20.4

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"Won't you stay 'til the A.M.?
All my favorite conversations
Always made in the A.M.
Feels like this could be forever tonight
Break these clocks, forget about time
There could be a World War 3 going on outside."
A.M. – ONE DIRECTION

LUKE

Non appena Alaska richiuse la porta alle sue spalle, corsi su per le scale, diretto alla stanza che sapevo essere quella di Blue.

"Blue, mi è arrivato il tuo messaggio, cosa..." iniziai, aprendo di scatto la porta, per poi spalancare gli occhi e mormorare: "Merda."

Blue se ne stava in piedi di fronte ad un cassettone e mi dava le spalle. Non ci sarebbe stato nessun problema a riguardo, se non fosse stato per il fatto che l'unica cosa che stava indossando in quel momento erano un paio di slip di pizzo nero.

"Scusa, scusa, scusa..." mormorai, voltandomi imbarazzando ed iniziando a maledirmi mentalmente per quella mia entrata in scena altamente spiacevole.

Sentii la sua risata leggera, e poi il rumore di un cassetto che veniva chiuso mi fece sobbalzare.

"Tranquillo Luke", iniziò cauta, e sentii i suoi passi avvicinarsi lentamente, "puoi voltarti ora", aggiunse, sfiorandomi una spalla con la mano.

Inspirai profondamente strizzando gli occhi, per poi riaprirli e voltarmi. Tirai un sospiro di sollievo non appena mi resi conto che si era messa un vestito nero lungo e largo, una specie di camicia da notte, così da coprire per intero quelle parti di corpo che non avrei dovuto vedere poco prima.

"Ehi", mi salutò sorridendo, risvegliandomi dai miei pensieri.

Scossi la testa per tornare definitivamente alla realtà, poi sorrisi a mia volta. "Ehi." Dissi.

Quasi senza rifletterci, mi sporsi verso di lei, passando le mie forti braccia attorno al suo corpo e la strinsi a me in un abbraccio carico di sentimenti che io stesso non ero in grado di decifrare.

"E questo per che cos'è?" chiese divertita, mentre le sue braccia si alzavano per andare ad allacciarsi attorno al mio collo.

"Te ne vai..." sussurrai al suo orecchio, senza mollare la presa. "Ho letto il messaggio che mi hai mandato. Te ne vai", continuai, sciogliendo l'abbraccio ed allontanandomi quel tanto che bastava per riuscire a guardarla negli occhi "Pensavo di non riuscire a salutarti", ammisi, abbassando lo sguardo.

Seguirono degli attimi di silenzio che a me parvero interminabili, poi mi sentii tirare verso il basso. Le sue braccia tornarono di nuovo attorno al mio collo e il suo corpo fu nuovamente premuto contro il mio.

"Sei un idiota..." rise, stringendo la presa. "Non me ne sarei andata senza salutarti, Luke", concluse, per poi lasciarmi un bacio morbido sulla guancia e allontanarsi definitivamente di qualche passo.

"Pensavo..."

"Smettila di pensare così tanto e sorridi. La vita è bella e tu hai un sorriso fantastico, approfittane!" scherzò, avvicinandosi al comodino ed afferrando la polaroid.

"In più voglio un ricordo di tutti voi, quindi vieni", aggiunse, incitandomi a raggiungerla, "l'ennesima foto da aggiungere alla collezione."

Mi avvicinai a lei, cingendole la vita ed abbassandomi per essere al suo livello.

"Via questo", disse, allungando una mano per togliermi il cappellino. "Abbiamo i capelli coordinati, siine fiero", sorrise, voltandosi poi verso l'obbiettivo e scattando una prima foto.

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