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"Reindeers are better than people
Sven, don't you think that's true?
Yeah, people will beat you and curse you and cheat you
Every one of them's bad except you."
REINDEERS ARE BETTER THAN PEOPLE – FROZEN'S SOUNDTRACK

BLUE

"Mi pizzica un po'", mormorai, accarezzando la pellicola trasparente che mi copriva il polso. "E' normale, no?" chiesi speranzosa rivolta ad Alaska, mentre mi sedevo al bancone del Dirty Shame.

"Oh sì, tranquilla. È una zona delicata il polso, giusto Gem?" rispose Alaska, cercando di attirare l'attenzione della ragazza che se ne stava seduta accanto a me a scrivere e sorridere al cellulare.

Ashton Irwin la rendeva felice.

In quel momento sperai con tutta me stessa che quella volta per loro fosse per sempre, sperai che lui non se ne andasse più, lasciandosela alle spalle. Lei non se lo meritava e, da quanto avevo potuto constatare, non se lo meritava nemmeno lui.

Ciò che si meritavano entrambi, era di essere felici. E insieme lo erano.

"Oh, scusate ragazze ma devo andare," si scusò, alzandosi dallo sgabell,o "Ash mi ha invitata da lui per la colazione", aggiunse, abbassando la testa imbarazzata.

Io le sorrisi mentre Alaska, ovviamente, dovette dire la sua: "Sesso sfrenato già di prima mattina? Inizi bene la giornata signorina Styles."

Scoppiai a ridere a seguito della barista e, dopo qualche attimo di incertezza, ci imitò anche Gemma, per poi salutarci con un cenno della mano ed uscire dal Pub.

Non appena la sua schiena entrò nel mio campo visivo, notai che aveva i capelli legati e riuscii ad intravedere il tatuaggio che si era fatta fare sulla nuca proprio la sera precedente.

"last first kiss'

Quella frase per lei era una promessa. Una promessa che si erano fatti lei e Ashton in quel momento, nel loro presente, durante quel loro primo bacio, quando giurarono che sarebbe stato il loro ultimo primo bacio.

Sorrisi, tornando a prestare la mia completa attenzione ad Alaska che era indaffarata a preparare un Mocaccino con panna sia per lei che per me.

Avevamo entrambe bisogno di caffè da quando, quella mattina, ci eravamo risvegliate in pieno post sbornia nell'appartamento di Alaska.

Gemma con la giacca infilata al contrario, io senza una scarpa e Alaska con il reggiseno infilato sopra la canottiera.

Risi ricordando le cazzate che avevamo fatto la sera precedente e ringraziai Allie non appena mi porse la mia tazza.

Nell'allungare il braccio per afferrare la tazza, la manica della camicia che lei stessa mi aveva prestato quella mattina, si alzò leggermente, lasciandomi la possibilità di osservare il piccolo aeroplanino di carta che avevo sul polso.

Rappresentava il mio passato, rappresentava per me mio nonno.

Era lo stesso identico tatuaggio che lui stesso si era fatto fare quando aveva conosciuto mia nonna in Australia.

Ogni volta che mi raccontava quella storia, non poteva fare a meno di dire che fosse stato proprio il destino a fargli prendere quell'aereo.

A quanto pareva, uno dei componenti della sua band aveva mollato all'ultimo e stavano per rischiare di non partire, però mio nonno aveva insistito per andare comunque. Diceva che sentiva dentro di sé di dover prendere quell'aereo.

E per fortuna lo fece, per fortuna prese quell'aereo e incontrò l'amore della sua vita.

"E' proprio bello," la voce di Alaska mi risvegliò dai miei pensieri, "è fine e delicato. Ti si addice alla perfezione"

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