23 - Vuotare il sacco

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Un attimo dopo si toglie le scarpe e le lascia sulla sabbia,per raggiungere la riva a piedi scalzi.
Si bagna i piedi, godendo del contatto con l'acqua cristallina e cammina lentamente, guardando ancora quel meraviglioso cielo stellato che richiama sempre la sua attenzione a quanto pare.

Non ne può fare a meno.

Si siede poi su uno degli scogli e si abbraccia alle sue stesse gambe che ha piegato verso il petto.
Nota un bambino allontanersi dalla festa e camminare verso la sua direzione.
Cosa assurda è che anche il bambino sta ammirando le stelle , e cerca di immortalarle con un semplice telefonino.

Azzurra sorride a vederlo così si alza e si avvicina a lui senza farlo spaventare.

<Ciao> dice e muove la mano in contemporanea

Il bambino immediatamente solleva il capo per guardarla.

La saluta semplicemente con un cenno di mano.

<Sei francese?> dice poi Azzurra e lui nega con la testa.

Lo ha chiesto perché la festa è solo per i turisti che sono a Monaco.

<Sono italiano> dice e lei sorride
<Oh beh... Ma che bello ... Piacere sono Azzurra> dice e allunga la mano verso di lui
<Mi devo fidare?> dice il bambino, facendola sorridere
<Posso assicurarti che non ho cattive intenzioni> ridacchia
<Mi hanno sempre insegnato a diffidare dagli estranei>
<Hanno fatto bene ma ... Mettiamola così... Puoi fidarti di me perché sono una comune ragazza che un attimo fa stava facendo la stessa cosa, ovverosia quella di ammirare le stelle> gli sorride e anche sul volto del bambino ne compare uno molto simile
<Sono Michele comunque e ho dieci anni. Sono troppo piccolo per te> dice e il cuore di Azzurra comincia a fare capriole, oltre che a ridere per la battuta di Michele.

Anche i suoi occhi si illuminano.

<Che bel nome> dice lei, persa
<Ma davvero? Sei la prima che me lo dice... Insomma fa leggermente cagare> dice Michele, ridacchiando
<Ma come? Hai un nome davvero unico>
<Unico non direi perché mezzo mondo si chiama Michele ma posso dire che non è dei peggiori> continua a ridere Michele
<Eppure per me è speciale... > dice mentre prende il telefono per vedere appunto se Michele le ha scritto qualcosa
<Forse è importante per te perché lo ha qualcuno?>
<Forse si. Hai ragione! Mi hai sgamata> gli sorride
<Guarda una stella cadente> urla estasiato Michele ma quando Azzurra solleva il volto, quella stella si è già frantumata nello spazio

<Troppo tardi> dice Michele che riprende il telefono e prova a scattare altre foto

Azzurra lo osserva.

<Perché ti piacciono le stelle?> gli chiede Azzurra nel mentre
<Mi piacciono da quando mia madre è diventata una di loro> dice e Azzurra, resta colpita da quella affermazione.
Si guardano negli occhi.
<Sai che tra loro c'è anche la mia di madre?> risponde lei, con i suoi occhi lucidi
<Mi stai dicendo che anche tu non hai la mamma?>
<Esatto... L'ho conosciuta per un breve periodo della mia vita ma poi il destino ci ha divise... Si fa per dire perché lei vive nel mio cuore come la tua mamma nel tuo lo sai?>
<Si me lo dice anche mio padre... Ma io non ho mai conosciuto mia madre se non per foto>
<Oh! Mi dispiace>
<E di cosa... Lei è morta per darmi alla luce>
<Mi dispiace Michele>
<Come hai detto è il destino... Noi non possiamo fare niente>
<Loro non sono mai andate via... Si sono spente sulla terra e accese nello spazio.> Indica il cielo e Michele osserva, con sorriso
<Ora devo andare. Grazie per le tue parole Azzurra> allunga la mano che Azzurra afferra al volo
<È stato un piacere fare la tua conoscenza e ricordati che hai un nome molto bello> gli fa l'occhiolino e Michele ride
<Forse è il nome del tuo ragazzo... Ho capito> dice mentre prende a camminare
<Chissà> dice lei, salutandolo con la mano

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora