Parte 72

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Sono le 19.10 di un sabato di fine Aprile, io e Maria passeggiamo a Villa Borghese con disinvoltura, non sfiorandoci.

"I colori del tramonto ti donano", dice Maria, osservandomi dalla testa ai piedi.

"Sai dirmi di che colore è il cielo?", le domando.

"Beh... se ti avvicini posso dirti di che colore sono i tuoi occhi".

Sorrido abbassando il viso, la guardo.

"Credi che non lo sappia?", ribadisco.

"Io lo so meglio di te".

Mi mordo il labbro, mi posiziono davanti a lei, cingendole i fianchi con le mie mani.

"Di che colore sono?"

"Di questo", pronuncia, prima di iniziarmi a baciare intensamente.

Con le sue labbra ancora sulle mie, dico:"Ci guardano, Maria, ci guardano", le mostro il mio sorriso.

"Dai, adesso al posto di avere il dito in bocca, quando mostri le fossette, hai le mie labbra appoggiate".

Le sorrido, mi bacia.

"Le mani servono per fare altro", dichiaro provocandola.

"Quando torniamo a casa, me lo mostri?".

Annuisco, mordendomi il labbro e dandole una pacca sul culo.

Squilla il mio cellulare:"Flavio", te pareva.

"Chi è?", domanda curiosa Maria.

Le mostro il telefono.

"Ah il coniuge a cui hai dedicato il David", esclama, battendo le mani sulle gambe.

Rispondo:"Ciao amore mio, dimmi"

"Sabry è successa una cosa urgente, importante, ho bisogno di te. Domani mattina torno a Roma, te sei a casa?"

"Certo, t'aspetto, nun me fa preoccupa, che stanotte voglio dormire tranquilla", dico abbozzando un sorriso, cercando di fargli avvertire un tono spensierato.

Chiudo la chiamata con Flavio, guardo Maria.

Abbasso il viso, stringendo le labbra, per poi lasciarle andare con forza.

Maria mi abbraccia.

"Che complicata questa vita, vero amica mia", afferma Maria

"Te va de fuma un po'?".

Lei fa un cenno di dissenso.

Ci sono momenti in cui mi viene da piangere, quasi come se andassi in crisi, in quei momenti ho dei dolori, che non mi appartengono. Quando guardo Maria, mi chiedo come sarà la mia vita futura, ne ho vissuta già abbastanza, rispetto a quella che vivrò, ma voglio vivere una vecchiaia entusiasmante con questa biondina.

La bacio, lei mi sorride.

Squilla il suo telefono, lo prende, controllo chi è...l'ha segnato:"Assistente sociale".

Risponde, resto in silenzio mentre lei parla con questa autorità.

Termina la chiamata. Le sue mani si intrecciano alle mie.

"Ti andrebbe di ospitare per qualche giorno Giovanna e Antonella, di viverle insieme, come facemmo a dicembre?"

"Ti va di immaginare, e anche di essere per un po', la mamma delle mie bambine?", le chiedo.

Maria mi bacia appassionatamente!

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora