"I messed up this time
late last nightdrinkin' to suppress devotion
with fingers intertwined
I can't shake this feeling now."
I'M A MESS – ED SHEERANBLUE
"Dovresti vederti", dissi addentando l'ultimo pezzo di pizza rimasto, "in questo momento la tua faccia sembra un quadro impressionista", risi osservando Luke che cercava con la lingua di pulirsi invano il labbro inferiore.
"Aspetta, ci penso io", mi proposi, sporgendomi verso di lui e togliendogli un residuo di salsa dal mento."Ecco fatto", sorrisi, leccando dal pollice il pomodoro che fino a poco prima gli sporcava il viso. "Però ho una brutta notizia per te", cercai di trattenere le risate ma non ci riuscii, "hai i capelli bianchi di farina e giuro che non so come hai fatto ma hai del pomodoro anche sulla fronte."
Scoppiammo entrambi a ridere. "Senti chi parla," disse lui con voce spezzata, "sembra che ti sia esplosa una pizza addosso."
La preparazione della cena aveva avuto una svolta alquanto inaspettata.
Non solo la guerra con la farina aveva veramente avuto luogo, ma era stata seguita da una seconda guerra con la salsa e il formaggio.
"Ad ogni modo", iniziò lui, afferrando uno straccio e strofinandosi la faccia e i capelli, "avevi ragione. La miglior pizza di sempre!" rise, per poi alzarsi dallo sgabello e avvicinarsi di un passo, finendo in piedi di fronte a me.
Gli sorrisi per ringraziarlo del complimento e lo osservai, non capendo quali potessero essere le sue future intenzioni.
"Chiudi gli occhi," disse piano.
Obbedii curiosa, aspettandomi tutto e niente.
Dopo qualche istante di silenzio e nel quale non sentii assolutamente niente, qualcosa fece pressione sulle mie labbra. Mi ritrovai a schiuderle mentre la stoffa ruvida mi accarezzava lentamente la bocca, per pulire ogni traccia di sporco che si trovava su di essa.
Inspirai a fondo e mantenni le palpebre serrate, godendomi quegli attimi di tranquillità, mentre la stoffa continuava il suo percorso sulla mia pelle.
Fu il turno del mento e poi lo straccio salì fino alle guance, che però ero sicura non fossero sporche.
Stavo per aprire bocca quando la mano sinistra di Luke si posizionò sul mio collo, afferrandomi delicatamente appena sotto l'orecchio destro. "Ancora un secondo ed ho finito", sussurrò, e sentii il suo fiato caldo accarezzarmi le palpebre.
Annuii impercettibilmente, o forse no. Fatto sta che rimasi immobile aspettando che la stoffa passasse sulle palpebre e sulla fronte.
Improvvisamente il suo tocco sulla mia pelle svanì e anche la stoffa perse il contatto.
Passarono altri secondi nei quali la mia mente si riempì di pensieri strani, di tutti i tipi e soprattutto che mai e poi mai avrei immaginato potessero esistere nella mia testa.
"Merda, mi sono sporcato anche la maglietta, non ci credo!" esclamò il biondo, svegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti ed iniziando a ridere.
Spalancai le palpebre e lo osservai in piedi, a pochi passi da me, con un sorriso smagliante e gli occhi chiusi, mentre mi beava del suono della sua risata. Suono che, per altro, era anche incredibilmente contagioso.
"Vuoi che ti presto una maglietta?" chiesi non appena il mio respiro tornò regolare.
Lui alzò lo sguardo stupito. "Oddio, senza offesa. Ti vesti benissimo Blue però, ecco... I vestiti da donna non sono proprio il mio tipo", disse imbarazzato.
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photograph
FanfictionPoi mi rivolse quello sguardo. Il mio sguardo. Quello di cui avrei voluto possedere una foto, da osservare e riosservare nei momenti bui. Vi riversava tutte le proprie sensazioni e poi me lo donava, in tutta la sua disarmante purezza. "Ti aspetterò...