Nessun posto

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Prima di chiudere gli occhi Maria si ferma ad osservare la foto di Maurizio, posta sul comodino.

"Avrei tante cose da dirti" borbotta fra sé e sé.

Non è facile trattenere gli uragani nel petto, le voragini, le sensazioni di quando scopri tante verità, di quando ti rendi conto chi è fedele, chi ti sarà accanto e chi nemmeno ti ha degnato di un saluto.

"Non importa, sai Maurì, non mi importa quasi più di niente da quando non ci sei. L'esigenza che ho di lavorare è irrefrenabile, come quella di prendermi cura del nostro ragazzo. Desideravo diventare nonna, con te al mio fianco, ancora qualche anno Maurì, me lo dovevi, anche se non lo sai... qui ogni tanto viene a stare Sabrina, ho tanti amici, ma non ho più i tuoi insegnamenti serali, le nostre bizzeffe e gli scherzi assurdi che mi spronavi a fare. Era merito tuo, è stato sempre merito tuo... di ogni cosa bella" dichiara Maria continuando a guardare l'immagine.

Maria si corica a letto ripensando alle ultime parole di Maurizio. Più che l'eredità, a lei, durante le sedute in ospedale, aveva lasciato le cose più importanti, le sue ultime volontà.

Stringe le sue stesse mani, intrecciandole, per un attimo si sofferma a pensare alla leggera presenza di Sabrina. Sospira e le sue emozioni, la immergono nell'ultima immagine dolorosa.

Una lacrima le riga il viso, mentre cerca di trattenere il respiro.

"Ogni sera è sempre più difficile, anche perchè Sabrina dopo le lamentele di Flavio, quasi rischiava il matrimonio e ho preferito lasciarla andare. Sai Mauri, in questi giorni ho lavorato, ma in realtà non ero cosciente, nemmeno delle parole che pronunciavo" bisbiglia guardando il soffitto.

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Flavio ha cercato di portarmi a cena fuori questa sera, ma i risultati non sono stati dei migliori.

Mi distraevo in continuazione, non trovavo pace, come non riesco a trovarla in questo momento. Ogni tre secondi mi giro a guardare l'iPhone, cerco messaggi di Maria in cui dichiara, palesemente, che ha bisogno di me. Vorrei inventare una scusa per andare lì, per prendermi tutto quello che i ragazzini definiscono 'amore', ma che alla nostra età non ha più valore, perchè per il poco tempo che abbiamo, tutto è un lusso che dobbiamo concederci.

"Stai da lei mentalmente?" domanda irritato Flavio.

"Mi spieghi come potrebbe essere il contrario? Sai quello che è accaduto, sai che per me ha un'importanza che nemmeno mio padre ha, sai che io non posso pensarla a letto da sola a soffrire, mentre io sono qui con te Flavio e tu sei mio marito, io ti amo, ma Maria..." tiro giù un magone, sospirando, mentre le lacrime si impadroniscono dei miei occhi fino a sfiorare gli zigomi. 

"Non vorrei intromettermi, capisco il momento... ma Sabri ho paura che il nostro matrimonio possa morire, a causa del tuo legame con Maria" cerca di colpevolizzarla.

"Non ce ne sarebbe motivo..." dichiaro fermamente.

"Se ammettessi a te stessa la verità, ne troveresti più di uno... ma adesso dimmi, vorresti andare da lei?"

Annuisco, alzandomi dal letto. Indosso la vestaglia, do un bacio a stampo a Flavio ed esco di casa. Salgo in macchina, dirigendomi da Maria.
Giunta lì busso, con molta frenesia.

"Aooo ma ti sembra il caso a quest'ora? Chi è?" dice repentina, con la sua erre moscia in risalto. Apre la porta, alla mia vista il suo volto impallidisce.

"Fa freddo ve'? Pensa che ho guidato in vestaglia per veni fino a qui".

"Beh... se volessi per farti restare, potrei anche togliertela" dice Maria, poggiando le sue mani calde sul mio volto gelido, mi bacia con molta passione, in seguito china il capo, come se si sentisse in colpa. Le do un bacio sulla fronte.

"Ne avevo bisogno anch'io, e so che adesso hai bisogno di leggerezza" dico afferrando il suo mento con l'indice e il pollice, per alzarle la testa.

"Non sei di nessun'altra e di nessuno io" dico prima di baciarla. 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora