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"You touched my heart, you touched my soul
You changed my life and all my goals
And love is blind
And I knew when my heart was blinded by you
I've kissed your lips and held your hand
Shared your dreams and shared your bed
I know you well, I know your smell
I've been addicted to you
Goodbye my lover, goodbye my friend
You have been the one, you have been the one for me."
GOODBYE MY LOVER – JAMES BLUNT

HARRY

"Harry ti amo."

"Harry ti prego, facciamo una foto."

Sorrisi guardandomi attorno e sorridendo ai vari obbiettivi di cellulari delle ragazze che avevo attorno.

Le nostre fan. La nostra famiglia acquisita.

Incredibile come mi sentissi me stesso con loro, a mio agio. Era come se mi tenessero con i piedi per terra. Con loro attorno, nonostante le tante, forse troppe cazzate che mi ritrovavo a fare, finivo sempre per tornare me stesso.

Sorrisi all'ennesimo obbiettivo, abbassandomi per schioccare un bacio sulla guancia alla ragazzina accanto a me, rendendola felice e rendendo felice anche me stesso.

D'un tratto, però, le grida iniziarono a scemare. Mi voltai e notai che si era andato a formare un piccolo gruppetto attorno a una ragazza in particolare.

Mi avvicinai cauto e, essendo io molto più alto rispetto alla media delle persone che erano presenti attorno a me, notai che la ragazza al centro non stava per niente bene.

Feci l'ennesimo passo verso il gruppo e, raggiunta la ragazza dai capelli neri al centro, le presi le mani tra le mie. "Allontanatevi, per piacere. Fatela respirare" , avvertii le altre, che prontamente mi ascoltarono e si fecero indietro, lasciandomi solo con la mora che stavo ormai stringendo tra le braccia.

"Shhh, va tutto bene. Respira", iniziai, accarezzandole lentamente i capelli. "Va tutto bene, sono qui con te", le sussurrai, abbassandomi verso il suo orecchio.

Stava avendo un attacco di panico.

Mi allontanai leggermente da lei e le presi il viso tra le mani, accarezzandole le guance dolcemente e osservandola. "Tranquilla, respira", le dissi dolcemente.

Occhi color nocciola, capelli neri e lunghi, pelle chiara.

Era familiare ma non era lei.

Dopo qualche minuto di silenzio in cui non feci altro che accarezzarle le guance e sussurrarle che sarebbe andato tutto bene, il suo respiro tornò regolare, per cui la strinsi in un ultimo abbraccio prima di allontanarmi e sorriderle.

"Grazie Harry", disse con voce ancora leggermente spezzata. "Sei una persona fantastica, spero tu te ne renda conto", continuò e mi lasciò lì, con un peso sul cuore.

Io, una persona fantastica?

Forse una volta ero sulla buona strada per esserlo, ma negli ultimi tempi mi ero ritrovato a cambiare.

Non che non fossi più me stesso, sia chiaro, semplicemente il corso degli eventi, le persone che avevo conosciuto e il mondo stesso, mi avevano portato ad avere una visione più ampia delle cose e a capire che essere troppo buoni ti distruggeva.

La società ti distruggeva, i media ti distruggevano e, soprattutto, lo facevano tutte le persone che volevano qualcosa da te. Dovevo cambiare e l'avevo fatto.

La suoneria del mio telefono mi riportò alla realtà.

Sorrisi al gruppetto di ragazze che avevo di fronte e le salutai, promettendo che ci saremmo rivisti presto anche se in realtà non sapevo se sarebbe successo o meno.

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