105 - I dolori che ci cambiano - Volume due

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La liberazione totale dal dolore è possibile solo se si perde l'ego
-Sathya Sai Baba

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Non appena Azzurra entra in macchina, Michele la guarda.

<Azzurra...> inizia a dire
<Ti prego, non ora> dice lei, palesemente offesa da quell'affermazione
<Si, ma io...>
<Michele non ora> dice lei, duramente, senza guardarlo.
Piuttosto gira lo sguardo verso il finestrino, raccolta nel suo silenzio.

Michele accende il motore e parte.

Non smette di sentirsi in colpa per quello che le ha detto, al contrario di suo padre che pare estraneo a questo sentimento.

Elena non appena sono andati tutti via è andata nella sua camera e cominciato a prendere seriamente le sue cose per andare definitamente via da quella casa che è stata solo una maschera in tutti gli anni che ci ha vissuto.

Davide la raggiunge e la osserva con braccia conserte vicino alla porta.

<Stai andando per davvero?> le dice con tono di un uomo bastonato
<Si! Avrei dovuto farlo molto prima... > dice lei nervosamente, mentre raccoglie tutti i suoi gioielli, riportandola nelle occasioni in cui li ha indossati.
<Avrei dovuto fare tutto molto prima ma sono stata così egoista! Ho sempre scelto te! Messo te davanti a tutti e forse anche davanti a nostro figlio! Ma ora basta Davide! Tu sei un'anima libera e tale resterai! Hai perso i tuoi figli stasera - prende i borsoni - e hai perso tua moglie! Questo succede a persone rudi come te> gli passa davanti in maniera veloce, sbattendo la spalla con la sua quando esce dalla porta

Davide non si muove di un centimetro, piuttosto i suoi occhi si bagnano di lacrime e quando sente la porta chiudersi,quindi la certezza che lei è andata via per davvero, a bagnarsi sono anche le sue guance.

Torna nel salotto, piangendo come un bambino.

Si avvicina allo stereo e attiva la chiavetta, facendo partire l'ultima canzone che Michele ha scritto.

Alza il volume al massimo, sentendo rimbombare dentro la voce di suo figlio così forte e decisa da smuoverlo profondamente.


🎶 C'è stato un tempo, quando mi sono sentito dentro
Amore e odio, ma eri mio
Eri l'unico motivo per fare
I miei occhi sorridono ancora e ancora
E ora mi sento solo, questa paura mi sta mangiando dentro adesso... 🎶

Prende due bottiglie di Tequila che teneva gelosamente custodite nella sua collezione di bottiglie comprate nei suoi viaggi fatti in tutti il mondo e me apre una non appena si siede sul divano.
Comincia a sorseggiare tra le lacrime, mentre la voce di Michele su è insinuata per bene nei suoi pensieri, portandolo a ricordare quei momenti belli, anche se pochi della sua vita.

Ricorda i primi passi di Michele non appena lui è tornato da lavoro.
Nessuno se lo aspettava, ma suo figlio ha mosso i primi passi proprio per raggiungere lui.
Ricorda ancora la prima volta che ha pronunciato papà così bene, da averlo fatto sorridere anche se in un bruttissimo periodo della sua vita.

Ma la mente non ci ricorda solo le cose belle.

Difatti ha finito la prima bottiglia, non appena la sua mente lo riporta al ricordo di Violante, nonché madre di Stefano, quando lo chiamò una sera per dirgli di raggiungerla.

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora