122- Il positivo nel negativo

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L'infermiera esce e nello stesso tempo, Elena entra.

Michele subito la guarda, sentendo la debolezza impadronirsi del suo corpo dopo il prelievo.

<Ciao Michele> dice sua madre, mentre si avvicina a lui, lasciando un bacio sulla mano che ha appena preso
<Vi lascio soli... Stai calmo per favore> è Azzurra ad aver parlato, lasciando un bacio sulla guancia

<Puoi rimanere> dice Mik, stringendo la sua mano

<No... È che voglio prendere un caffè giù... A dopo > gli sorride e va via, lasciando i due soli .

Sicuramente Elena avrà ringraziato questo momento e ne approfitterà per riconquistare suo figlio... O almeno ci prova.


<La prossima volta avvisami, così mi risparmio un possibile colpo al cuore! Ho avuto paura di perderti> dice lei, con occhi lucidi, così felice di rivederlo e di potergli parlare,ma la cosa purtroppo non sembra corrisposta

<Risparmiati il teatrino> dice Michele, con tono freddo, agghiacciante

<Che stai dicendo? Hai idea di cosa ho trovato?>

<Si, ma non ho idea di che te che ti preoccupi per me... Non l'hai mai fatto e quindi non sforzarti a farlo ora> chiude gli occhi e prova a rilassare i nervi

<Michele capisco la tua rabbia, infatti vorrei che dopo questa esperienza, potessimo sistemare le cose fra noi...>
<Perché bisogna aspettare sempre che succeda qualcosa di forte impatto per fare cambiare la gente? Perché non prima?>

<Hai ragione... Le hai tutte e te l'ho sempre detto, purtroppo è vero quello che dici e sai perché? Perché diamo sempre scontato ogni cosa... Ogni rapporto... Ogni scelta...>
<Ma non era scontato che avrei cancellato tutto quello che sei stata per me e far finta di niente... Mi dispiace... Nemmeno il coma ha permesso di cancellare quei ricordi! Non sei stata così fortunata>


Quelle parole hanno ferito Elena o semplicemente le stanno ricordando tutto quello che ha fatto mancare a suo figlio e qui non si tratta di soldi, ma di qualcosa che ha maggiore valore: l'affetto di un genitore.


<Non puoi parlami così! Sono sempre tua madre> gli punta il dito

<Dovevi ricordartelo quando ne avevi occasione... Ora è troppo tardi... Continueremo ad essere tu ed io sempre! Il nostro sarà un rapporto superficiale come sempre... Tutto qui... Ho smesso di parlare con te, mi fa male la testa> dice e smette da quel momento in poi di parlare, anche dopo i svariati tentativi di Elena.

Arresa va via, con le lacrime che non smettono di farle compagnia.

Forse il suo sesto senso ha ragione! Ha perso Michele e non ci sarà alcuna possibilità di rimediare ai suoi errori.

È dura da accettare, questo sicuramente ma al momento non può fare altrimenti.

Vede per l'ultima volta quella porta con malinconia e nota un dottore entrare.

Decide di rimanere.

Sicuramente avrà nuove notizie e vuole saperle al più presto.

<Com'è andata?> è la voce di Azzurra, alle sue spalle
<Domanda di riserva?>
<Doveva aspettarselo, no?> <Azzurra smettila con la formalità... Piuttosto aiutami con lui>
<E come dovrei aiutarti?><Fagli capire che grosso errore sta facendo mettendomi fuori dalla sua vita> punta il dito verso quella porta
<Il punto è che non posso dargli torto... Lo hai trascurato mettendo te stessa in prima linea, ora è lui a mettere se stesso davanti a tutto e quello che posso consigliarti è di rispettare il suo volere ... Se è destino, allora vedrai che con il tempo le cose miglioreranno fra voi... Ma basta insistere perché così alimenti rabbia! Ogni volta che gli chiedi perdono, lui ricorda la tua assenza! Non l'ha superato, devi dargli tempo... Ti sei materializzata dall'oggi al domani, non è abituato a questo> risponde in difesa di Michele, senza permetterle di replicare perché sta già camminando lungo il corridoio per raggiungere la stanza

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora