73 -Non tutto è come sembra - Volume due

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Stefano arreso davanti ad un Michele praticamente inesistente, cerca di sbrigarsela da solo a risolvere la situazione in azienda.

Ancora nelle orecchie risuona quella frase che suo padre gli ha riservato, con tanta di cattiveria al suo interno.

Perché deve sentirsi lui sbagliato quando in realtà è suo padre che ha sbagliato andando con sua madre e metterlo al mondo?

Perché non si sono mai presi la responsabilità delle loro azioni e hanno incolpato lui di essere nato?

Cerca di scacciare via quella frase, che ancora una volta lo ha trafitto nel petto più di una lama vera e propria.

Esce dall'ufficio e cammina verso la sala riunioni.

Nota Camila, con cartelline in mano, entrare e dietro di lei, l'uomo che ha visto uscire da casa sua.

"Non può essere... Ecco dove ti avevo visto idiota..." pensa

Ha collegato che lo ha visto in questi corridoi.
Sono i Cattaneo.
Persone di cui devono stare alla larga.

Ma perché era in casa di Camila?
Che relazione c'è tra i due?
Quelle voci sono vere? E se sono vere, è una pugnalata nello stomaco.

Continua a camminare lungo il corridoio di marmo, tempestando la testa di domande.

Entra nella sala e trova tutti i membri già riuniti al grande tavolo di legno che padroneggia la grandissima stanza.

Davide, immediatamente porta gli occhi su Stefano, sospirando per la sua presenza.

Stefano però, al contrario, ha gli occhi puntati su Camila, seduta di fronte a lui e di fianco all'uomo misterioso.

<Possiamo iniziare?> dice l'avvocato della famiglia Morrone, guardando tutti con sorriso

Cominciano a discutere di quello che è successo, facendo alterare Davide e Stefano allo stesso modo.

Stefano è incredulo per quello di cui lo sta accusando suo padre.

<Io non ho firmato nessuna alleanza! Ripeto! Non ho firmato nulla! > sbraita Stefano, puntando il dito a suo padre

Tomas Cattaneo intanto, gioca a mordicchiare la penna con sorriso, davanti a tale scena.

Era il suo obbiettivo dopotutto.

<Allora com'è possibile che ci sia la tua maledetta firma sotto la mia su quel foglio?> alza i toni Davide

Questo perché in un primo momento, Davide aveva accettato l'idea di fondere le aziende, ma in secondo momento, dopo alcune informazioni ricevute sui Cattaneo, ha ritratto l'idea, riferendo a Stefano che non avrebbe dovuto firmare perché ci aveva ripensato.

I due continui a lanciarsi colpe e chi ci incolpa invece, è maledettamente silenzioso.

Camila, chiude gli occhi, ansiosa e dispiaciuta di aver incastrato Stefano in qualche modo per colpa di Tomas.

Lo guarda sott'occhio.
Sta ribollendo dentro dalla rabbia della situazione.

<Sappiamo benissimo che gli azionisti devono accordarsi su qualsiasi scelta che riguardi la società e l'azienda stessa... > si intromette l'avvocato, guardando Stefano
<Avvocato, torno a dirle che non c'entro nulla con quella firma... Sapevo che mio padre, mi scusi,  il signor Davide Morrone - alza le mani - era contrario all'unione delle due aziende. Che motivo avrei avuto per mettere quella maledetta firma se sarebbe andata a mio discapito?>
<Perché tu non ci sei con la testa! Perché non sei degno di quel cinquanta per cento che Michele ti ha concesso> sbraita Davide
<L'hai fatto perché mi vuoi punire è così?> aggiunge, guardando attentamente suo figlio
<Non sono così cattivo come credi, te lo voglio ricordare>

Uɴʙʀɪᴅʟᴇᴅ Pᴀssɪᴏɴ (Hande E Michele) 1 𝒆 2 𝑽𝒐𝒍𝒖𝒎𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora