Parte 117

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Indubbiamente, dalla morte di Maurizio ho smesso di dare la stessa importanza a Sabrina. Non mi so spiegare come sia successo, ma fatto sta che adesso ne sto raccogliendo i frutti. Lei avrà fatto talmente tanta forza su Flavio, da desiderare di rinnovare i voti.

Non sono nessuno per giudicare, ma la mia freddezza, la mia fermezza nello scegliere un'altra donna, è dovuto ad una mancanza, che senza spiegarmi come Barbara sa colmare.

D'altronde è napoletana, loro sono carnali, non riuscirei a sostenere un paragone tra lei e Sabrina, però sono contenta che la mia amica continui a far parte della mia vita.

Non mi sento in colpa per come scegliamo di comportarci alcune volte, anzi oserei pensare che non siamo le uniche al mondo a farlo.

Mi arriva un suo messaggio:"Ciao Maria".

"Sabri", le scrivo.

S:"Hai visto la luna stasera?"

M:"Mi sarebbe piaciuto vedere te!"

S:"Flavio tra poco andrà a vivere a Milano. Mi capiterà spesso di dormire da sola, in attesa di un altro uomo".

M:"Te c'hai na donna che vale più de mille uomini". 

***

Pov's Sabrina

Sono in cucina, intenta a cucinare l'amatriciana. Flavio è dinanzi al tavolo, intento a leggere un giornale di politica.

"Questa è l'ultima cenetta che mi prepari?", domanda Flavio.

Mi stringe la pancia con le sue braccia.

"Ultima, per modo de dì", dico ridacchiando.

"E Maria? Non hai parlato con lei?"

"Perchè te preoccupi? Sta bene, te stai tranquillo!"

"Gli uomini tranquilli, a volte fanno la fine dei cornuti", insinua.

Lo guardo accennando ad una buffa risata. 

"Ho una sorpresa per te, però devo allontanarmi un attimo", bisbiglia Flavio.

Esce dalla cucina, o meglio ancora dall'abitazione. Dopo circa mezz'ora avverto due calde braccia avvolgermi i fianchi.

"Voleva che questa serata fosse per noi", sussurra l'unica voce al mondo in grado di farmi venire i brividi.

Mi volto a guardarla, e la trovo molto più bella del solito, con l'aria stanca di chi è appena uscita dal proprio ufficio. 

"Ti amo", le sussurro sulle labbra prima di baciarla in modo passionale.

"Anche Flavio ti ama, perchè altrimenti non ci lascerebbe libere", dice con un sorriso sornione.

"Ma ceni con noi?"

"In realtà ceniamo io e te, ma solo se tu avessi il coraggio di spogliarti nuda... altrimenti chiamo tuo marito!"

Mi tolgo la maglietta e con il telecomando del condizionatore, alzo al massimo la temperatura.

"Ma che ne sa chi vive ai tropici?", domando mentre spengo il fuoco e prendo la mano di Maria per condurla sul divano, in salotto e sedermi a cavalcioni su di lei.

Muovo i fianchi a ritmo intenso.

"Perchè quando sono insieme a te non ho mai fame?"

"Ah... allora abbiamo svelato l'arcano, so io er problema", dico ridacchiando.

"Tu vali più di mille soluzioni messe insieme", afferma portando entrambe le mani dietro al mio collo e carezzandomi i lobi delle orecchie.

L'aiuto a spogliarsi, mentre lei lentamente mi sfila il pantalone.

"Flavio mi ha dato un paio d'ore", mi avverte.

"Ma dov'è andato?"

"Dove sei andata tu in questo momento", ridacchia.

"Mmm... quanto sei spiritosa".

"Non dirmi che sei gelosa", insinua.

"Quello che è mio non si tocca", imputo.

Il nostro momento viene interrotto dal suono del campanello.

"Non ti azzardare ad alzarti nuda, non fare le cazzate di ieri sera", impone Maria.

"Non era una cazzata..."

"Ah no? Non ho dormito stanotte", confida.

Le faccio una carezza sul viso.

Cerchiamo di ricomporci in modo frettoloso, vado ad aprire. E' Barbara. Quasi mi sento svenire.

"Ciao", mi limito a pronunciare.

"Flavio mi ha invitata e questa volta l'ho incontrato in pasticceria, stava prendendo i dolci. Io volevo fare una sorpresa a Maria, ma dal tempo che passa con te... direi che ogni volta, la fa lei a me", dice con tono sconsolato.

"Prego entra, non stavamo facendo niente... anzi... lei mi ha raccontato di quanto gode nelle vostre notti, insieme", dico in modo sarcastico.

Barbara si accomoda chiudendo la porta dietro di sè. Si avvicina a Maria e si protrae per baciarla.

"Quindi tra di voi è finita definitivamente, anche se continuate a cercavi?"

"Ci cerchiamo in amicizia, in quel senso... non è mai successo niente", dichiara con disinvoltura Maria. Mi spaventa la sua sicurezza, anche i muri sanno quanto è in grado di fingere, la mia attrice mancata.

Annuisco, smorzando un sorriso.

Ogni volta che la guardo, che è accanto a Barbara, avverto una sensazione strana... come se potessi perderla per sempre, da un momento all'altro.

Un quarto d'ora dopo ritorna Flavio, con un vassoio di dolci e una bottiglia di Chardonnay.

"Quattro bicchieri di Chardonnay, stasera per festeggiare?", domanda Barbara entusiasta, come se ci fosse un grande avvenimento da celebrare.

Mi stringo nelle spalle e mando giù un magone.

Maria fissa Flavio con fare sfacciato, mentre Barbara continua a guardarlo con un sorriso compiaciuto, quasi come se celassero un grande livello di complicità, soprattutto per interferire con il rapporto mio e di Maria. 

Ci sediamo a tavola tutti e quattro, mentre i miei domestici ci servono la cena. Flavio lì ha chiamati apposta, di solito lavorano solo di mattina.

L'atmosfera intorno a noi si riempie di silenzio, azzarderei a definire 'tensione' tutto ciò che ci sta unendo.

Mi perdo a guardare Maria, mi soffermo in particolar modo sui suoi capelli, fino a quando Flavio non mi urta il braccio con il gomito, per farmi ritornare alla realtà.

"Va tutto bene?", domanda Barbara con fare sospetto.

"Mai stata meglio, vero Mari?"

Allungo la gamba accarezzando la sua sotto al tavolo, avrei voluto prenderle la mano... ma non si può.

Maria si guarda intorno, come se la stanza attraverso il suo sguardo potesse aumentare di pari passo alla tensione. La vedo assolta da un senso di inquietudine, in cui nessuno cerca di prendere la situazione in mano.

Ci guardiamo intensamente, come se ci stessimo perdonando e giustificando le insicurezze.

"Vado a fuma", dico alzandomi dalla sedia.

Vado sopra al terrazzo, per stare tranquilla... dopo poco vedo arrivare Maria.

"Te sei na persecuzione fija mia... sai che ce beccano, ve?", domando con fare perplesso.

Prima che Maria possa rispondere vedo salire Flavio.

"Volevo darti un bacio e dirti che mi hai rubato il cuore", afferma mentre con disinvoltura mi bacia.

Mantengo lo sguardo fisso su Maria.

"E anche se non te lo dovessi ricordare, buon anniversario amore mio", prosegue.

Mi si gela il sangue quando mi ricorda che sono trascorsi 13 anni dal nostro matrimonio, e almeno tre di tira e molla con Maria. 

Ogni stella merita di brillareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora