Sheila è appena andata via. Ha capito chiaramente che Azzurra non sarebbe uscita da quella stanza fino a quando non avrebbe lasciato l'appartamento.
<Azzurra> dice Michele subito, dietro alla porta <Dimmi> dice solo lei, mentre chiude la cerniera del trolley <Si può sapere perché non sei più uscita dalla stanza?> <Perché non mi sembrava il caso> <Come? Che stai facendo? Posso aprire?> <Certo. Sei il padrone di casa infondo> dice lei, visibilmente nervosa e non solo
È anche tanto tesa.
Michele quando apre la porta capisce chiaramente le intenzioni di Azzurra.
<Ok che stai facendo?> chiede ,mentre porta le mani nelle tasche <Torno a casa> <Ma sei arrivata da poco> <Michele noi due dobbiamo parlare> dice poi Azzurra, girandosi verso di lui e notare quanto Michele sia dispiaciuto della situazione <Che succede Azzurra? Non mi passi nulla di buono> <Infatti è così. Ho fatto la mia decisione e mi aspetto rispetto per essa> <Che decisione?>
A quel punto Azzurra si avvicina del tutto a lui. Lo guarda negli occhi e l'estremo nervoso comincia a farsi vedere anche negli occhi.
<Partiamo dall'inizio> dice e Michele sospira pesantemente, passando una mano nei capelli <Se parti così non è il massimo> <Michele mi devi stare a sentire e possibilmente cerca di non interrompermi perché non è facile nemmeno per me> dice, amareggiata, con occhi estremamente unti dalle lacrime
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<Va bene> dice lui, abbassando lo sguardo
<Ammetto che non volevo partecipare al viaggio... Se mi hai trovata su quell'aereo è solo ed esclusivamente grazie alla mia amica. Era l'unico modo per farmi staccare dalla mia routine perché da quando è morta mia madre, io ho occupato inevitabilmente il suo posto. Ho cercato di essere forte non solo per me, ma anche per mio padre. > comincia a dire, fermandosi un momento per via di un colpo di tosse
Michele è la prima volta che ascolta la sua storia. Anche se non la guarda, le sue parole arrivano dritte al cuore. <E devo ringraziarla non appena torno perché è stata comunque una bella esperienza... Ho conosciuto persone splendide, tra cui Antonio, Metra e Rob... E... Ho conosciuto te > continua e scende un'altra lacrima all'istante <Mi ero ripromessa di non portare il cuore con me, perché è l'unico organo che mi fa soffrire da sempre... I primi giorni sono stati bellissimi... Mi sono divertita con te... Ci siamo punzecchiati e nello stesso tempo conosciuti, perché vuoi o non vuoi, è uscito qualcosa di noi in quelle battute fino a quando ho capito che per me stavi diventando qualcosa di più... Che ti stavi insuanando qui - indica il cuore - perché sei così intenso e profondo, che non hai dovuto fare poi molto per riuscirci... Ti sei aperto a me, l'ho apprezzato. Mi hai persino salvato la vita, e quel genere di cose le ho viste solo nei film. Tu me l'hai reso realtà... Ed era tutto così bello perché cazzo, stavamo finendo a letto tanto è la voglia cce abbiamo l'uno dall'altro...> <Ma?> dice lui, guardandola ora, in maniera tagliente
Come se in questo momento ha alzato lo scudo per proteggersi da quelle parole che gli faranno male.
<Ma non può essere nient'altro che un ricordo... Ora hai delle responsabilità ed è giusto che tu te le assuma tutte... Sheila ha bisogno di te, tuo figlio ha bisogno di te. Non c'è spazio per me in questo quadretto familiare> <Hai dimenticato tutto quello che ti ho detto?> <Non ha importanza Micky. Io non ce la faccio... Non posso mi dispiace> dice, con labbro tremante perché sta lasciando andare il suo amore. Il suo primo amore. <Non posso replicare giusto? > dice Michele, trattenendo la voglia di spaccare qualcosa, mani che sente sempre più tese <Hai deciso per me... Questo hai fatto> <Non è proprio così> <Ah no? Ti hai scelto di non esserci e hai scelto che è sbagliato per me. Hai fatto tutto tu Azzurra... Ma va bene... Non vuoi esserci? Quella è la porta> la indica e continuano a guardarsi negli occhi, parlandosi <Sei un bellissimo ricordo> continua lei
Michele non risponde. Distoglie persino lo sguardo. Non riesce a guardarla perché in automatico si frantuma il suo cuore.
Azzurra prende il trolley e lo mette giù da letto. Si guarda attorno per capire se ha preso tutte le sue cose e si sofferma di nuovo su di lui.
<Io vado> dice poi, e Michele annuisce <Ti porto in aeroporto > dice distaccato <No, non serve. Prenderò un taxi... Non rendere le cose più difficili> dice, prendendo a camminare verso la porta d'uscita, seguita da un Michele fuori di sé
Azzurra apre la porta e dopo essere stata qualche secondo con gli occhi chiusi, si gira verso di lui.
<Mi dispiace> dice con filo di voce <Eri tutto quello che volevo> dice lui, guardandola intensamente fino a quando Azzurra non esce da quella porta per sempre
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