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"All we do is drive
All we do is think about the feeling that we hide
All we do is sit in silence waiting for a sign
Sick and full of pride."
DRIVE - HALSEY


HARRY

Non appena mia sorella aprì la porta, la scansai furioso ed entrai in casa, senza aspettare che lei mi desse il permesso di farlo. "Dove cazzo è?" chiesi, guardandomi intorno sicuro che l'avrei visto.

"Harry, calmati!" cercò di fermarmi lei.

Fu in quell'istante che notai cosa stesse indossando. O meglio, cosa non stesse indossando.

Portava solo una fottutissima maglietta di almeno 4 taglie troppo grande per lei.

Strizzai gli occhi e strinsi i pugni, inspirando pesantemente dal naso. Avevo bisogno di calmarmi, dovevo calmarmi se volevo evitare di fare qualche cazzata, ma proprio non ci riuscivo.

Lui era lì, Ashton era in casa di mia sorella e se l'era fottuta, cazzo.

Non andava bene.

Volevo bene ad Ashton, ma sapevo com'erano le cose quando c'era in ballo la fama.

E tutte, poteva averle, tutte... Ma non mia sorella. Non avrei mai e poi mai permesso che soffrisse, l'avevo promesso a lei e soprattutto a me stesso.

Avevo già causato abbastanza danni alla gente a cui volevo bene. Tutto ciò che avevo cercato costantemente di fare negli ultimi anni era evitare di crearne altri, soprattutto se si trattava di lei, di Gemma.

"Dimmi dove cazzo è, Gemma", dissi con voce ferma e terribilmente bassa. "Devo..." inspirai a fondo per poi espirare, "parlare con lui."

La guardai negli occhi e lei capì che non c'era niente da fare con me, se non assecondarmi. "Ora", dissi, scandendo bene quell'unica parola.

Lei non disse nulla, ne si mosse.

Mi osservava come se non mi conoscesse affatto.

Faceva male, sì, ma avrebbe fatto più male vederla soffrire e se non avessi fatto qualcosa in quel momento, avrebbe sofferto e anche tanto. Lo sapevo.

"Ashton!" urlai.

Doveva sentirmi. Doveva scendere. Doveva affrontarmi e capire.

Pochi istanti dopo sentii dei passi e Ashton apparve dalle scale. Si stava allacciando i pantaloni ed era senza maglietta.

"Tu..." sputai, indicandolo. "Stai lontano da lei."

"Harry, amico lasciami..."

"Non aprire bocca perché giuro che finisce male." Non riuscivo a trattenermi.

C'era qualcosa dentro di me che mi spingeva a fare di tutto per lei, per mia sorella, che per me c'era sempre stata. L'unica donna della mia vita che non aveva mai e poi mai dubitato di me, nemmeno una volta, neanche quando combinavo una delle mie stronzate.

"Harry, ti prego.,."

La voce supplicante di Gemma arrivò alle mie orecchie e fu atroce.

Mi voltai verso di lei. "Ma non lo capisci quello che ti sta facendo? Ti consumerà da dentro, prenderà tutto ciò che potrai dargli e se ne andrà. So che forse non lo farà con cattive intenzioni, ma lui se ne dovrà andare Gemma, è questo che fa. E' questo che facciamo tutti noi. Ce ne andiamo, viaggiamo..." Volevo riuscire a trovare le parole giuste per spiegarle il mio punto di vista, la mia situazione, ma non riuscivo ad esprimermi. "Lui se ne andrà sempre e tu resterai qua."

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