15- Freni

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<Senti... Ti va una partita a biliardo?> sussurra Azzurra sulle labbra di Michele, mentre passa il dito sulla guancia, contornando poi la mandibola scolpita
<Vuoi la verità?> sussurra lui
<Dimmi>
<Non so giocare a biliardo> mentre lo dice,lei cerca di non ridere
<Scherzi?>
<Perché dovrei dire una bugia?>
<Sei il primo uomo che si scopre non sappia giocare a biliardo> lo punzecchia subìto e si stacca per prendere la stecca

Michele la guarda attentamente.

<Quanti uomini hai conosciuto Azzurra? Mi fai fare pensieri assurdi> sorride gelosamente
<Giusto tanti> gli fa l'occhiolino
<Sei una maledetta tentatrice>
<E tu un credulone> eccola come ride mentre pronuncia quelle parole
<Spiegami> dice Michele, sempre poggiato al tavolo da biliardo, con braccia conserte
<Mio padre ha un bar, e nel retro ha messo giù una saletta da gioco... Poker, macchinette e biliardo sono tutti i giochi che vuoi o non vuoi, ho imparato a giocarci perché sono la mia quotidianità> spiega mentre prepara la punta della stecca, ammorbidendola.

Michele sta letteralmente facendo pensieri pericolosi o semplicemente è Azzurra che lo sta provocando.

<Così scopro che sei figlia di un barista> sorride Michele
<Si esatto... Non potrei dire di te lo stesso... Sei un figlio di papà>

Michele si gratta la nuca.

<Da cosa lo hai capito?> chiede, anche se sa la risposta
<Davvero devo rispondere?> dice Azzurra ridendo
<Ho sicuramente una situazione diversa a casa, ma non mi faccio condizionare dal cognome che porto... Fidati di me Azzurra> le risponde e si avvicina a lei, impegnata a portare le quindici palle numerate sul tavolo, al momento raccolte in un triangolo

<Eppure sento che non mi stai dicendo la verità> dice poi Azzurra, guardandolo un attimo
<Che vorresti dire?>
<Che ti fai condizionare Michè! Perché allora conservi nel cassetto la tua passione per la musica?>

Colpito e affondato.

<Perché non è quello che si aspetta da me> dice in maniera diretta, un tantino nervoso
<E tu glielo permetti> risponde infastidita
<Azzurra... Non è facile come credi>
<Allora se tuo padre casomai non mi vorrebbe al tuo fianco, tu cosa farai?>

Ecco il domandone più che giusto.

<Non succederà> dice solo
<Sei stato vago> gli punta un dito e riprende la stecca.

La impugna subito, portando l'indice sopra la stecca e il pollice sotto.

Si posiziona successivamente con il corpo, portando i piedi leggermente più larghi delle spalle e portare la punta della stecca allineata con la palla bianca.

<Mi stai osservando?> dice lei, ferma in quella posizione molto particolare.
<Come non potrei non farlo? Mi stai accendendo vari pensieri> dice focoso e lei si morde il labbro soddisfatta
<Vieni dietro di me... Osserva meglio come romperò il castello> dice e Michele non perde occasione.

Si porrà dietro di lei.

Le mani le poggia esattamente su quelle di lei e il pene comprime sul sedere della mora, facendosi sentire pienamente.

<Vediamo come rompi il castello> sussurra nell'orecchio di lei
<Ammetto che sono letteralmente in difficoltà> dice impacciata
<Perché?> sussurra lui
<Perché sto facendo gli stessi pensieri> mentre lo dice chiude gli occhi.

Michele fa risalire la mano lungo il braccio, facendola scendere sul fianco e arrivare alla pancia che Azzurra rientra dalla eccitazione.

<Buono> sussurra lei
<Vorrei tanto, ma tu non fai altro che provocarmi> le dice nell'orecchio, rilasciando un morso all'orecchio
<Hai ragione> dice lei, staccandosi e lasciare Michele accaldato e desideroso di lei.

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora