho deciso di guidare, per non disturbare l'autista e non chiamare nessun taxi.

Ogni tanto evito di stare sulla bocca degli altri, voglio che lei mi veda come una donna completa, anche nelle cose in cui ho fermamente paura.

Ieri c'è stata la prima conferenza al Cinema Adriano, le ho inviato alcuni video per renderla partecipe, ma chissà se li avrà visionati. 

Parcheggio la macchina davanti al portone, esco, chiudo la portiera e mi avvicino al palazzo per bussare. Mi fa attendere!

Oggi dovrebbe passare tutta la giornata a casa, è il suo giorno libero. Domani ha la registrazione di Amici, rammarico l'idea di non poter essere davanti a lei, a guardarla seduta da quella poltrona rossa.

L'unico sollievo è per Giovannino, spero di vederlo più tardi possibile, anche se luglio non è cosi lontano.

Apre il cancello, prendo l'ascensore, che come suo solito confonde i piani, sono costretta a premere più volte sul "6" fino all'arrivo.

Mi aspetta davanti alla soglia della porta.

"Ciao cretina, accomodati", dice sorridendo.

"Sei sola?", dico bisbigliando,mentre mi avvicino a lei, per porgerle due baci sulle guance.

"Barbara è in ufficio", dopo aver sentito quelle parole, le rivolgo un grande sorriso.

Poggio le mie labbra sulle sue, mentre le sue mani sfiora il mio fondo schiena, fino a stringerlo.

"Hai visto i video della conferenza stampa?"

"Li ho visti, soprattutto quello dove dici che il sesso si fa anche a casa. Vuoi accomodarti?", mi rivolge l'interrogativo con fare malizioso. Mi mordo il labbro annuendo! 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora