Parte 116

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Non tutte le persone che si amano, sono destinate a stare insieme e questo me l'ha insegnato Maria.

In questo momento vorrei un bicchiere di alcol denaturato, per dimenticare.

Flavio viene ad accomodarsi accanto a me sul divano, mi guarda con disappunto, come se provasse qualcosa fuori dalla normalità.

"Dovremmo mettere un po' d'ordine nella nostra vita matrimoniale", afferma guardandomi con uno strano luccichio nello sguardo.

"Come?"

"Dovremmo fare un viaggio", propone con disinvoltura.

Mi aggrappo al pensiero di stare lontano da Maria, è una cosa che non riesco a fare e senza rendermene conto faccio un cenno di dissenso con la testa. 

"Me sento ogni giorno sempre più vecchia pe fa sti viaggi Fla!", sbotto.

"Che ti cambia? Perchè per lavoro non li fai?"

"Certo... ma sicuramente lì c'ho n'altro motivo per falli", sottolineo.

"Non sono un motivo abbastanza valido?"

"Nun te sto a dì questo", affermo con un sorriso disinvolto per destare l'atmosfera cruda che si sta innescando.

Lui mi guarda, lo vedo abbastanza confuso, fino al momento in cui non fionda le sue labbra sulle mie e le avvolge in una struggente passione. Quasi soffoco per il troppo amore!

"Ti porterei in un posto bello, azzarderei a dire magico... non sai cosa ti perdi!"

"A Fla' noi ce semo fatti de viaggetti, avemo girato er mondo insieme, ma in questo momento da vita mia preferisco perderme tante cose, piuttosto che perde na persona", dico mentre mi alzando dal divano e vado in camera da letto. 

Chiamo Maria, ma non risponde... riprovo dopo cinque minuti.

"Pronto?"

"Ah... me dici pronto cosi, senza dire niente? Che stemo nel 90, che nun me sai chiamma pe nome? Sai che so io ve'?"

"Sabrina perchè sei cosi agitata?"

"Perchè nun me do pace, ho appena rifiutato un invito a partire de Flavio, perchè nun te posso pensa co quella e io a divertimme... nun c'ha faccio più", dico con tono infranto.

"Devi accettare che siamo amiche, nulla di più. Non eri pronta a rivelare la nostra storia al mondo quando te l'ho chiesto, non mi sembra il caso che tu debba privarti della tua vita, nè io della mia. Si tratta di un viaggio, scopriresti nuove cose", sentenzia cercando di essere convincente.

"Te nun capisci... Flavio nun me ama come me voi te e di questo ce soffro, pure parecchio".

"Cosa posso farci?"

"Nun farce niente, anzi scusami se nel caso avessi disturbato la tua quiete", pronuncio prima di chiudere la chiamata. Mi cade una lacrima dagli occhi, Flavio entra in camera e si siede accanto a me.

Mi bacia, lo faccio distendere sul letto, mettendomi a cavalcioni su di lui.

"Come te la passi?", domando mentre gli slaccio la cintura.

"In questa posizione un po' meglio", ridacchia.

Scopiamo e mi lascio penetrare fino a quando non si stanca. Dopo poco si addormenta, lo ammiro per un po', fino a quando qualcuno non bussa alla porta.

Indosso un lenzuolo e vado ad aprire, è Maria. Resto impietrita.

"Non potevo parlare in quel momento a telefono, ma vedo che non posso parlarti nemmeno ora", sentenzia.

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora