39 - Padre e figlia -Volume due

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Giorno dopo

Michele è appena atterrato a Milano.
È fermo all'aeroporto nell'attesa che Pablo lo vada a prendere.
Porta un paio di occhiali da sole per nascondere le occhiaie dovute alla stanchezza di quei giorni passati fuori, concludendo con la mega serata D&G che è terminata in piena notte.

Posa la mano sul manico del trolley e si guarda attorno, per capire se c'è cenno di Pablo.

Attende ancora parecchio prima di vederlo arrivare con il suo BMW.

<Finalmente> mormora, portando il trolley nel portapacchi

Entra in macchina e nota il suo amico ridere, con mani sul volante.

<Non odiarmi... So che non ami aspettare ma ti ricordo che sei a Milano e che c'è traffico> dice subito,come per discolparsi

Michele sorride appena mentre si sistema nei migliori dei modi sul sedile.

<Sono contento anch'io di vederti Pablo> dice, facendo ridere l'amico
<Ok non sei arrabbiato... Mi sono salvato> intanto Michele gli da un pacca sulla spalla
<Sono così cattivo Pablo?> ride
<La verità? Delle volte hai messo ansia>
<Cretino>

Ecco come si ritrovano a ridere.
Anche per le piccole cose.

<Di ridere abbiamo riso,ora dimmi... Come vanno le cose? Ultimamente riusciamo a vederci poco> continua Pablo
<Le cose vanno... Vanno perché devono andare non per come vorrei>
<Sei ancora bloccato lì? Davvero non riesci ad andare avanti?>
<Sono bloccato dici? È che sto vivendo una realtà che molto probabilmente non ho ancora realizzato>
<Non è facile conciliare tutto vero?> lo guarda per un attimo, poi torna a guardare la strada
<Gioia è una grande responsabilità per me... Per quanto mi sforzi ad essere un buon padre sembro fallire sempre... Porca puttana Pablo... Non ero pronto per avere un figlio... Sheila mi aveva preso alla sprovvista e io non ho mai avuto modo di realizzare l'enorme cambiamento che doveva avvenire ... Poi la sua malattia non è stato d'aiuto... Non è facile per niente... Ho imparato a fare il padre e non smetterò mai di imparare, questo è sicuro, ma ho dovuto coprire anche il ruolo di madre... Quello che ho passato lo so solo io>
<Lo sai solo tu perché non hai mai voluto parlarne con nessuno>
<Non amo parlare dei miei problemi>
<Michè siamo amici... Cazzo dici?>
<Eri amico anche di Sheila... Sei stato male anche tu... E hai dovuto supportare Loreen>
<Tu per anni ti sei chiuso in una bolla... Non ci hai permesso di aiutarti... Non dimenticare che gli amici devono esserci non solo quando c'è sole, ma soprattutto nella tempesta... Io avevo Loreen, lei aveva me... Ma tu?> intanto si ferma al rosso

Michele non risponde.

<Tu eri solo... > continua Pablo
<Ni conosci Pablo>
<Mi hai fatto paura i primi periodi,lo ammetto... Soprattutto perché non calcolavi di striscio tua figlia>
<Si lo so... Per fortuna è passata>
<Non proprio Michè... Sono anni che cerco di starti dietro... Hai proprio deciso di rimanere solo a vita?>
<Lo sai vero che la donna di cui mi stavo innamorando si sta per sposare? Quindi fanculo all'amore... Quello fa solo soffrire>

Pablo riprende la marcia.

<Ti pentirai di quello che hai detto... E comunque parlando di Azzurra non mi meraviglia che sia andata avanti... È esattamente quello che dovevi fare tu>
<Perdonami se ho avuto un periodo di merda> si altera
<Michè è il momento di far cadere tutte le barriere... Vai avanti perché la vita non ti aspetta mica... Scorre come le lancette di un orologio e tu non te ne rendi conto... >
<Se è come dici a quest'ora dovrei andare in Sicilia e prendermi ciò che mio> apre il finestrino e si accende una sigaretta
<Ragazzi che affermazione! "Prendermi ciò che è mio" - lo imita, o almeno ci prova - ma porca miseria Michè! Devi mettere in pratica quello che pensi> ridacchia
<Ah sì? E del fidanzato? Cosa ne facciamo?> ridacchia appena

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora