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"Hello darkness, my old friend
I've come to talk with you again."
SOUND OF SILENCE – SIMON & GARFUNKEL


GEMMA

"Merda!" gridai tenendomi in equilibrio per miracolo sulla sedia.

"Imprecazioni mattutine... Le mie preferite", commentò una voce che trasudava sarcasmo da tutti i pori.

Sobbalzai, presa alla sprovvista, facendo cadere un altro pacchetto di dolci. Ormai avrei dovuto essermi abituata alla gente che entrava e usciva da casa mia a suo piacimento; purtroppo non era così.

"Invece che ridere delle mie disgrazie, potresti aiutarmi, Thomas", ripresi la ragazza, che si era fermata sulla porta dello sgabuzzino a ridacchiare.

Lei, come ordinato, si chinò a raccogliere le scatole che si erano sfracellate per terra, servizievole come sempre.

Io feci l'ultimo sforzo titanico, con il quale riuscì a recuperare una bottiglia di vino che avevo conservato per il nostro giorno dell'amicizia, e scesi dalla sedia, ringraziando il cielo di essere ancora sana, salva e libera di gustarmi quelle prelibatezze ipercaloriche.

"Biscotti al triplo cioccolato con caramello e nocciole tostate", lesse Blue da una scatola, facendo una smorfia. "Ho preso cinque chili soltanto leggendo la descrizione."

"Allora non leggere le calorie, altrimenti potresti avere la malsana idea di iscriverti in palestra", l'avvisai, recuperando il cavatappi e aprendo la bottiglia di vino bianco.

Ne annusai l'aroma e feci un'espressione estasiata.

"Prima di mezzogiorno, Gem? I tuoi istinti da alcolista mi spaventano", mi prese in giro, iniziando però ad avvicinarsi al tavolo della cucina, dove stavo versando quel liquido degli Dei in due calici da Sommelier.

"Disse quella che sta praticamente sbavando sul mio Chardonnay", la ribeccai.

"Solo tuo?"

"Sono io l'alcolista, ricordi?"

"Ritiro ciò che ho detto", rettificò, posando la borsa e togliendosi la giacca, che lasciò cadere su una sedia lì vicino.

"Te ne concedo un bicchiere, peccatrice", le avvicinai un calice e mi sedetti. Blue si posizionò al mio cospetto, stringendo ancora i biscotti al triplo cioccolato. "Forse ho capito quale sarà la prima schifezza che divoreremo", le dissi, indicando i dolcetti che cullava come figli.

Lei ridacchiò e aprì la confezione, posandola sul tavolo tra di noi.

Prima di avventarmi su quella miscela di zuccheri e grassi però, presi un sorso di Chardonnay, che fece fremere le mie papille gustative sovreccitate.

Le cinquanta sterline meglio spese della mia vita.

La mia migliore amica addentò un biscotto, mugugnando. Ridacchiai, ma poi incontrai per un attimo il suo sguardo. Per un attimo soltanto, perché poi mi fu sottratto repentinamente dalla proprietaria, che, evidentemente, mi stava nascondendo qualcosa.

Feci per indagare su che cosa la turbasse, ma lei mi batté sul tempo: "Okay, mi ero ripromessa di aspettare almeno dieci minuti prima di chiederlo, ma non ce la faccio più. RACCONTAMI TUTTO!" mi intimò ficcandosi il resto del dolce in bocca e assumendo un'espressione eccitata. Il barlume di incertezza nei suoi occhi sembrava essersi volatilizzato. L'avevo visto davvero?

Un sorriso prese possesso delle mie labbra, senza che io comandassi nulla, e Blue batté le mani eccitata. "TUTTO!" rettificò appoggiando i gomiti sul tavolo, pronta al resoconto completo.

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