19.4

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"I know this hurts,
It was meant to (it was meant to)
Your secret's out
And the best part is it isn't even a good one
And it's mind over (you don't don't) matter."
GET BUSY LIVING OR GET BUSY DYING – FALL OUT BOY

MICHAEL

Le poche ore che ero riuscito a dormire non avevano potuto nulla contro le occhiaie che mi appesantivano lo sguardo. Non potevo sognarmi di uscire con quella faccia di merda.

Sembravo reduce da una maratona ininterrotta di Games of Thrones e il paragone calzava a pennello, dato che io e Calum avevamo fatto davvero una cosa del genere qualche mese prima.

Passai le mani impregnate di dopobarba sul viso rasato per poi cercare di sistemare alla bel e meglio i capelli blu già fin troppo sbiaditi. Dovevo farli ritoccare: mi piaceva quel colore.

Scostai lo sguardo dalla mia immagine riflessa, rifiutandomi di approfondire le ragioni per le quali avrei dovuto starmene a casa. Non potevo mancare alla festa a sorpresa organizzata da Liam per il compleanno di Josh.

Josh era una persona eccezionale, un batterista di prima categoria, con un talento ed un cuore enormi. Eravamo diventati amici durante il tour con i One Direction, dato che, ufficiosamente, era come se anche lui facesse parte della band, dando il ritmo a praticamente tutte le loro basi.

Indossai la mia fedele giacca di pelle e afferrai dal tavolino del salotto le chiavi della macchina, per poi uscire dall'appartamento con calma esasperante. L'open bar mi aspettava a braccia aperte.

Salii in auto e, nel giro di qualche minuto, mi ritrovai imbottigliato nel traffico londinese del sabato sera. Maledizione, odiavo il traffico. Non avrebbero già dovuto essere tutti a sbronzarsi da qualche parte?

Riuscii a scorrere un po' più avanti, ma poi la fila di auto si bloccò completamente. Merda.

Afferrai l'iPod dalla tasca della giacca e lo collegai allo stereo, per addolcire almeno un po' l'atmosfera con della buona musica.

"Oh I'm a mess right now,
inside out..."

"Fanculo", imprecai tra me e me, cambiando immediatamente canzone. Non ero dell'umore giusto per Ed Sheeran.

Seguirono i Fall Out Boy ed io alzai il volume, compiaciuto. Perfino il traffico parve smuoversi a ritmo di quel sound atipico e accattivante; peccato che fui costretto a premere il freno fin troppo presto, per fermarmi alle calcagna del pickup che mi precedeva.

Sbuffai ed estrassi il cellulare per controllare se Liam avesse già cominciato a riempirmi di messaggi minatori, ma non feci in tempo a sbloccare lo schermo, che la colonna di auto si mosse e, nella foga di ripartire, il cellulare mi cadde di mano, finendo proprio sotto il sedile del passeggero.

Alzai gli occhi al cielo, svoltando alla prima curva e decidendo di prendere vie traverse per evitare il grosso del traffico e giungere in tempo al Funky Buddha, dove si sarebbe svolta la festa.

Avevo fatto la scelta giusta abbandonando la strada principale, dato che, poche canzoni più tardi, ero già giunto a destinazione. Parcheggiai il più vicino possibile al locale, il cui posteggio riservato era già saturo.

Slacciai la cintura e mi chinai sul sedile del passeggero, infilando un braccio sotto di questo per recuperare lo sfortunato iPhone.

La mia mano incontrò, però, qualcosa di stranamente liscio e decisamente più grande di un telefono. Aggrottai la fronte ed afferrai l'oggetto estraneo, portandolo fuori dal suo nascondiglio.

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