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"Walking down that wrong road
There was nothing I could find
All those years of darkness
Can make a person blind."
I'M CHANGING – JENNIFER HUDSON


ALASKA
Il dolce profumino di pancake che aleggiava nell'aria non mi impedì di sbadigliare di nuovo, rumorosamente. Una vera signora.

"Sono quasi pronti!" esclamò Blue, trafficando ai fornelli.

Poco prima le avevo chiesto se aveva bisogno di una mano, ma lei aveva scosso energicamente la testa e mi aveva intimato di sedermi all'isoletta della cucina.

Ragazza saggia: non ero nemmeno capace di cucinarmi un toast senza mandare a fuoco la casa.

Allungai il braccio sul ripiano, ricoperto di frutta fresca, marmellata e sciroppi di ogni tipo, e afferrai un chicco d'uva bianca, ficcandomelo in bocca.

Masticando, osservai con sguardo spento Blue portare le frittelle al tavolo, un sorriso soddisfatto sulle labbra.

"Hanno un aspetto divino", mormorai con voce roca, inspirando a pieni polmoni.

Il sorriso della ragazza si allargò mentre lasciava scivolare qualche pancake nel mio piatto. D'un tratto non mi sentivo più così addormentata: afferrai con gesto impaziente lo sciroppo al cioccolato e ci affogai la mia colazione.

Afferrai la forchetta ed infilzai un pancake intero, portandomelo alla bocca e staccandone un morso.

"Lieta che ti piacciano", commentò Blue scoppiando a ridere a causa del mio rudimentale modo di nutrirmi. La mattina non ero molto signorile. Beh, nemmeno alla sera in verità.

"Sono buonissimi!" esclamai con la bocca piena, ormai sveglia e pimpante. "Dovrei affittarti come cuoca."

"Sarò a tua disposizione ogni qual volta sarai in carenza di zuccheri..."

"... O di pizza..." aggiunsi io.

"...O di Hugh Grant", concluse per me, facendomi scoppiare a ridere.

Incredibile ma vero, era diverso tempo che non mi trovavo così in sintonia con una persona.

"Ed io sarò a tua disposizione ogni qual volta vorrai fare scherzi sessualmente frustranti ad Harry Styles", la stuzzicai.

Il suo sguardo si rabbuiò un poco e i suoi lunghi capelli neri le scivolarono ai lati del viso, nascondendomi la sua espressione. Sollevai le sopracciglia e posai la forchetta al lato del piatto.

"Okay. Cosa c'è che non va?" Domandai, risoluta.

"Niente."

"Oh sì, come no", la rimbeccai sarcastica.

"Il fatto è che... Ho paura che mi spinga a diventare una persona che non voglio essere", sputò con fatica, un vero e proprio sforzo fisico e mentale. Le sue spalle erano piegate in avanti, come se tentasse di farsi scudo contro il mondo.

La guardai negli occhi, smarriti e fragili, occhi che avevo visto mille volte allo specchio. Blue stava cambiando e tutto questo per merito, o colpa, di Harry. Lui stava facendo uscire allo scoperto il cuore di Blue e questo pareva decisamente terrorizzarla.

Passione e terrore, uniti in un letale abbraccio. Era questo che rimandavano le sue iridi color caramello. Il muro che aveva costruito tra gli occhi e il cuore si stava pian piano sgretolando.

"Blue, non devi..." Ma la suoneria del suo cellulare mi fece perdere il filo del discorso. La bolla di empatia in cui ci eravamo rifugiate scoppiò e la ragazza afferrò l'apparecchio per rispondere alla chiamata.

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