Parte 131

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Le cose al giorno d'oggi accadono in maniera talmente frettolosa che sembrano finte.

Lo scorso giorno, ero intenta a sorseggiare un drink con un'amica e una coppia dinanzi a noi, sembrava tutto, tranne che felice. La ragazza ascoltava attentamente la nostra discussione, e non perchè io sono 'la Ferilli'. Semplicemente il suo fidanzato guardava il cellulare, sono quelli gli unici momenti in cui do ragione a Maria, quando fa a meno di posare gli occhi su aggeggi tecnologici, che non siano legati all'ambiente lavorativo.

Se mai dovesse capitarmi un episodio del genere, sarei capace di lasciare la persona lì e andare via, perchè tanto non cambierebbe niente.

Squilla il telefono:"Maria".

Rispondo in modo frettoloso.

"Ao... te sei svegliata presto stamattina?"

"Sabri... ascolta... so che non sono nessuno per porti questa domanda, ma perchè sei andata via? C'è qualcosa che mi dovresti dire?" domanda con tono preoccupato.

"A te le corna te stanno proprio bene Maria... ma io stavo meglio senza" ironizzo.

"Mi sembra di averla già sentita da qualche parte sta frase, mi aiuti a ricordare?" sollecita con un sorriso beffardo che avverto nel suo tono.

"Quanto sei simpatica?"

"Mi rispondi a questa domanda, per favore?"

"La De Filippi che utilizza modi gentili... dovrei preoccuparmi?"

"Stai ancora a pensa ai cubani?"

"Te ta sei portata a letto coscia lunga?"

"Non sono cose che ti riguardano, e poi ho chiesto prima io. Tu con il tuo mancato inglese, li avrai messi paura... sicuramente" ridacchia.

"So rimorchia meglio de te Mari, me faccio capì meglio de te... so romana de Roma, che vonno de più?"

"Me apri sta cazzo de porta de sto camerino o pensi che ce mettemo tutta la vita a chiude sta telefonata?"

"Per te sta sempre aperta... lo sai" dico ridacchiando  di gusto.

Porto l'indice al labbro e attendo che Maria chiuda la telefonata. Dopo poco giunge nel mio camerino, chiude la porta a chiave, e si accomoda sul divanetto accanto a me.

"Ancora devi fare trucco e parrucco?" mi domanda sorridendo sotto ai 'baffi'.

"Nun te piaccio cosi?"

"Lo lasceremo decidere alla giuria popolare" mi guarda con fare divertito.

Le dò un piccolo schiaffetto sulla gamba.

Si lecca il labbro inferiore, ed io resto ad osservare la sua bocca. In un certo senso è come se mi creasse dipendenza quella linguetta.

"Non me fa fa funerali prima che me possa penti Mari" la guardo con fare minaccioso, al che lei scoppia in una risata senza freni.

Si alza e prende un mikado dallo scatolo, riposto sopra la scrivania. Inizia a mordicchiare la cioccolata intorno.

"Te sei strana pure quando magni figlia mia".

La guardo in modo perplesso. Sta donna non vorrei che me giocasse brutti scherzi, sembra essere più calma rispetto agli altri anni, ma visto il soggetto in questione, me potrei ritrovare con una scossa anche nei momenti meno opportuni.

"Sabri ma perchè mi guardi sempre cosi?"

"Cosi come? Come vuoi che ti guardi?"

"Me fai due mosse alla Micheal Jackson? Ti giuro che dopo facciamo l'amore".

"Ma qualcuno ha detto che t'ha detto che c'ho voglia? Bah"

Batto le mani sulle gambe. Mi alzo e inizio a camminare all'indietro come se stessi facendo una mossa alla slow motion, e portando una mano sulla testa e l'altra agitandola 'su e giù' di lato. Un misto tra il 'MoonWalk' e il 'non voglio sembrare ridicola'.

Continua a guardarmi come se fossi un circo in carne ed ossa.

Poggia una mano dietro la mia nuca, avvicinando con 'violenza' il mio viso al suo. Passa la sua lingua sulle mie labbra, diverse volte.

"Sta insieme ai cani a te nun sta facendo bene..."

Ci guardiamo negli occhi, le abbraccio il ventre, mentre la passione inizia ad insinuarsi tra di noi.

"Voglio l'effetto domino su di me Sabrina".

Sorrido portando indietro la testa, lei inizia a baciarmi il collo. 

Mi accarezza la schiena in modo delicato.

"Non mi importa quante volte non funzionerà Sabri, tu sei tu ed io sono io, non siamo nessuno, ma l'una per l'altra valiamo più di ogni altra scintilla".

La bacio in modo passionale.

"Non importa quanto i terzi incomodo cercheranno di ostacolarci, alla fine ci ritroveremo nell'amore più imperfetto e in perpetuo movimento nel nostro petto" sussurro, mentre le mie mani si fanno spazio tra i suoi vestiti e la sua pelle, per spogliarla.

"Nulla si porterà via ciò che davvero siamo, non ti brucerò la pelle, voglio solo curarti il cuore da dentro Brina".

Ci guardiamo per un momento che sa di profondità più che di durata.

Bussano alla porta del camerino. Guardo Maria in modo avvilito.

"Chi è?" domando.

"Sabri... sono io, Rudy... ci sei per una pausa caffè?"

Indico a Maria di nascondersi dietro il divano, mentre io mi avvicino per aprire la porta.

Resto a fissarlo e subito dopo mi guardo intorno, mentre lui attende una risposta.

"Allora? Ci sei Sabrina?"

Oscilla la sua mano dinanzi ai miei occhi, la fermo afferrandole il polso.

"Non c'è bisogno di tutta questa teatralità" ridacchio.

"Sento un profumo inconfondibile provenire da dietro il divano... sei in dolce compagnia?"

"Intendi dire che c'è qualcuno?" domando perplessa, cercando di dissimulare, ma fallendo incredibilmente.

"Volevo parlare di un paio di scherzetti da fare a Gerry e a tutto il suo entourage. Desideravo un tuo consiglio. Nel caso, fossi disposta ad ascoltarmi ti aspetto di sotto..."

Rudy mi cinge il fianco e mi dà un bacio sulla guancia. So per certo che vorrebbe sbirciare, ma Maria nessuno riuscirebbe a scovarla.

Aspetto che si allontani, per chiudere la porta e darle il via libera.

"Ce n'è voluto di tempo per farlo andare via..."

"Beh... tale padrona, tali dipendenti" ridacchia.

"Quindi vorresti insinuare che ti dò fastidio?" domanda guardandomi in modo provocante. Si avvicina lentamente.

"Soltanto quando ti comporti come non vorrei".

"E cos'è che non vorresti Ferilli?"

"I tuoi brutti scherzi, le occhiatine alle altre donne, il modo di definire loro belle... mentre io..."

"Mentre tu rimani l'unica fortuna di cui non posso vantarmi dinanzi a tutti".

Mi ruba un bacio sulla punta delle labbra.

"Mi danno fastidio tante cose Maria, soprattutto tutto il tempo che ami perdere al posto di baciarmi".

Si precipita a baciarmi, con tanta passione da farmi sussultare.

"Secondo te busseranno ancora?"

"Famme bussa a me pe na volta Sabrì" risponde, mentre ci lasciamo cadere sul divano e lei si sdraia su di me.

Man mano che le sue mani insistono a scoprire la mia pelle, il mio respiro diventa pesante. Sono sua, come se fossi sotto effetto di stupefacenti. 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora