"You can take this heart
Heal it or break it all apart
No, this isn't fair
Love me or leave me here."
LOVE ME OR LEAVE ME – LITTLE MIXBLUE
"Quindi questa stanza la usi come studio fotografico?" chiese Luke curioso, sedendosi sul materasso del letto posto accanto all'armadio con i vecchi vestiti di mio nonno.
"Beh, l'intenzione era quella", iniziai, avvicinandomi agli scaffali, su cui tenevo le macchine fotografiche e i vari zoom. "Però non l'ho mai usata, se non per farci dormire mio nonno quando viene a trovarmi per il weekend", ammisi con una smorfia.
"Oh, quindi sono il primo?" chiese spalancando gli occhi e alzandosi in piedi. "Mi sento lusingato e in ansia allo stesso tempo", commentò ridendo. "Lo sai che farò schifo, vero?"
Quasi d'impulso, portai la Canon che tenevo tra le mani al volto e lo inquadrai, scattando una foto ed immortalando la sua risata.
Il suo sorriso era dannatamente bello e lì, in quel momento, sembrava anche così luminoso che non ero riuscita a resistere. Volevo quel momento tutto per me. Avrei conservato quello scatto nel mio quaderno di pelle marrone. Quello stesso quaderno in cui conservavo tutti i ricordi importanti: io con mia madre, con mio nonno, la foto che avevo scattato ad Harry con la fan e quella che avevo esposto alla mostra e che non avevo voluto vendere.
"Blue," mi chiamo Luke, risvegliandomi dalle mie riflessioni, "ehi, sarà un minuto buono che fissi quello scatto. Faccio così schifo?" chiese ridendo ed avvicinandosi per controllare.
Scossi immediatamente la testa. "Oh no, stavo solo pensando," spiegai, mostrandoglielo, "ti dispiace se lo faccio sviluppare e ne tengo una copia?"
"Oh, no. Cioè sì va bene, certo", disse imbarazzato, abbassando lo sguardo sulle sue Vans nere. "Mi fa piacere che ti piaccia", aggiunse, ma sembrava più una domanda che un'affermazione.
Gli sorrisi annuendo ."Te l'ho detto. Sei un soggetto interessante, per questo ti ho chiesto se ti lasciarti fotografare", commentai, poggiando momentaneamente la Canon sul ripiano per raccogliere i capelli in uno chignon disordinato.
"Oh, non l'avevo notato prima," iniziò Luke, indicandomi con un cenno. "Hai un Helix? Mi piace", disse, allungando quasi involontariamente una mano per accarezzare il piccolo anellino argento che portavo all'orecchio destro.
Inspirai profondamente facendo una smorfia. "E' parte di un passato un po' scomodo..." iniziai, abbassando io stavolta gli occhi verso le mie mani, che avevano iniziato a torturarsi a vicenda. "Diciamo che lo tengo come promemoria. Per ricordarmi come non devo essere, non più."
Lui allontanò le dita dal mio piccolo piercing e tornò a sedersi sul letto, invitandomi a seguirlo. "So che forse non ti va di parlarne, ma per esperienza so che tenersi tutto dentro non fa altro che peggiorare le cose."
E aveva ragione, Dio se aveva ragione.
Sapevo che quello che diceva era vero, eppure non avevo mai trovato la forza di raccontare a nessuno di lei, di quella ragazza che era stata la causa della mia fuga da Manchester. Non lo sapeva nemmeno Gemma.
"Ora tu mi vedi così", iniziai, puntando lo sguardo davanti a me, nel vuoto, "ma mi ci è voluto tanto, troppo tempo per arrivare ad essere quella che sono ora."
Non sapevo da dove iniziare e nemmeno cosa dire. Immagini del mio passato mi scorrevano incontrollate in testa, rendendomi pressoché impossibile riordinare i miei pensieri.
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photograph
FanfictionPoi mi rivolse quello sguardo. Il mio sguardo. Quello di cui avrei voluto possedere una foto, da osservare e riosservare nei momenti bui. Vi riversava tutte le proprie sensazioni e poi me lo donava, in tutta la sua disarmante purezza. "Ti aspetterò...