Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆

26 - Tutto così complicato

La cena di Michele e Azzurra non è stata delle migliori sicuramente, ma almeno Michele si è tolto quel peso che stava portando da qualche giorno.

Non ha la sicurezza che Azzurra gli resterà accanto, ma sa che ci ha provato.
Sa che ha fatto il possibile per farle capire che per lui è importante averla nella sua vita.

Dopo essersi scambiati quel bacio lungo e passionale in Azzurra è aumentata la paura di perderlo.
È come se in quel momento nonostante avesse fatto un passo avanti, ne abbia fatti due indietro.
Questo perché la paura di non riuscire a starci in quella situazione sta aumentando ogni secondo sempre di più.

Si sono divisi nel momento in cui hanno deciso di andare a letto.

Ma nessuno dei due pare abbia dormito.
Lei girata sul fianco sinistro che accarezzava il cuscino di fianco, e Michele stessa cosa con il cuscino al lato opposto.

Si sono addormentati proprio così.
A pensarsi mentre a separarli è solo una parete del cavolo o forse c'è molto di più dietro.
C'è questa grande situazione che inevitabilmente li tiene separati.

È appena sorto il sole.
I raggi oltrepassano le tende delle corrispettive stanze portando in primis Michele a svegliarsi.
Quando apre gli occhi si accorge del cambiamento netto che è avvenuto nella sua vita.
Un peso a livello di petto si è fatto sentire subito.
A quanto pare, l'ansia si sta insuanando in lui e anche se prova ad Ignorarla, lei è lì e si fa sentire.

Mette i piedi a terra e si rialza mentre si stiracchia.
Sorride al pensiero di avere Azzurra nella camera accanto e difatti come prima cosa, è lei che raggiunge.

Apre lentamente senza fare rumore.
Non ha nessuna intenzione di svegliarla, difatti resta lì, davanti allo stipite della porta ad osservarla.

È diventato un pensiero fisso il suo ma più la guarda e più si rende conto di quanta paura ha di perderla.

Sente vibrare il telefono sul comodino e quindi chiude la porta delicatamente per andarlo a prendere.

È suo padre.

Sbuffa e apre la chiamata.

<Papà> dice e prende a camminare verso la cucina
<Cos'è questa voce? Stavi dormendo?>
<Mi sono svegliato da poco. Che succede?>
<Succede che tuo fratello è riuscito ad entrare nella nostra azienda! Molto scaltro ammetto... Ci ha fottuti>

Michele ha corrugato la fronte, scettico

<E come avrebbe fatto?>
<Ha leccato il culo al mio socio! Ex socio perché è fortunato se non mando a puttane la società > sbraita nervosamente
<Che dici papà? E perché dovresti? Alla fine è sempre tuo figlio> dice Michele, provando a farlo ragionare mentre è preso a preparare la moka
<Non è mio figlio> sottolinea suo padre
<Di conseguenza non lo voglio vedere nella mia azienda>
<Quando accetterai invece che lo è? Stefano quello che chiede è di essere riconosciuto come tale>
<Michè mi pare che tu non hai capito nulla di quello che ti ho detto>
<Papà! Non voglio entrare in merito a questo anche perché non me ne dai modo ma a me non crea nessun fastidio la sua presenza! Se ha le capacità perché non farlo lavorare con noi?>
<Stiamo parlando di un mio possibile rivale! Leonardo mi starà a sentire! Come ha potuto farlo entrare senza mai consultarmi? Che socio sarebbe? >
<Forse ha pensato che non avresti trovato obiezione visto che è tuo figlio>
<Ancora con "tuo figlio?" . Quel moccioso ha solo la madre! Io e lui non abbiamo lo stesso sangue>
<Dovresti smetterla... Perché non è giusto come ti stai comportando>
<Quel ragazzo è patetico>
<Fossi in lui non ti avrei minimamente girato attorno perché cazzo non hai voluto mai saper nulla di me, ma guarda lui invece, è ancora lì in attesa di essere considerato dall'uomo che nonostante tutto reputa suo padre! Non è patetico per niente... Apprezza l'idea che lui è ancora alla ricerca di un possibile rapporto con te... Io al suo posto non avrei fatto tutto questo ed è proprio quello che ammiro in lui> sono le ultime parole di Michele perché un capogiro lo costringe a chiedere la chiamata e sbattere il telefono sul marmo della cucina.